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Ana Opalic – Afterwards
La Galleria Allegretti Contemporanea presenta per la prima volta in Italia Afterwards, personale di Ana Opalić, affermata fotografa e video artista croata, a cura di Martina Corgnati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 27 novembre alle ore 19 la Galleria Allegretti Contemporanea presenta per la prima volta in Italia Afterwards, personale di Ana Opalić, affermata fotografa e video artista croata, a cura di Martina Corgnati. Prodotta dal Centro Culturale Teresa Orsola Bussa de Rossi, la mostra è stata esposta nel Museo della città di Tunisi e inserita nella programmazione della Fondazione Cartier per l’arte contemporanea.
Gli scatti in bianco e nero (dimensioni cm 40x50), appartenenti al ciclo Afterwards, sono stati realizzati nella primavera del 2006 sulle colline che circondano Dubrovnik, quindici anni dopo il termine del conflitto che segnò il territorio dal 1991 al 1995, dove si verificarono scontri diretti fra le forze croate e jugoslave (sulla strada Srđ-Strinčijera-Bosanka-Žarkovica).
Volevo sapere cos’avrei trovato sulle terre che, nella mia mente, fin dall’inizio della guerra, concepivo come scene del crimine. […] Il disagio che provavo nel percorrere i sentieri era generato dall’idea di quello che vi era successo, probabilmente esattamente in quel punto, o è possibile percepire il passato e la storia di un luogo? (Ana Opalić).
In Afterwards saranno inoltre esposti i lavori appartenenti alle serie Self-portraits, Mine Fields (Croazia – primavera 2009), Mass execution sites (Bosnia – estate 2009), Mass grave sites (Croazia, Bosnia – primavera/ estate 2009) e Untitled (Zagreb – primavera 2008).
In Self-portraits, la melanconia diviene figura retorica e scaturisce dalla relazione fra la figura dell’autrice, il modo in cui si posiziona nello spazio, e il paesaggio. In ogni inquadratura si può spesso vedere qualcosa che, nella nostra cultura, rimanda a una scena melanconica, come, ad esempio, una figura solitaria posizionata in un paesaggio selvatico, roccioso e incolto*.
Le fotografie di Untitled nascono, invece, come risposte a domande mai pronunciate. Quando sembra che non ci sia nulla da trovare, che ogni oggetto concreto del mio interesse sia assente, esponendo la scena ritratta, voglio vedere ciò che sarà riflesso in un’immagine che non cerca nulla (Ana Opalić).
Catalogo in mostra, prodotto dal Centro Culturale Teresa Orsola Bussa de Rossi in collaborazione con la Galleria Allegretti Contemporanea di Torino, il Museo Di Tunisi e la Galleria Changing Role Move Over di Roma, con testi critici a cura di Martina Corgnati, Leonida Kovač e Timo Kaabi Linke.
Ana Opalić, nata a Dubrovnik nel 1972, dal 2000 è membro dell’Associazione Croata degli Artisti Freelance e, insieme a Boris Cvjetanović, ha rappresentato la Croazia nel 2003 alla 50ª Biennale di Venezia con l’esposizione Patterns of Visibility (Museo Fortuny, Croatian Pavilion).
Fra le personali si ricordano: nel 2008, Self-portraits, Gallery Sebastian, Dubrovnik; nel 2007, Afterwards, Klovićevi dvori gallery, Kula Lotršćak, Zagreb e nel 2006, Portraits, Gallery of Modern Art, Gallery Josip Račić, Zagreb.
Fra le collettive: nel 2009, Zeit Zeitlos, Gallery Heinz Bossert, Koln; Important photographers, Riad Essaouira, Casablanca e Important photographers, Centro Culturale Teresa Orsola Bussa de Rossi, Fossano; nel 2008 Seeking for a Place of Oblivion, Art Pavilion, Zagreb e nel 2007, Do we like watching other people?, Art Pavilion, Zagreb.
*Leonida Kovač, Somewhere, Zagreb, febbraio 2003
Gli scatti in bianco e nero (dimensioni cm 40x50), appartenenti al ciclo Afterwards, sono stati realizzati nella primavera del 2006 sulle colline che circondano Dubrovnik, quindici anni dopo il termine del conflitto che segnò il territorio dal 1991 al 1995, dove si verificarono scontri diretti fra le forze croate e jugoslave (sulla strada Srđ-Strinčijera-Bosanka-Žarkovica).
Volevo sapere cos’avrei trovato sulle terre che, nella mia mente, fin dall’inizio della guerra, concepivo come scene del crimine. […] Il disagio che provavo nel percorrere i sentieri era generato dall’idea di quello che vi era successo, probabilmente esattamente in quel punto, o è possibile percepire il passato e la storia di un luogo? (Ana Opalić).
In Afterwards saranno inoltre esposti i lavori appartenenti alle serie Self-portraits, Mine Fields (Croazia – primavera 2009), Mass execution sites (Bosnia – estate 2009), Mass grave sites (Croazia, Bosnia – primavera/ estate 2009) e Untitled (Zagreb – primavera 2008).
In Self-portraits, la melanconia diviene figura retorica e scaturisce dalla relazione fra la figura dell’autrice, il modo in cui si posiziona nello spazio, e il paesaggio. In ogni inquadratura si può spesso vedere qualcosa che, nella nostra cultura, rimanda a una scena melanconica, come, ad esempio, una figura solitaria posizionata in un paesaggio selvatico, roccioso e incolto*.
Le fotografie di Untitled nascono, invece, come risposte a domande mai pronunciate. Quando sembra che non ci sia nulla da trovare, che ogni oggetto concreto del mio interesse sia assente, esponendo la scena ritratta, voglio vedere ciò che sarà riflesso in un’immagine che non cerca nulla (Ana Opalić).
Catalogo in mostra, prodotto dal Centro Culturale Teresa Orsola Bussa de Rossi in collaborazione con la Galleria Allegretti Contemporanea di Torino, il Museo Di Tunisi e la Galleria Changing Role Move Over di Roma, con testi critici a cura di Martina Corgnati, Leonida Kovač e Timo Kaabi Linke.
Ana Opalić, nata a Dubrovnik nel 1972, dal 2000 è membro dell’Associazione Croata degli Artisti Freelance e, insieme a Boris Cvjetanović, ha rappresentato la Croazia nel 2003 alla 50ª Biennale di Venezia con l’esposizione Patterns of Visibility (Museo Fortuny, Croatian Pavilion).
Fra le personali si ricordano: nel 2008, Self-portraits, Gallery Sebastian, Dubrovnik; nel 2007, Afterwards, Klovićevi dvori gallery, Kula Lotršćak, Zagreb e nel 2006, Portraits, Gallery of Modern Art, Gallery Josip Račić, Zagreb.
Fra le collettive: nel 2009, Zeit Zeitlos, Gallery Heinz Bossert, Koln; Important photographers, Riad Essaouira, Casablanca e Important photographers, Centro Culturale Teresa Orsola Bussa de Rossi, Fossano; nel 2008 Seeking for a Place of Oblivion, Art Pavilion, Zagreb e nel 2007, Do we like watching other people?, Art Pavilion, Zagreb.
*Leonida Kovač, Somewhere, Zagreb, febbraio 2003
27
novembre 2009
Ana Opalic – Afterwards
Dal 27 novembre al 15 dicembre 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ALLEGRETTI CONTEMPORANEA
Torino, Via San Francesco D'Assisi, 14, (Torino)
Torino, Via San Francesco D'Assisi, 14, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15-00 alle 19-00
Vernissage
27 Novembre 2009, ore 19
Autore
Curatore