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Amico Aspertini 1474-1552. Artista bizzarro nell’età di Dürer e Raffaello
L’arte visionaria ed espressionista di uno dei più eccentrici pittori del Cinquecento
Comunicato stampa
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L’arte visionaria ed espressionista di uno dei più eccentrici pittori del Cinquecento.
Unico nella sua capacità di fondere il classicismo dominante in Italia con la tradizione nordica tedesca e fiamminga.
Nel bicentenario della Pinacoteca Nazionale, Bologna dedicherà una grande mostra, la prima monografica, al pittore Amico Aspertini (1474-1552), che segnò profondamente l’arte bolognese ed europea del suo tempo per originalità e singolarità di espressione. Le sue opere saranno esposte dal 27 settembre 2008 all’11 gennaio 2009 in una mostra a cura di Andrea Emiliani e Daniela Scaglietti Kelescian, dal titolo AMICO ASPERTINI 1474-1552, artista bizzarro nell’età di Dürer e Raffaello.
AMICO ASPERTINI
Uomo capriccioso e di bizzarro cervello, come lo definisce Giorgio Vasari, Aspertini è una delle figure più amate dalla critica d’Arte (Longhi, Arcangeli) e dal pubblico che rimane sempre affascinato di fronte alle sue bizzarrie, alle sue figure fortemente espressive, ai suoi paesaggi fra naturalismo e classicismo e al forte carattere onirico e materico della sua opera.
Grande disegnatore ambidestro, era infatti capace di dipingere utilizzando entrambe le mani simultaneamente. In pittura era il più ricercato nella Bologna della prima metà del Cinquecento, tanto da intrecciare rapporti con le famiglie più illustri della città che gli commissionarono opere importanti destinate a essere considerate le più ‘moderne’ del tempo. Pittore, scultore, frescante e disegnatore, Aspertini si mostra come intellettuale profondamente aggiornato sia sulla cultura figurativa nordica sia sul mondo antico, che ebbe modo di visionare di persona durante diversi soggiorni a Roma e che interpreterà in modo personalissimo.
Roma, Firenze, Venezia: Aspertini fu grande viaggiatore per motivi artistici, per indole e anche per motivi contingenti (quando, cacciata da Bologna la famiglia che lo proteggeva, i Bentivoglio, si trasferì a Lucca dove affrescò la cappella di Sant’Agostino nella chiesa di San Frediano). Durante i suoi viaggi riproduceva ogni cosa che lo colpiva su alcuni taccuini di disegni, le così dette vacchette: vi si trovano opere di altri artisti, architetture, luoghi e persone. Le vacchette sono una vera miniera storico-artistica, ricercate già allora da pittori e studiosi (il Guercino ne possedeva una) come inestimabile fonte creativa.
Aspertini fu uomo eccentrico e complesso, la sua vita fu turbolenta, e segnata, intorno al 1534, anche da una malattia, probabilmente un ictus, che fu all’origine di mutamenti stilistici significativi.
Molte delle opere di Amico Aspertini sono andate perdute, e soprattutto gran parte delle decorazioni che ornavano i palazzi signorili bolognesi all’esterno da lui completamente affrescati. Molto significativo doveva essere anche il suo intervento nella decorazione dell’arco trionfale allestito di fronte al Palazzo Pubblico in occasione dell’incoronazione dell’imperatore Carlo V, avvenuta a Bologna nel 1529. Ma anche di quest’opera, ricordata da tutte le fonti bolognesi, fra cui C.C. Malvasia nella Felsina Pittrice del 1678, non resta traccia.
LA MOSTRA
La mostra sarà costituita da circa un centinaio di opere. Allo stato attuale il catalogo di Amico Aspertini è composto di 48 dipinti di varie dimensioni più le ceramiche, le miniature, le già menzionate vacchette e di queste opere oltre l’80% è già stato confermato alla mostra. Accanto ad Amico, una quarantina di opere di artisti coevi con cui Aspertini si confrontò artisticamente, come Dürer, che venne a studiare prospettiva a Bologna nel 1504, o Filippino Lippi o Raffaello.
Il percorso espositivo avrà una importante sezione in esterni, che potrà essere fruita seguendo un itinerario di cui faranno parte, fra gli altri, i cicli di affreschi nella chiesa di Santa Cecilia e di San Giacomo, e le sculture sulla facciata della chiesa di San Petronio a Bologna e gli affreschi nella Rocca Isolani di Minerbio.
CHI HA VOLUTO IL PROGETTO
La mostra vede come promotori il Comune di Bologna come partner del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte.
