La mostra “Amici miei” è, essenzialmente, un episodio sentimentale. Sentimentale è, infatti, la ragione che porta a riunire, in questa occasione, i lavori di Stefano Pasquini (1969), Mauro Vignando (1969) e Gianluca Cosci (1970).
Un gruppo di opere scelte in base a ricordi di queste più o meno vaghi. Suggestioni conservate da tempo: una sfumatura; un viso deformato; un fastidio; un ravvedimento; un bel preambolo; una scorretta esecuzione; un grazioso finale.
La mostra riunisce opere, anche non recenti, e forzatamente le accosta tra loro, seppur in assenza di intenti o ragioni comuni. Foto e video e sculture e tessuti avvicinati per rimandi, per intimi echi. Coesistenza di respiri ritmati con tempi diversi. Abbinamenti felici di spiriti solitari.
Accompagna la mostra un catalogo con immagini delle opere degli artisti, e un testo di Italo Zuffi.