Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Amadori | Battaglia | Rabbia – Tempesta
Manifestazione /Concerto/performance
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Tempesta”:
Ritmi, suoni, segni e colori della natura.
Dedicata all'omonima opera pittorica di Giorgio o Zorzi da Castelfranco: “Giorgione”
Performance pittorica di Gabriele Amadori in concerto per improvvisazioni pianistiche e percussive su base registrata di suoni e rumori della natura
Piano preparato: Stefano Battaglia
Percussioni e live electronic : Michele Rabbia
"La Tempesta" (1507-1508)
(Galleria dell'Accademia di Venezia)
L'opera pittorica, fortemente enigmatica, che a nostro avviso rappresenta maggiormente la personalità del “Giorgione” è sicuramente La Tempesta, la quale in oltre può essere certamente considerata come il primo dipinto paesaggistico che arriva ai nostri tempi. Ma quello che più dovrebbe attirare l'attenzione dell'osservatore è l'armonia e la sensibilità coloristica dell'artista, il quale affida alle molteplici tonalità verdastre, l'atmosfera di quell'ambiente assonnato e bucolico di bassa collina, immerso in una soffusa luce crepuscolare, che sembra scuotersi dal fulmine improvviso proveniente dalla profondità di quel cielo cupo. Un'opera intrisa di ritmi cromatici e prospettici che risentono tantissimo della intensa vicinanza del pittore alla poetica della musica che, proprio in quel periodo, cominciava ad inserirsi a pieno titolo nelle prime rappresentazioni teatrali liriche veneziane. Così come la mitologia, entrano in gioco, in primo piano, anche gli “oggetti” di quella poetica, per dare anzi l’idea del canto e della musica: strumenti pastorali come lo zufolo e la zampogna. Giorgione da luogo ad una nuova “maniera del dipingere” usando solo i colori, di getto, senza utilizzare lo studio preparatorio e vincolante del disegno , per dare più “spirito” e meno finzione alle figure e alla natura. Per questa ragione si è pensato di trasporre l'atmosfera straniante del dipinto del grande maestro veneto, attraverso l'uso delle stesse tonalità cromatiche, per raggiungere una dimensione più astratta e ritmica, in progressione, che comunque si riallaccia alla composizione pittorica e ai suoi contrasti cromatici, rappresentati dalla luce vivida del fumine e dalla “suspence” delle figure, in attesa del tuono che irrompa improvvisamente nell’idillio, come in una metafora degna dell’Arcadia .
Ritmi, suoni, segni e colori della natura.
Dedicata all'omonima opera pittorica di Giorgio o Zorzi da Castelfranco: “Giorgione”
Performance pittorica di Gabriele Amadori in concerto per improvvisazioni pianistiche e percussive su base registrata di suoni e rumori della natura
Piano preparato: Stefano Battaglia
Percussioni e live electronic : Michele Rabbia
"La Tempesta" (1507-1508)
(Galleria dell'Accademia di Venezia)
L'opera pittorica, fortemente enigmatica, che a nostro avviso rappresenta maggiormente la personalità del “Giorgione” è sicuramente La Tempesta, la quale in oltre può essere certamente considerata come il primo dipinto paesaggistico che arriva ai nostri tempi. Ma quello che più dovrebbe attirare l'attenzione dell'osservatore è l'armonia e la sensibilità coloristica dell'artista, il quale affida alle molteplici tonalità verdastre, l'atmosfera di quell'ambiente assonnato e bucolico di bassa collina, immerso in una soffusa luce crepuscolare, che sembra scuotersi dal fulmine improvviso proveniente dalla profondità di quel cielo cupo. Un'opera intrisa di ritmi cromatici e prospettici che risentono tantissimo della intensa vicinanza del pittore alla poetica della musica che, proprio in quel periodo, cominciava ad inserirsi a pieno titolo nelle prime rappresentazioni teatrali liriche veneziane. Così come la mitologia, entrano in gioco, in primo piano, anche gli “oggetti” di quella poetica, per dare anzi l’idea del canto e della musica: strumenti pastorali come lo zufolo e la zampogna. Giorgione da luogo ad una nuova “maniera del dipingere” usando solo i colori, di getto, senza utilizzare lo studio preparatorio e vincolante del disegno , per dare più “spirito” e meno finzione alle figure e alla natura. Per questa ragione si è pensato di trasporre l'atmosfera straniante del dipinto del grande maestro veneto, attraverso l'uso delle stesse tonalità cromatiche, per raggiungere una dimensione più astratta e ritmica, in progressione, che comunque si riallaccia alla composizione pittorica e ai suoi contrasti cromatici, rappresentati dalla luce vivida del fumine e dalla “suspence” delle figure, in attesa del tuono che irrompa improvvisamente nell’idillio, come in una metafora degna dell’Arcadia .
18
luglio 2009
Amadori | Battaglia | Rabbia – Tempesta
18 luglio 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
PARCO VILLA BOLASCO
Castelfranco Veneto, (Treviso)
Castelfranco Veneto, (Treviso)
Vernissage
18 Luglio 2009, ore 22
Autore