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Amedeo Modigliani – Il mistico profano
In mostra 50 splendidi disegni provenienti dai più grandi musei e dalle più grandi collezioni italiane e internazionali, e oltre 250 documenti originali che ripercorrono la vita del grande artista di cui quest’anno ricorrono i 90 anni dalla morte.
Comunicato stampa
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La mostra è un omaggio alla figura e all'opera di Amedeo Modigliani e traccia un percorso ideale alla scoperta dell'evoluzione del suo pensiero. Verranno presentati al pubblico dipinti e disegni provenienti da musei e collezioni importanti quali la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, la GNAM di Roma, la Pinacoteca di Brera e i Musei Civici di Milano.
Accanto alle opere la mostra presenterà un ricco apparato documentario composto da fotografie, epistolari, scritti autografi e materiali di studio che permetteranno l'approfondimento della personalità artistica di Modigliani e dei diversi contesti in cui negli anni tale personalità si è inscritta e sviluppata, da quello familiare livornese a quello artistico parigino. I documenti verranno esposti in originale e provengono dal Modigliani Institute di Roma.
Particolare rilievo avrà l'allestimento della mostra curato da Maurizio Sabatini, scenografo di fama internazionale autore dei set del film Baaria di Tornatore, chiamato a reinterpretare l'impatto delle opere di Modigliani sugli spazi espositivi del museo attraverso un'ambientazione elegante e di grande suggestione.
Il teatro della mostra
A tutti è noto il percorso della vita e dell'opera di Amedeo Modigliani, in modo particolare dal 1906, data del suo arrivo a Parigi, quando il giovane italiano incontra i fermenti della nascita della contemporaneità.
Il 1906 è l'anno della morte di Paul Cézanne. La pittura impressionista ha da tempo conquistato i cuori di un grande collezionismo internazionale: Rodin con la sua scultura romantica stabilisce la regola e il gusto di una borghesia dominante e colloca il suo Pensatore di fronte al Panthéon.
Nello stesso anno Picasso lavora al dipinto Les Demoiselles d'Avignon, che renderà compiuto l'anno successivo. Un vento tutto europeo circonda e pervade le atmosfere creative di Parigi che stanno generando o di lì a poco genereranno il cubismo, il futurismo, il surrealismo e le esperienze dada.
In quel clima Modigliani frequenta gli artisti e gli intellettuali, le ballerine e le grandi signore, gli abituées dei bistrot, del Lapin Agile e della Cloiserie de Lilas, gli alberghi a basso costo e il Teatro dell'Opera.
Nello stesso clima, in quegli anni a Parigi si consolida un sempre maggiore interesse per quelle opere di "Art Nègre" che, già nel 1897 mostrate alla Esposizione Universale di Bruxelles, stanno diffondendosi attraverso circuiti ristretti e marginali, in particolar modo tra quegli artisti che ritenevano necessario riferirsi ad elementi di ritrovata purezza spirituale e simbolica.
I suoi amici sono Picasso e Max Jacob, Matisse e Brancusi, Kisling, Soutine, Foujita e Soupault e con loro divide il cibo e i pensieri, le donne e l'assenzio, nella porzione di eccessi che il suo fisico minato da una grave tubercolosi poteva permettersi, ma non aderisce a nessuno dei movimenti in voga perché non rinuncia alla continuità ideale della sua formazione, dei suoi amori giovanili per l'arte italiana del Trecento, da scultore, come avrebbe voluto essere, per Tino da Camaino, che aveva visto al Museo Nazionale del Bargello a Firenze e a Napoli, a San Lorenzo, nella tomba di Caterina d'Austria, o da pittore, per continuità con la sua educazione postmacchiaiola, maturata nello studio di Fattori.
Se Modigliani quindi sviluppa a Parigi una personale evoluzione, senza referenti dichiarati, autonoma, per una pittura dell'animo, nei nudi e nei ritratti maschili e femminili che compongono la quasi totalità del suo lavoro, sarà dalla sua formazione giovanile che trarrà gli elementi che fino alla sua prematura scomparsa lo faranno divenire un riferimento inevitabile per le generazioni artistiche successive.
Il percorso espositivo e la selezione delle opere di Modigliani che lo costituiscono renderanno conto delle linee critiche del pensiero dell'artista e della sua straordinaria personalità creativa.
Il Comitato Scientifico della Mostra:
· Prof. Claudio Strinati - Presidente
· Prof. Louis Godart - Consigliere per la conservazione del patrimonio artistico della Presidenza della Repubblica Italiana.
· Dott.ssa Sandrina Bandera - Sovrintendente Soprintendente per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per le province della Lombardia
· Prof.ssa Beatrice Buscaroli - Docente presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali - Università di Bologna
· Prof.ssa Maria Cristina Bandera - Direttore Fondazione Roberto Longhi di Firenze
· Prof.ssa Emma Zanella - Direttore MAGa
· Prof. Claudio Salsi - Direttore Musei Civici di Milano
· Prof. Rudy Chiappini - storico dell'arte
· Prof. Renato Miracco - storico dell'arte
· Prof.ssa Maria Teresa Benedetti - storico dell'arte
Accanto alle opere la mostra presenterà un ricco apparato documentario composto da fotografie, epistolari, scritti autografi e materiali di studio che permetteranno l'approfondimento della personalità artistica di Modigliani e dei diversi contesti in cui negli anni tale personalità si è inscritta e sviluppata, da quello familiare livornese a quello artistico parigino. I documenti verranno esposti in originale e provengono dal Modigliani Institute di Roma.
