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Amuleti o bolle di consegna?
La forma, a dire il vero, potrebbe sembrare quella di una pagnotta. Forse è per questo che il nome Brotlaibidole (in tedesco Brot vuol dire pane) è quasi azzeccato, anche se di pagnotte non si tratta. Si tratta infatti di tavolette di terracotta, lunghe circa 10 cm e larghe circa 5 cm, con segni enigmatici, forse simbologie, forse sequenze numeriche, con linee geometriche, punti e solchi, che non hanno ancora svelato il loro segreto….
Comunicato stampa
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La forma, a dire il vero, potrebbe sembrare quella di una pagnotta. Forse è per questo che il nome Brotlaibidole (in tedesco Brot vuol dire pane) è quasi azzeccato, anche se di pagnotte non si tratta. Si tratta infatti di tavolette di terracotta, lunghe circa 10 cm e larghe circa 5 cm, con segni enigmatici, forse simbologie, forse sequenze numeriche, con linee geometriche, punti e solchi, che non hanno ancora svelato il loro segreto.
Questi reperti sono ora custoditi nel Museum Ladin Ćiastel de Tor di San Martino in Badia, un antico castello adibito a museo.
Se siano amuleti o bolle di consegna, ancora non si sa. La prima ipotesi apre molte parentesi e ci prende per mano per accompagnarci in un passato lontano di 3500 anni, quando gli amuleti erano un oggetto comune e caro a tutte le culture, un porta fortuna che teneva lontano i pericoli. Ma le tavolette sono spezzate. E fa capolino l’altra teoria: la “bolla di consegna” che veniva spezzata per documentare l’avvenuta consegna della merce.
Gli studiosi stanno ancora esaminando i vari reperti che sono venuti alla luce nella vasta area compresa tra l’Italia settentrionale e i Carpazi, fino al Basso Danubio. In totale sono 334. E 4 sono state ritrovate proprio a pochi chilometri dalla sede del Museum Ladin di San Martino in Badia, in un luogo ameno, una collina che domina parte della Val Badia. La collina si chiama Sotciastel e qui, nell’età del bronzo, 1600 – 1250 a.C., esisteva un abitato. Le tavolette enigmatiche testimoniano scambi tra le diverse popolazioni, un interessante argomento che gli studiosi stanno approfondendo.
Una nuova tecnologia con scansione 3D e speciali software permette da qualche anno di studiare le tavolette in modo ancora più approfondito: tramite questo speciale sistema si possono sovrapporre le diverse tavolette e capire quali sono le differenze e le similitudini.
Info generali sul Museum ladin:
Il Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia è un castello adibito a museo interattivo, tecnologicamente avanzato, con sistemi audio che ricostruiscono la storia della cultura ladina attraverso conversazioni dell’epoca, mettendo in risalto le problematiche della vita in montagna e la ricchezza culturale dei ladini. Molte stanze sono state ricostruite come fossero ambienti originali dei secoli scorsi, con mobili e suppellettili tipici della realtà contadina ed originali dell’epoca e la classica stube in legno con il “mogun” (una tipica stufa in muratura). La storia delle vallate ladine dolomitiche viene curiosamente presentata attraverso dei quadri parlanti, raffiguranti le personalità storiche dell’epoca. Altre stanze sono allestite in modo originale e interattivo, come quella della geologia, che oltre alle classiche vetrine, mette a disposizione un filmato e un microscopio per osservare, vedere da vicino i fossili.
Lo scorso luglio 2011è stata aperta una nuova sede del Museum Ladin, il Museum Ladin Ursus ladinicus a San Cassiano che si compone di tre piani: al piano superiore una grande sala presenta la formazione geologica delle Dolomiti, con splendidi fossili, fino ad arrivare alla storia della scoperta dell’orso. Reperti originali – come denti e crani –, installazioni video e un intero scheletro di orso delle caverne accompagnano la descrizione di ambiente e condizioni di vita dell’Ursus ladinicus. Molti pannelli illustrano gli aspetti scientifici legati al ritrovamento, ad esempio quello della datazione, e il suo rilievo per lo studio della preistoria.
Il piano inferiore è scenografico: qui è stata ricostruita la grotta dell’orso, uno spazio che ospita “l’orso che dorme”. L’orso pare vivo: la pelliccia, le zampe, il muso sono stati realizzati con grande attenzione ai dettagli; anche la posizione ricalca quella assunta dagli orsi durante il riposo. La grande sala rappresenta la continuità tra natura ed architettura, dall’effetto camaleontico: le pareti dell’edificio sono pareti di una grotta. Al piano terra è situato l’ingresso, un open space circondato da grandi vetrate: qui si può vedere un filmato che illustra il luogo del ritrovamento delle ossa dell’orso.
Informazioni:
Orari:
Dall’ 8 gennaio 2012 a Pasqua
Mercoledì, giovedì, venerdì e sabato 15 – 19
Da Pasqua al 31 ottobre 2012
Martedì – sabato 10-18
Domenica 14 – 18
Luglio ed agosto anche lunedì 10 – 18
Ursus ladinicus anche mercoledì 20.30 – 22.30
Info:
Museum Ladin
Strada Tor 65
39030 San Martin de Tor/San Martino in Badia
Tel. 0474/524020
info@museumladin.it
www.museumladin.it
Il nuovo Museum Ladin Ursus ladinicus è situato nel centro di San Cassiano, in Strada Micurà de Rü 26, a San Cassiano e dista circa 20 km dal Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia.
Per la stampa:
Ufficio Stampa Pizzinini Scolari ComunicAzione
www.pizzininiscolari.com
alessandra.fuse@pizzininiscolari.com Cell. 340/2457631
christian.pizzinini@pizzininiscolari.com Cell. 338/8543309
08
gennaio 2012
Amuleti o bolle di consegna?
Dall'otto gennaio al 31 ottobre 2012
archeologia
Location
MUSEUM LADIN CIASTEL DE TOR
San Martino In Badia, Via Tor, 65, (Bolzano)
San Martino In Badia, Via Tor, 65, (Bolzano)
Orario di apertura
Dall’ 8 gennaio 2012 a Pasqua
Mercoledì, giovedì, venerdì e sabato 15 – 19
Da Pasqua al 31 ottobre 2012
Martedì – sabato 10-18
Domenica 14 – 18
Luglio ed agosto anche lunedì 10 – 18
Ursus ladinicus anche mercoledì 20.30 – 22.30