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Amore
Gli artisti invitati compongono un affresco live sul concetto d¹amore, spesso contraddittorio e disturbante. Dalla coppia storica di Gilbert & George, ironici rivoluzionari inglesi, all’omosessualità dichiarata con leggerezza di Corrado Levi, dalla purezza dell’immagine genitale di Robert Mapplethorpe.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pier Paolo Calzolari, Marcela Cernadas, Jim Dine, Gilbert & George, Nan Goldin,
Giampaolo Koehler, Globalgroove, Maurice Lemaitre, Corrado Levi, Valeria Magli,
Robert Mapplethorpe, Giovanna Ricotta, Mimmo Rotella, Sabrina Sabato
“Amore” è il titolo della prossima mostra ad Artandgallery, - dal 25 maggio al 7 luglio - a cura di Manuela Gandini. Partendo dall’individuo e il suo doppio, viene sviluppato uno dei temi centrali della sopravvivenza delle specie. L’amore, energia creativa pura, si oppone alla meccanica ripetitività dei modelli collettivi di comportamento. All’isteria del consumo, che porta ogni cosa a morte precoce, si contrappone il tempo lento della crescita pur nell’eccitazione e nella febbre.
Ricordandoci di non essere le sole intelligenze sul pianeta, Beuys diceva: “Una rosa ha una sua intelligenza; la terra, le onde e i venti hanno anche loro una propria intelligenza”.
Nell’automatismo del pensiero unico omologante - fatto di infinite immagini autoreferenziali - il solo nominare la parola “amore” crea facilmente imbarazzo, vergogna e disconoscenza. Alla distruttività umana, l’arte oppone la creatività come energia generatrice, pur sviluppando una coscienza critica scostante. Nei “Diari intimi” Charles Baudelaire, annota verso metà ottocento: “La rovina universale, o il progresso universale (poco importa il nome) non si manifesterà specialmente per mezzo di istituzioni politiche: avverrà attraverso l’avvilimento dei cuori”.
Angoscia, desiderio, frustrazione, bisogno, illusione, commercio, disamore, attaccamento, estasi, malattia, paura, sogno, sono immagini della delicata e resistentissima materia umana che, nonostante tutto, si rigenera sotto la spinta dell’amore perché, come scrive Martin Buber: “Con ogni uomo viene al mondo qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo e unico”.
Gli artisti invitati compongono un affresco live sul concetto d’amore, spesso contraddittorio e disturbante. Dalla coppia storica di Gilbert & George, ironici rivoluzionari inglesi, all’omosessualità dichiarata con leggerezza di Corrado Levi, dalla purezza dell’immagine genitale di Robert Mapplethorpe, all’acida provocazione hard dei Globalgroove; dal “Film d’amour”, graffiato e asincrono, del lettristra Maurice Lemaitre all’estremo sforzo d’amore (lo sport di uno spermatozoo) della performer Giovanna Ricotta, al dono di un uovo fatto sul corpo di una donna nel video di Marcela Cernadas; dallo stereotipo cinematografico di Mimmo Rotella alla sensualità pop evanescente di Jim Dine, dai movimenti dervisci di Valeria Magli, che preludono la separazione, alla cruda realtà di Nan Goldin sulla violenza prodotta da ciò che si chiama comunemente “amore”. Dalla lunghissima lettera d’amore scritta ogni giorno da Giampaolo Koehler ad Artandgallery come l’happening quotidiano di un calligrafo, alla vacuità di tutti i fenomeni visti nella leggerezza degli elementi toccati e trasformati da Pier Paolo Calzolari, sino all’azione di Sabrina Sabato che consiste nel far fare un mandala a un monaco tibetano al centro della galleria.
