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Anatema
Dopo le mostre di Torino, Bejing e Firenze, QUARTER Progetti Arte Contemporanea si materializza in una realtà periferica italiana con una formula nuova e diversa, QUARTER APARTMENT, che consente di leggere l’arte contemporanea all’interno di un appartamento situato, in questa prima occasione, in un antico mulino
Comunicato stampa
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Il 1 giugno inaugura QUARTER APARTMENT con Anatema, una mostra a cura di Francesca Referza. Saranno presentate in questa occasione opere di Silvia Camporesi, Damiano Colacito, Riccardo del Conte, Sergio Florà, Mario Lamberti, Carlo Maria Maggia, Andrea G. Marte, Marco Mazzi, Marino Melarangelo, Gino Sabatini Odoardi, Cristiana Palandri, Marta Pierobon, Massimo Piunti, Fabrizio Sclocchini, Saverio Todaro
Dopo le mostre di Torino, Bejing e Firenze, QUARTER Progetti Arte Contemporanea si materializza in una realtà periferica italiana con una formula nuova e diversa, QUARTER APARTMENT, che consente di leggere l’arte contemporanea all’interno di un appartamento situato, in questa prima occasione, in un antico mulino restaurato. Si tratta di una sede espositiva, di oltre 300 mq complessivi, di estrema suggestione: nei sotterranei, al pianterreno ed all’esterno del mulino le opere d’arte creano un dialogo con la realtà abitativa dell’edificio e con la sua precedente funzione.
QUARTER APARTMENT, nato da un’idea di Francesca Referza, conferma la filosofia su cui si fonda QUARTER Progetti Arte Contemporanea, un soggetto nomade e deterritorializzato capace di moltiplicarsi nel panorama artistico nazionale ed internazionale attraverso una pluralità di format diversi e perfino autonomi.
Cercando una funzione al grado zero – scrive Sergio Risaliti nel testo in catalogo - si trova un punto di partenza nella cornice vuota della casa. Ogni casa un centro d'arte. A durata limitata. Programmazione schizofrenica e senza fissa dimora. Lasciare subito dopo le stanze vuote. Le pareti bianche. Tagli e limiti e non continuità. Costare quasi niente. Svegliarsi già da un'altra parte. Dimenticandosi di tutto e di tutti a memoria. Futura.
Come si legge nel testo critico di Francesca Referza, l'anatema nella tradizione della Chiesa Cattolica era una maledizione contro gli eretici. La parola greca anathêma, che letteralmente significa “sospeso”, in origine indicava un'offerta religiosa e, nello specifico, si riferiva ad un'offerta sospesa alle colonne di un tempio come ringraziamento per un dono ricevuto dagli dei. Poiché l’oggetto inanimato o l’animale offerto alla divinità, a volte a titolo di espiazione, non poteva poi più essere utilizzato, diventava in qualche modo separato e maledetto.
Il titolo della mostra intende da un lato reinterpretare l’idea del dono, da parte degli artisti, in questo caso, ad un tempio laico e domestico come sacrificio in cambio dell’ospitalità ricevuta, dall’altra, invece, vuole simbolicamente disinnescare quella sorta di maledizione dell’arte che ne determina l’intoccabilità, consacrata dal mercato e dal sistema e, di conseguenza, la sua separatezza dalla vita quotidiana, facendo esplodere la sua estraneità o differenza sia dall’oggetto d’uso che dall’opera–feticcio. In questa occasione, infatti, l’arte contemporanea di 15 giovani artisti provenienti da aree geografiche diverse intende essere, diversamente dal solito, molto contigua ed intima, proprio perchè le opere dialogano con un ambiente vissuto e privato.
Nello specifico Anatema mette a confronto due territori distanti tra loro sia per quanto riguarda le dinamiche artistiche che la geografia, attraverso due punti di osservazione diversi, torinese quello di Francesca Referza che, pur essendo abruzzese, nel capoluogo piemontese vive e lavora (collaborando tra l’altro con Quarter relocated) e più locale, quello del teramano Alberto Melarangelo. A tal proposito la scelta degli artisti è stata il frutto di una sorta di indagine a tutto campo sui rispettivi territori per un risultato che vede affiancati 9 artisti che vivono e lavorano tra la Toscana, la Liguria, il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia Romagna e 6 artisti che vivono e lavorano tra l’Abruzzo ed il capoluogo romano.
La mostra, giocando anche con il fatto che la parola “anatema” parla in fondo anche di un’assenza di tema, intende far dialogare, non solo esperienze geografiche e situazioni anagrafiche diverse, ma anche linguaggi distanti nel contenuto e nel media. Sono infatti presentati in mostra una scultura e quattro foto su specchi retroilluminati di Carlo Maria Maggia, fotografie di Silvia Camporesi, Riccardo del Conte e Fabrizio Sclocchini, tre fotografie stampate su carta da pacchi di Andrea G. Marte, quattro still da film di Marco Mazzi, due installazioni ambientali site-specific di Cristiana Palandri e di Marta Pierobon, due installazioni di Saverio Todaro, un ciclo di lavori su carta di Massimo Piunti, le termoformature ed un’installazione ambientale di Gino Sabatini Odoardi, due sculture 3D da videogioco di Damiano Colacito, un’installazione poetico–pittorica di Mario Lamberti ed infine due dipinti, uno su tavola di Marino Melarangelo e l’altro su tela di Sergio Florà, già appartenenti alla collezione del proprietario di casa.
Inserita in un contesto che, volutamente, con la sua estrema caratterizzazione costringe ad un corto circuito mentale, Anatema vuole essere un invito a riflettere attraverso gli occhi di 15 giovani artisti, nella convinzione che dall’eresia derivi sempre un beneficio.