La mostra, fortemente voluta dalle istituzioni cittadine, prevede anche un significativo apporto da parte delle principali realtà economiche del territorio, delle associazioni e delle imprese che in essa agiscono, per sostenere e amplificare ai massimi livelli il potenziale ritorno culturale, turistico ed economico originato dalla mostra a livello nazionale e internazionale.
La mostra è resa possibile grazie alla Società di Santa Cecilia – Amici della Pinacoteca, che ne segue la gestione. Il progetto di comunicazione è a cura di Laboratorio delle Idee di Bologna e il catalogo è edito e distribuito da Silvana Editore.
IL COMITATO SCIENTIFICO
La cura della mostra è di Andrea Emiliani e Daniela Scaglietti Kelescian; il comitato scientifico è formato da Heinrich Schultze Altcappenberg, Daniele Benati, Jadranka Bentini, Carla Bernardini, Gian Piero Cammarota, Sandro De Maria, Sybille Ebert-Schifferer, Elena Rossoni, Vera Fortunati, Angelo Mazza, Massimo Medica, Antonio Pinelli, Eugenio Riccomini, Giovanni Romano, Wolfgang Prohaska, Helga von Kügelgen.
Calendario visite guidate
mercoledì 21 gennaio : ore 19, Aula Gnudi, lezione di Andrea Emiliani
ore 21. 00 visita guidata a cura di Franco Ricci
Giovedì 22 gennaio : ore 19 visita guidata a cura di Elena Rossoni
ore 21.00 visita guidata con Benedetti Maganzi
Venerdì 23 gennaio : ore 19 visita guidata a cura di Daniela Scaglietti
ore 21.00 visita guidata con Milena Naldi
Sabato 24 gennaio, Art White Night :
ore 19 visita guidata a cura di Emanuela Fiori
ore 21.00 visita guidata con Daniela Scaglietti
Domenica 25 gennaio ore 19 visita guidata a cura di Giovanna Degli Esposti
ore 21.00 visita guidata a cura di Emanuela Fiori
Lunedì 26 gennaio ore 19 visita guidata a cura di Daniela Scaglietti
E’ consigliata la prenotazione allo 051 6368341 ( dalle 17 alle 19)
Unico nella sua capacità di fondere il classicismo dominante in Italia con la tradizione nordica tedesca e fiamminga.
Nel bicentenario della Pinacoteca Nazionale, Bologna dedicherà una grande mostra, la prima monografica, al pittore Amico Aspertini (1474-1552), che segnò profondamente l’arte bolognese ed europea del suo tempo per originalità e singolarità di espressione. Le sue opere saranno esposte dal 27 settembre 2008 all’11 gennaio 2009 in una mostra a cura di Andrea Emiliani e Daniela Scaglietti Kelescian, dal titolo AMICO ASPERTINI 1474-1552, artista bizzarro nell’età di Dürer e Raffaello.
AMICO ASPERTINI
Uomo capriccioso e di bizzarro cervello, come lo definisce Giorgio Vasari, Aspertini è una delle figure più amate dalla critica d’Arte (Longhi, Arcangeli) e dal pubblico che rimane sempre affascinato di fronte alle sue bizzarrie, alle sue figure fortemente espressive, ai suoi paesaggi fra naturalismo e classicismo e al forte carattere onirico e materico della sua opera.
Grande disegnatore ambidestro, era infatti capace di dipingere utilizzando entrambe le mani simultaneamente. In pittura era il più ricercato nella Bologna della prima metà del Cinquecento, tanto da intrecciare rapporti con le famiglie più illustri della città che gli commissionarono opere importanti destinate a essere considerate le più ‘moderne’ del tempo. Pittore, scultore, frescante e disegnatore, Aspertini si mostra come intellettuale profondamente aggiornato sia sulla cultura figurativa nordica sia sul mondo antico, che ebbe modo di visionare di persona durante diversi soggiorni a Roma e che interpreterà in modo personalissimo.
Roma, Firenze, Venezia: Aspertini fu grande viaggiatore per motivi artistici, per indole e anche per motivi contingenti (quando, cacciata da Bologna la famiglia che lo proteggeva, i Bentivoglio, si trasferì a Lucca dove affrescò la cappella di Sant’Agostino nella chiesa di San Frediano). Durante i suoi viaggi riproduceva ogni cosa che lo colpiva su alcuni taccuini di disegni, le così dette vacchette: vi si trovano opere di altri artisti, architetture, luoghi e persone. Le vacchette sono una vera miniera storico-artistica, ricercate già allora da pittori e studiosi (il Guercino ne possedeva una) come inestimabile fonte creativa.
Aspertini fu uomo eccentrico e complesso, la sua vita fu turbolenta, e segnata, intorno al 1534, anche da una malattia, probabilmente un ictus, che fu all’origine di mutamenti stilistici significativi.