Gli Incontri d’approfondimento proposti nel corso della mostra sono:
1 Giugno “Fame Chimica-the Chemical of love” party
9 Giugno performance di Alberto Fortis
14 Giugno conferenza di Christobal Jodorowsky, a cura di Anna Tuteur
15 Giugno conferenza di Giò Fronti, a cura di Anna Tuteur
19 Giugno party “Notte in bianco”
29 Giugno Cena tibetana del Lama Gelek Ngudup.
Giampaolo Koehler, Globalgroove, Maurice Lemaitre, Corrado Levi, Valeria Magli,
Robert Mapplethorpe, Giovanna Ricotta, Mimmo Rotella, Sabrina Sabato
“Amore” è il titolo della prossima mostra ad Artandgallery, - dal 25 maggio al 7 luglio - a cura di Manuela Gandini. Partendo dall’individuo e il suo doppio, viene sviluppato uno dei temi centrali della sopravvivenza delle specie. L’amore, energia creativa pura, si oppone alla meccanica ripetitività dei modelli collettivi di comportamento. All’isteria del consumo, che porta ogni cosa a morte precoce, si contrappone il tempo lento della crescita pur nell’eccitazione e nella febbre.
Ricordandoci di non essere le sole intelligenze sul pianeta, Beuys diceva: “Una rosa ha una sua intelligenza; la terra, le onde e i venti hanno anche loro una propria intelligenza”.
Nell’automatismo del pensiero unico omologante - fatto di infinite immagini autoreferenziali - il solo nominare la parola “amore” crea facilmente imbarazzo, vergogna e disconoscenza. Alla distruttività umana, l’arte oppone la creatività come energia generatrice, pur sviluppando una coscienza critica scostante. Nei “Diari intimi” Charles Baudelaire, annota verso metà ottocento: “La rovina universale, o il progresso universale (poco importa il nome) non si manifesterà specialmente per mezzo di istituzioni politiche: avverrà attraverso l’avvilimento dei cuori”.
Angoscia, desiderio, frustrazione, bisogno, illusione, commercio, disamore, attaccamento, estasi, malattia, paura, sogno, sono immagini della delicata e resistentissima materia umana che, nonostante tutto, si rigenera sotto la spinta dell’amore perché, come scrive Martin Buber: “Con ogni uomo viene al mondo qualcosa di nuovo che non è mai esistito, qualcosa di primo e unico”.
Gli artisti invitati compongono un affresco live sul concetto d’amore, spesso contraddittorio e disturbante. Dalla coppia storica di Gilbert & George, ironici rivoluzionari inglesi, all’omosessualità dichiarata con leggerezza di Corrado Levi, dalla purezza dell’immagine genitale di Robert Mapplethorpe, all’acida provocazione hard dei Globalgroove; dal “Film d’amour”, graffiato e asincrono, del lettristra Maurice Lemaitre all’estremo sforzo d’amore (lo sport di uno spermatozoo) della performer Giovanna Ricotta, al dono di un uovo fatto sul corpo di una donna nel video di Marcela Cernadas; dallo stereotipo cinematografico di Mimmo Rotella alla sensualità pop evanescente di Jim Dine, dai movimenti dervisci di Valeria Magli, che preludono la separazione, alla cruda realtà di Nan Goldin sulla violenza prodotta da ciò che si chiama comunemente “amore”. Dalla lunghissima lettera d’amore scritta ogni giorno da Giampaolo Koehler ad Artandgallery come l’happening quotidiano di un calligrafo, alla vacuità di tutti i fenomeni visti nella leggerezza degli elementi toccati e trasformati da Pier Paolo Calzolari, sino all’azione di Sabrina Sabato che consiste nel far fare un mandala a un monaco tibetano al centro della galleria.
Gli Incontri d’approfondimento proposti nel corso della mostra sono:
1 Giugno “Fame Chimica-the Chemical of love” party
9 Giugno performance di Alberto Fortis
14 Giugno conferenza di Christobal Jodorowsky, a cura di Anna Tuteur
15 Giugno conferenza di Giò Fronti, a cura di Anna Tuteur
19 Giugno party “Notte in bianco”
29 Giugno Cena tibetana del Lama Gelek Ngudup.
25
maggio 2004
Amore
Dal 25 maggio al 07 luglio 2004
arte contemporanea
Location
ARTANDGALLERY
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Milano, Via Francesco Arese, 5, (Milano)
Orario di apertura
tutti i gg 15-21
Vernissage
25 Maggio 2004, h. 19.00-23.00