Particolare rilievo avrà l'allestimento della mostra curato da Maurizio Sabatini, scenografo di fama internazionale autore dei set del film Baaria di Tornatore, chiamato a reinterpretare l'impatto delle opere di Modigliani sugli spazi espositivi del museo attraverso un'ambientazione elegante e di grande suggestione.
Il teatro della mostra
A tutti è noto il percorso della vita e dell'opera di Amedeo Modigliani, in modo particolare dal 1906, data del suo arrivo a Parigi, quando il giovane italiano incontra i fermenti della nascita della contemporaneità.
Il 1906 è l'anno della morte di Paul Cézanne. La pittura impressionista ha da tempo conquistato i cuori di un grande collezionismo internazionale: Rodin con la sua scultura romantica stabilisce la regola e il gusto di una borghesia dominante e colloca il suo Pensatore di fronte al Panthéon.
Nello stesso anno Picasso lavora al dipinto Les Demoiselles d'Avignon, che renderà compiuto l'anno successivo. Un vento tutto europeo circonda e pervade le atmosfere creative di Parigi che stanno generando o di lì a poco genereranno il cubismo, il futurismo, il surrealismo e le esperienze dada.
In quel clima Modigliani frequenta gli artisti e gli intellettuali, le ballerine e le grandi signore, gli abituées dei bistrot, del Lapin Agile e della Cloiserie de Lilas, gli alberghi a basso costo e il Teatro dell'Opera.
Nello stesso clima, in quegli anni a Parigi si consolida un sempre maggiore interesse per quelle opere di "Art Nègre" che, già nel 1897 mostrate alla Esposizione Universale di Bruxelles, stanno diffondendosi attraverso circuiti ristretti e marginali, in particolar modo tra quegli artisti che ritenevano necessario riferirsi ad elementi di ritrovata purezza spirituale e simbolica.
I suoi amici sono Picasso e Max Jacob, Matisse e Brancusi, Kisling, Soutine, Foujita e Soupault e con loro divide il cibo e i pensieri, le donne e l'assenzio, nella porzione di eccessi che il suo fisico minato da una grave tubercolosi poteva permettersi, ma non aderisce a nessuno dei movimenti in voga perché non rinuncia alla continuità ideale della sua formazione, dei suoi amori giovanili per l'arte italiana del Trecento, da scultore, come avrebbe voluto essere, per Tino da Camaino, che aveva visto al Museo Nazionale del Bargello a Firenze e a Napoli, a San Lorenzo, nella tomba di Caterina d'Austria, o da pittore, per continuità con la sua educazione postmacchiaiola, maturata nello studio di Fattori.
Se Modigliani quindi sviluppa a Parigi una personale evoluzione, senza referenti dichiarati, autonoma, per una pittura dell'animo, nei nudi e nei ritratti maschili e femminili che compongono la quasi totalità del suo lavoro, sarà dalla sua formazione giovanile che trarrà gli elementi che fino alla sua prematura scomparsa lo faranno divenire un riferimento inevitabile per le generazioni artistiche successive.
Il percorso espositivo e la selezione delle opere di Modigliani che lo costituiscono renderanno conto delle linee critiche del pensiero dell'artista e della sua straordinaria personalità creativa.
Il Comitato Scientifico della Mostra:
· Prof. Claudio Strinati - Presidente
· Prof. Louis Godart - Consigliere per la conservazione del patrimonio artistico della Presidenza della Repubblica Italiana.
· Dott.ssa Sandrina Bandera - Sovrintendente Soprintendente per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per le province della Lombardia
· Prof.ssa Beatrice Buscaroli - Docente presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali - Università di Bologna
· Prof.ssa Maria Cristina Bandera - Direttore Fondazione Roberto Longhi di Firenze
· Prof.ssa Emma Zanella - Direttore MAGa
· Prof. Claudio Salsi - Direttore Musei Civici di Milano
· Prof. Rudy Chiappini - storico dell'arte
· Prof. Renato Miracco - storico dell'arte
· Prof.ssa Maria Teresa Benedetti - storico dell'arte
19
marzo 2010
Amedeo Modigliani – Il mistico profano
Dal 19 marzo al 19 giugno 2010
arte contemporanea
Location
MAGA – MUSEO D’ARTE DI GALLARATE
Gallarate, Via Egidio De Magri, 1, (Varese)
Gallarate, Via Egidio De Magri, 1, (Varese)
Biglietti
Intero € 8
Ridotto € 5
Ingresso Gratuito fino ai 14 anni
Over 65, soci AMACI e ICOM
Ridotto: dai 15 ai 26 anni
Orario di apertura
9.30 – 19.30 da martedì a domenica
Chiuso il lunedì
Vernissage
19 Marzo 2010, ore 12 per la stampa
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore