La mostra curata da Stefano Luppi con la giornalista Federica Boccaletti che intervista l'artista é accompagnata da un catalogo e propone circa 50 dipinti tra i più rappresentativi della sua produzione: i paesaggi e le nature morte degli anni Cinquanta e Sessanta - senza dimenticare i ritratti - che risentono ancora degli studi giovanili con i suoi maestri e della riflessione su altri grandi della pittura, a partire da Cézanne e dagli impressionisti. Il decennio successivo è invece caratterizzato dai quadri che maggiormente hanno riscosso successo di critica e pubblico, la serie delle "Evoluzioni" - ossia figure femminili dalle pose conturbanti e "intrecciate" dipinte a olio su tela di canapa con colori accesi e quasi acidi - che l'hanno portata ad esporre anche in Francia, Grecia e altri paesi europei. Dagli anni Ottanta Amelia Moretti è stata costretta ad abbandonare la pittura ad olio a causa degli effetti dei solventi sul suo fisico e si è dedicata all'uso della spatola: questi lavori sono così caratterizzati da un colore più denso e corposo, meno velato e più diretto. In mostra a Novi di Modena anche una selezione dei delicati acquerelli di soggetto floreale, una nutrita serie di splendidi disegni ed incisioni e alcune sculture e ceramiche.

La mostra è stata resa possibile grazie all'Associazione culturale "Vittorio Lugli" di Novi di Modena