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Amaral
AMARAL è una visione collettiva su arte e società, arte e ambiente, arte e ricerca, storia, vita, coscienza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
AMARAL è una visione collettiva su arte e società, arte e ambiente, arte e ricerca, storia, vita, coscienza.
AMARAL è un simbolo molto rappresentativo del degrado ambientale che trascina con sé il degrado umano in tutte le sue forme.
Il lago d'Aral, realtà geografica apparentemente lontana da noi, è invece vicino, molto vicino; a guardar bene si riesce anche a vederlo dalla nostra finestra...
La proposta di Officinaarte per questo dicembre nasce stimolata dal lavoro di raccolta di notizie
e di fotografie di Maura Bottini, insegnante, dopo il suo viaggio di ricognizione fino all’Aral,
nel Karakalpakstan, assieme a Bianca Patocchi, studiosa di storia e cultura nel Vicino e nel
Medio Oriente. Il materiale fotografico e le notizie per un inquadramento storico e geografico generale sono stati riuniti in un diaporama.
Lo sprofondamento impressionante di questo immenso lago, il quarto al mondo, del quale i viaggiatori fin dalle epoche più remote raccontavano meraviglie, è oggi molto visibile, mentre
due secoli fa non era neanche immaginabile. Che cosa è accaduto di tanto amaro?
Sibilla Altepost, Stefania Beretta, Marino Cattaneo, Antonio Tabet, Gruppo Zart,
Agnese Z'graggen+Antonella Kurzen, artisti dal linguaggio espressivo incisivo e molto differenziato, hanno prodotto un'opera che crea di fatto un' installazione unica su un tema di interesse per tutti noi: la qualità di vita sulla Terra, oggi e in futuro.
Si può visitare AMARAL, nella sede di Officinaarte a Magliaso, dal 6 al 20 dicembre.
Nel 2007, con modalità da studiare volta per volta, intende moltiplicarsi a cascata e portare
il suo messaggio artistico-scientifico a tutti gli interessati, pensando soprattutto a molte sedi scolastiche cantonali.
Per AMARAL e Officinaarte, Flavia Zanetti
AMARAL è un simbolo molto rappresentativo del degrado ambientale che trascina con sé il degrado umano in tutte le sue forme.
Il lago d'Aral, realtà geografica apparentemente lontana da noi, è invece vicino, molto vicino; a guardar bene si riesce anche a vederlo dalla nostra finestra...
La proposta di Officinaarte per questo dicembre nasce stimolata dal lavoro di raccolta di notizie
e di fotografie di Maura Bottini, insegnante, dopo il suo viaggio di ricognizione fino all’Aral,
nel Karakalpakstan, assieme a Bianca Patocchi, studiosa di storia e cultura nel Vicino e nel
Medio Oriente. Il materiale fotografico e le notizie per un inquadramento storico e geografico generale sono stati riuniti in un diaporama.
Lo sprofondamento impressionante di questo immenso lago, il quarto al mondo, del quale i viaggiatori fin dalle epoche più remote raccontavano meraviglie, è oggi molto visibile, mentre
due secoli fa non era neanche immaginabile. Che cosa è accaduto di tanto amaro?
Sibilla Altepost, Stefania Beretta, Marino Cattaneo, Antonio Tabet, Gruppo Zart,
Agnese Z'graggen+Antonella Kurzen, artisti dal linguaggio espressivo incisivo e molto differenziato, hanno prodotto un'opera che crea di fatto un' installazione unica su un tema di interesse per tutti noi: la qualità di vita sulla Terra, oggi e in futuro.
Si può visitare AMARAL, nella sede di Officinaarte a Magliaso, dal 6 al 20 dicembre.
Nel 2007, con modalità da studiare volta per volta, intende moltiplicarsi a cascata e portare
il suo messaggio artistico-scientifico a tutti gli interessati, pensando soprattutto a molte sedi scolastiche cantonali.
Per AMARAL e Officinaarte, Flavia Zanetti
06
dicembre 2006
Amaral
Dal 06 al 20 dicembre 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
OFFICINAARTE
Magliaso, Via Cantonale, 57, (Lugano)
Magliaso, Via Cantonale, 57, (Lugano)
Orario di apertura
sabato e domenica ore 14-17
mercoledì ore 19-21
altri giorni su appuntamento
Vernissage
6 Dicembre 2006, ore 19
Autore