Molte delle opere di Amico Aspertini sono andate perdute, e soprattutto gran parte delle decorazioni che ornavano i palazzi signorili bolognesi all’esterno da lui completamente affrescati. Molto significativo doveva essere anche il suo intervento nella decorazione dell’arco trionfale allestito di fronte al Palazzo Pubblico in occasione dell’incoronazione dell’imperatore Carlo V, avvenuta a Bologna nel 1529. Ma anche di quest’opera, ricordata da tutte le fonti bolognesi, fra cui C.C. Malvasia nella Felsina Pittrice del 1678, non resta traccia.
LA MOSTRA
La mostra sarà costituita da circa un centinaio di opere. Allo stato attuale il catalogo di Amico Aspertini è composto di 48 dipinti di varie dimensioni più le ceramiche, le miniature, le già menzionate vacchette e di queste opere oltre l’80% è già stato confermato alla mostra. Accanto ad Amico, una quarantina di opere di artisti coevi con cui Aspertini si confrontò artisticamente, come Dürer, che venne a studiare prospettiva a Bologna nel 1504, o Filippino Lippi o Raffaello.
Il percorso espositivo avrà una importante sezione in esterni, che potrà essere fruita seguendo un itinerario di cui faranno parte, fra gli altri, i cicli di affreschi nella chiesa di Santa Cecilia e di San Giacomo, e le sculture sulla facciata della chiesa di San Petronio a Bologna e gli affreschi nella Rocca Isolani di Minerbio.
CHI HA VOLUTO IL PROGETTO
La mostra vede come promotori il Comune di Bologna come partner del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e della Fondazione del Monte.
La mostra, fortemente voluta dalle istituzioni cittadine, prevede anche un significativo apporto da parte delle principali realtà economiche del territorio, delle associazioni e delle imprese che in essa agiscono, per sostenere e amplificare ai massimi livelli il potenziale ritorno culturale, turistico ed economico originato dalla mostra a livello nazionale e internazionale.
La mostra è resa possibile grazie alla Società di Santa Cecilia – Amici della Pinacoteca, che ne segue la gestione. Il progetto di comunicazione è a cura di Laboratorio delle Idee di Bologna e il catalogo è edito e distribuito da Silvana Editore.
IL COMITATO SCIENTIFICO
La cura della mostra è di Andrea Emiliani e Daniela Scaglietti Kelescian; il comitato scientifico è formato da Heinrich Schultze Altcappenberg, Daniele Benati, Jadranka Bentini, Carla Bernardini, Gian Piero Cammarota, Sandro De Maria, Sybille Ebert-Schifferer, Elena Rossoni, Vera Fortunati, Angelo Mazza, Massimo Medica, Antonio Pinelli, Eugenio Riccomini, Giovanni Romano, Wolfgang Prohaska, Helga von Kügelgen.
Calendario visite guidate
mercoledì 21 gennaio : ore 19, Aula Gnudi, lezione di Andrea Emiliani
ore 21. 00 visita guidata a cura di Franco Ricci
Giovedì 22 gennaio : ore 19 visita guidata a cura di Elena Rossoni
ore 21.00 visita guidata con Benedetti Maganzi
Venerdì 23 gennaio : ore 19 visita guidata a cura di Daniela Scaglietti
ore 21.00 visita guidata con Milena Naldi
Sabato 24 gennaio, Art White Night :
ore 19 visita guidata a cura di Emanuela Fiori
ore 21.00 visita guidata con Daniela Scaglietti
Domenica 25 gennaio ore 19 visita guidata a cura di Giovanna Degli Esposti
ore 21.00 visita guidata a cura di Emanuela Fiori
Lunedì 26 gennaio ore 19 visita guidata a cura di Daniela Scaglietti
E’ consigliata la prenotazione allo 051 6368341 ( dalle 17 alle 19)
26
settembre 2008
Amico Aspertini 1474-1552. Artista bizzarro nell’età di Dürer e Raffaello
Dal 26 settembre 2008 al 26 gennaio 2009
arte antica
Location
PINACOTECA NAZIONALE DI BOLOGNA
Bologna, Via Delle Belle Arti, 56, (Bologna)
Bologna, Via Delle Belle Arti, 56, (Bologna)
Orario di apertura
mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23 e domenica 25 gennaio la chiusura sarà posticipata alla ore 23.00; sabato 24 gennaio, in occasione dell'Art White Night, la notte bianca dell'arte, la mostra chiuderà alle 24.00 e lunedì 26 gennaio alle 21.00.
Vernissage
26 Settembre 2008, ore 19.30 su invito
Sito web
www.amicoaspertini.it
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
LABORATORIO DELLE IDEE - BOLOGNA
Autore
Curatore