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AMOR SACRO: SANT’ANNA RI-VISITATA
Artisti contemporanei sull’iconografia di Sant’Anna
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 11 maggio 2013 alle 18.30 inaugura a Castelbuono (PA), nelle Ex Scuderie del
Castello Comunale dei Ventimiglia la mostra collettiva “Amor Sacro: Sant’Anna ri-visitata. Artisti
contemporanei sull’iconografia di Sant’Anna”.
Il progetto nasce dalla collaborazione di Interno Ventidue Arte Contemporanea, impegnata da anni
nella diffusione dei linguaggi artistici contemporanei, con la Direzione del Museo Civico. L’idea,
sviluppata dal curatore della mostra Luca Barreca, intendeva proporre agli artisti coinvolti il
confronto con l’iconografia di Sant’Anna.
Cosa significa oggi dare un tema iconografico “sacro” ad un’artista?
Lontano il tempo delle grandi committenze ecclesiastiche, dell’orientamento iconografico e
iconologico all’interno del quale la creatività del genio trovava una propria via, l’artista
contemporaneo almeno dalla fine del XVIII sec., si confronta con la sacralità della propria arte
piuttosto che con il sacro formale.
Cosa produce il genio creativo “libero” dal binario dei contenuti imposti da una gerarchia o da una
autorità, rispetto a una Santa della Chiesa Cattolica?
La figura di una santa è storia, è mitologia, è soprattutto imago espressa della devozione di un
popolo, di una comunità.
In occasione del Centenario della donazione del Teschio alla collettività castelbuonese, è questo il
presupposto del progetto sulla ri-visitazione di S. Anna: una “visita” contemporanea, nel luogo
dove dal 1454 si rende l’omaggio, sia esso di fede religiosa o di curiosità storica, alla reliquia della
Santa.
Gli artisti coinvolti in questo progetto sono chiamati a interpretare il sacro, la donna divenuta
Santa, a leggere fra le righe della storia, a percepire la devozione dentro e fuori di sé.
Dieci gli artisti chiamati a questa sfida estetica: Domenico Balsamo, Veronica
Botticelli, Mauro Di Silvestre, Lucia Lamberti, Rosetta Messori, Ernesto Morales, Gianni
Moretti, Alessio Pierro, Francesca Tulli, Dirk Westermann; personalità molto diverse per
formazione artistica e linguaggio espressivo, sono stati invitati a studiare e sedimentare
l’iconografia tradizionale della Santa e la storia che lega la reliquia al luogo in cui è conservata, il
Castello, per realizzare un’opera ad hoc.
Il rischio di lavorare su un tema sacro con un’iconografia storicamente sedimentata e formalmente
codificata come quella di una Santa importante del pantheon cristiano-cattolico, è sicuramente
quello di una figurazione pedissequa, un calco del passato che non ha nulla a che vedere con l’arte
ma piuttosto con l’artigianato da souvenir. È quello che si può definire come “effetto Padre Pio”,
vale a dire la produzione seriale di immagini in bronzo, in terracotta o in plastica.
Il volo simbolico di Morales, le matrici di Moretti, il polittico fotografico della Messori, le storie della
Tulli, i volti della Lamberti, la memoria di Di Silvestre, l’attesa accogliente della Botticelli, la scelta
di Westermann, l’eidolon di Pierro e l’ex voto di Balsamo, hanno cercato di scongiurare un simile
pericolo fornendo un suggerimento che sia annoverabile nell’esperienza artistica definita tale: una
rivisitazione che, se vuole avere un qualche valore estetico, non può significare ritorno al passato,
copia o peggio, produzione seriale di un modello ma creazione, rivisitazione, invenzione, se è vero,
come è vero, che “tutta l’arte è stata arte contemporanea”.
Il Curatore Il Direttore del Museo Civico
Luca Barreca Francesca Cicero
Castello Comunale dei Ventimiglia la mostra collettiva “Amor Sacro: Sant’Anna ri-visitata. Artisti
contemporanei sull’iconografia di Sant’Anna”.