Dopo le mostre di Torino, Bejing e Firenze, QUARTER Progetti Arte Contemporanea si materializza in una realtà periferica italiana con una formula nuova e diversa, QUARTER APARTMENT, che consente di leggere l’arte contemporanea all’interno di un appartamento situato, in questa prima occasione, in un antico mulino restaurato. Si tratta di una sede espositiva, di oltre 300 mq complessivi, di estrema suggestione: nei sotterranei, al pianterreno ed all’esterno del mulino le opere d’arte creano un dialogo con la realtà abitativa dell’edificio e con la sua precedente funzione.
QUARTER APARTMENT, nato da un’idea di Francesca Referza, conferma la filosofia su cui si fonda QUARTER Progetti Arte Contemporanea, un soggetto nomade e deterritorializzato capace di moltiplicarsi nel panorama artistico nazionale ed internazionale attraverso una pluralità di format diversi e perfino autonomi.
Cercando una funzione al grado zero – scrive Sergio Risaliti nel testo in catalogo - si trova un punto di partenza nella cornice vuota della casa. Ogni casa un centro d'arte. A durata limitata. Programmazione schizofrenica e senza fissa dimora. Lasciare subito dopo le stanze vuote. Le pareti bianche. Tagli e limiti e non continuità. Costare quasi niente. Svegliarsi già da un'altra parte. Dimenticandosi di tutto e di tutti a memoria. Futura.
Come si legge nel testo critico di Francesca Referza, l'anatema nella tradizione della Chiesa Cattolica era una maledizione contro gli eretici. La parola greca anathêma, che letteralmente significa “sospeso”, in origine indicava un'offerta religiosa e, nello specifico, si riferiva ad un'offerta sospesa alle colonne di un tempio come ringraziamento per un dono ricevuto dagli dei. Poiché l’oggetto inanimato o l’animale offerto alla divinità, a volte a titolo di espiazione, non poteva poi più essere utilizzato, diventava in qualche modo separato e maledetto.
Il titolo della mostra intende da un lato reinterpretare l’idea del dono, da parte degli artisti, in questo caso, ad un tempio laico e domestico come sacrificio in cambio dell’ospitalità ricevuta, dall’altra, invece, vuole simbolicamente disinnescare quella sorta di maledizione dell’arte che ne determina l’intoccabilità, consacrata dal mercato e dal sistema e, di conseguenza, la sua separatezza dalla vita quotidiana, facendo esplodere la sua estraneità o differenza sia dall’oggetto d’uso che dall’opera–feticcio. In questa occasione, infatti, l’arte contemporanea di 15 giovani artisti provenienti da aree geografiche diverse intende essere, diversamente dal solito, molto contigua ed intima, proprio perchè le opere dialogano con un ambiente vissuto e privato.
Nello specifico Anatema mette a confronto due territori distanti tra loro sia per quanto riguarda le dinamiche artistiche che la geografia, attraverso due punti di osservazione diversi, torinese quello di Francesca Referza che, pur essendo abruzzese, nel capoluogo piemontese vive e lavora (collaborando tra l’altro con Quarter relocated) e più locale, quello del teramano Alberto Melarangelo. A tal proposito la scelta degli artisti è stata il frutto di una sorta di indagine a tutto campo sui rispettivi territori per un risultato che vede affiancati 9 artisti che vivono e lavorano tra la Toscana, la Liguria, il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia Romagna e 6 artisti che vivono e lavorano tra l’Abruzzo ed il capoluogo romano.
La mostra, giocando anche con il fatto che la parola “anatema” parla in fondo anche di un’assenza di tema, intende far dialogare, non solo esperienze geografiche e situazioni anagrafiche diverse, ma anche linguaggi distanti nel contenuto e nel media. Sono infatti presentati in mostra una scultura e quattro foto su specchi retroilluminati di Carlo Maria Maggia, fotografie di Silvia Camporesi, Riccardo del Conte e Fabrizio Sclocchini, tre fotografie stampate su carta da pacchi di Andrea G. Marte, quattro still da film di Marco Mazzi, due installazioni ambientali site-specific di Cristiana Palandri e di Marta Pierobon, due installazioni di Saverio Todaro, un ciclo di lavori su carta di Massimo Piunti, le termoformature ed un’installazione ambientale di Gino Sabatini Odoardi, due sculture 3D da videogioco di Damiano Colacito, un’installazione poetico–pittorica di Mario Lamberti ed infine due dipinti, uno su tavola di Marino Melarangelo e l’altro su tela di Sergio Florà, già appartenenti alla collezione del proprietario di casa.
Inserita in un contesto che, volutamente, con la sua estrema caratterizzazione costringe ad un corto circuito mentale, Anatema vuole essere un invito a riflettere attraverso gli occhi di 15 giovani artisti, nella convinzione che dall’eresia derivi sempre un beneficio.
01
giugno 2007
Anatema
Dal primo giugno al 15 luglio 2007
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
QUARTER APARTMENT
Teramo, Via Mattatoio Vecchio, 5, (Teramo)
Teramo, Via Mattatoio Vecchio, 5, (Teramo)
Orario di apertura
su appuntamento 0861-331280 Martedì e Giovedì 9.00/13.30 16.00/19.00 (Alessia de Flavis, Agenzia Giovani Provinciale, via Carducci, 15/17 e-mail: ag@informagiovaniteramo.it) oppure 333 -8520859
Vernissage
1 Giugno 2007, ore 18
Ufficio stampa
MONICA ZANFINI
Autore
Curatore