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Ancora Pop
La mostra ripropone la parabola artistica forse più significativa della seconda metà del ‘900
Comunicato stampa
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La mostra ripropone la parabola artistica forse più significativa della seconda metà del ‘900.
Si intende per Pop Art quel movimento d’avanguardia che all’inizio degli anni ’60 cominciò ad utilizzare l’universo dei mass-media come repertorio di immagini da trascrivere pittoricamente.
“Nella cultura occidentale degli anni Sessanta, la pubblicità, la stampa, il cinema, la televisione, nel momento in cui hanno operato la più vasta omologazione di comportamenti culturali mai verificata nella storia dell’umanità, si sono resi responsabili di un paradosso fatale: quello che vede l’immagine riprodotta meccanicamente mettersi in competizione con la realtà fino ad eclissarla e sostituirsi ad essa”.
La Pop Art documenta i cambiamenti di valori indotti nella società dal consumismo. Testimone dei nuovi idoli o miti in cui la masse tendono ad identificarsi. Miti creati dalla pubblicità e dai mass-media che proiettano sulle masse sempre più bisogni indotti, per trasformarli in consumatori sempre più avidi.
FLAVIA MANTOVAN partecipa ad Ancora pop con una mostra personale che, frutto del suo recentissimo ‘lavoro’, è in assoluta sintonia con il tema.
“… è approdata a quel solco tracciato da alcuni maestri della Pop Art: Basquiat, Lichtenstein, Warhol, evidentemente.
Le sue tele sono dipinte seguendo un istinto veloce e sensuale, sicuro e suadente, ma preceduto da un progetto.
I grandi miti Hollywoodiani diventano suoi soggetti preferiti tra i ricorrenti, oppure sono gli eroi del fumetto a fare capolino: Diabolik, Mickey Mouse… Sorpresa i primi s’incontrano con i secondi, mischiando una volta di più il fantastico ed il ‘reale’.
Il risultato è solare e seducente, a volte sembra confezionato per piacere, altrimenti il segno si contorce, i colori si accendono di una energia vibrante, elettrica ed inquieta. Il racconto si fa più sofferto. Il pendolo oscilla tra Pop ed Espressionismo.
La ricetta sembra semplice, ma non è mai così. Flavia ha personalità. Il mondo che rappresenta non è la recente copia dei grandi del passato a cui si è liberamente ispirata, ma è un felice incontro tra le sue intime fantasie e la sua storia di donna.
E’ cresciuta viaggiando per il mondo, quello della moda, delle sfilate , con i primi piani, gli scoop, le copertine, le gelosie. I riflettori e il buio.
Melanconica metafora di un’epoca luccicante. La nostra.
Il ‘racconto’ ha acquistato spessore, la favola dipinta si rispecchia nella sua vita. Dietro la fantasia c’è la conoscenza.”…
Si intende per Pop Art quel movimento d’avanguardia che all’inizio degli anni ’60 cominciò ad utilizzare l’universo dei mass-media come repertorio di immagini da trascrivere pittoricamente.
“Nella cultura occidentale degli anni Sessanta, la pubblicità, la stampa, il cinema, la televisione, nel momento in cui hanno operato la più vasta omologazione di comportamenti culturali mai verificata nella storia dell’umanità, si sono resi responsabili di un paradosso fatale: quello che vede l’immagine riprodotta meccanicamente mettersi in competizione con la realtà fino ad eclissarla e sostituirsi ad essa”.
La Pop Art documenta i cambiamenti di valori indotti nella società dal consumismo. Testimone dei nuovi idoli o miti in cui la masse tendono ad identificarsi. Miti creati dalla pubblicità e dai mass-media che proiettano sulle masse sempre più bisogni indotti, per trasformarli in consumatori sempre più avidi.
FLAVIA MANTOVAN partecipa ad Ancora pop con una mostra personale che, frutto del suo recentissimo ‘lavoro’, è in assoluta sintonia con il tema.
“… è approdata a quel solco tracciato da alcuni maestri della Pop Art: Basquiat, Lichtenstein, Warhol, evidentemente.
Le sue tele sono dipinte seguendo un istinto veloce e sensuale, sicuro e suadente, ma preceduto da un progetto.
I grandi miti Hollywoodiani diventano suoi soggetti preferiti tra i ricorrenti, oppure sono gli eroi del fumetto a fare capolino: Diabolik, Mickey Mouse… Sorpresa i primi s’incontrano con i secondi, mischiando una volta di più il fantastico ed il ‘reale’.
Il risultato è solare e seducente, a volte sembra confezionato per piacere, altrimenti il segno si contorce, i colori si accendono di una energia vibrante, elettrica ed inquieta. Il racconto si fa più sofferto. Il pendolo oscilla tra Pop ed Espressionismo.
La ricetta sembra semplice, ma non è mai così. Flavia ha personalità. Il mondo che rappresenta non è la recente copia dei grandi del passato a cui si è liberamente ispirata, ma è un felice incontro tra le sue intime fantasie e la sua storia di donna.
E’ cresciuta viaggiando per il mondo, quello della moda, delle sfilate , con i primi piani, gli scoop, le copertine, le gelosie. I riflettori e il buio.
Melanconica metafora di un’epoca luccicante. La nostra.
Il ‘racconto’ ha acquistato spessore, la favola dipinta si rispecchia nella sua vita. Dietro la fantasia c’è la conoscenza.”…
15
giugno 2007
Ancora Pop
Dal 15 giugno al 16 luglio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL NARCISO
Roma, Via Laurina, 26, (Roma)
Roma, Via Laurina, 26, (Roma)
Orario di apertura
11/13 – 16/19,30 Chiuso lunedì e festivi
Vernissage
15 Giugno 2007, ore 18
Autore
Curatore