Il progetto nasce dalla collaborazione di Interno Ventidue Arte Contemporanea, impegnata da anni
nella diffusione dei linguaggi artistici contemporanei, con la Direzione del Museo Civico. L’idea,
sviluppata dal curatore della mostra Luca Barreca, intendeva proporre agli artisti coinvolti il
confronto con l’iconografia di Sant’Anna.
Cosa significa oggi dare un tema iconografico “sacro” ad un’artista?
Lontano il tempo delle grandi committenze ecclesiastiche, dell’orientamento iconografico e
iconologico all’interno del quale la creatività del genio trovava una propria via, l’artista
contemporaneo almeno dalla fine del XVIII sec., si confronta con la sacralità della propria arte
piuttosto che con il sacro formale.
Cosa produce il genio creativo “libero” dal binario dei contenuti imposti da una gerarchia o da una
autorità, rispetto a una Santa della Chiesa Cattolica?
La figura di una santa è storia, è mitologia, è soprattutto imago espressa della devozione di un
popolo, di una comunità.
In occasione del Centenario della donazione del Teschio alla collettività castelbuonese, è questo il
presupposto del progetto sulla ri-visitazione di S. Anna: una “visita” contemporanea, nel luogo
dove dal 1454 si rende l’omaggio, sia esso di fede religiosa o di curiosità storica, alla reliquia della
Santa.
Gli artisti coinvolti in questo progetto sono chiamati a interpretare il sacro, la donna divenuta
Santa, a leggere fra le righe della storia, a percepire la devozione dentro e fuori di sé.
Dieci gli artisti chiamati a questa sfida estetica: Domenico Balsamo, Veronica
Botticelli, Mauro Di Silvestre, Lucia Lamberti, Rosetta Messori, Ernesto Morales, Gianni
Moretti, Alessio Pierro, Francesca Tulli, Dirk Westermann; personalità molto diverse per
formazione artistica e linguaggio espressivo, sono stati invitati a studiare e sedimentare
l’iconografia tradizionale della Santa e la storia che lega la reliquia al luogo in cui è conservata, il
Castello, per realizzare un’opera ad hoc.
Il rischio di lavorare su un tema sacro con un’iconografia storicamente sedimentata e formalmente
codificata come quella di una Santa importante del pantheon cristiano-cattolico, è sicuramente
quello di una figurazione pedissequa, un calco del passato che non ha nulla a che vedere con l’arte
ma piuttosto con l’artigianato da souvenir. È quello che si può definire come “effetto Padre Pio”,
vale a dire la produzione seriale di immagini in bronzo, in terracotta o in plastica.
Il volo simbolico di Morales, le matrici di Moretti, il polittico fotografico della Messori, le storie della
Tulli, i volti della Lamberti, la memoria di Di Silvestre, l’attesa accogliente della Botticelli, la scelta
di Westermann, l’eidolon di Pierro e l’ex voto di Balsamo, hanno cercato di scongiurare un simile
pericolo fornendo un suggerimento che sia annoverabile nell’esperienza artistica definita tale: una
rivisitazione che, se vuole avere un qualche valore estetico, non può significare ritorno al passato,
copia o peggio, produzione seriale di un modello ma creazione, rivisitazione, invenzione, se è vero,
come è vero, che “tutta l’arte è stata arte contemporanea”.
Il Curatore Il Direttore del Museo Civico
Luca Barreca Francesca Cicero
11
maggio 2013
AMOR SACRO: SANT’ANNA RI-VISITATA
Dall'undici maggio all'undici giugno 2013
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO CASTELBUONO
Castelbuono, Piazza Castello, (Palermo)
Castelbuono, Piazza Castello, (Palermo)
Vernissage
11 Maggio 2013, h 18.30 i
Autore
Curatore