Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ancora un altro esempio della porosità di certi confini
Esiste in pittura una specie di retorica dell’irrisolto, del provvisorio. Io ci ricado talvolta, forse perché per me i dipinti più belli sono spesso quelli che nascono a margine di qualcos’altro. All’insegna della velocità, o della distrazione.Tentativi,scarabocchi che fai mentre pensi ad altro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
I lavori di Ancora un altro esempio della porosità di certi confini sono tutti molto colorati, vagamente astratti, e finiscono per somigliarsi un poco per il loro carattere dimesso e svagato (così la porosità di certi confini è soprattutto nelle assonanze, nelle zone di indiscernibilità tra uno e l’altro, nelle differenze che si riducono). Poi occupano molto spazio pur restandosene tutti a parete o in prossimità della parete, spingendoti a guardare meglio lo spazio tra le cose. E in tutti si vedono queste pennellate: spesse, tremolanti, assertive. Questa è una mostra di cui potresti non dire molto di più: le pennellate, i colori.
In Ancora un altro esempio della porosità di certi confini ci sono due lavori di Sara Enrico fatti pensando alle macchie di Rorschach, su tela non intelaiata. Di Maria Morganti alcune tavole del diario, che dice molto di Maria e della pittura come pratica quotidiana. Di Andrea Büttner i lavori su vetro e la parete dipinta di marrone fin dove riesce ad arrivare il suo braccio alzato. Di Riccardo Baruzzi un mobile per dipinti intercambiabili. Di Natalie Rognsøy l’unico lavoro che si posa a terra, ma non troppo distante dalla parete, ed è pur sempre un dipinto. Di Beni Bischof alcuni lavori con delle macchie colorate, che sembrano un po’ delle opere di Jerry Zeniuk rifatte con lo spray.
La mostra, infine, è idealmente racchiusa dentro uno dei lavori meno visti di Alice Guareschi (si tratta di una stampa che riproduce un disegno a pennarello fatto quando era bambina) e un dipinto di Richard Aldrich, che è appeso nella stanza dove lavoro e che è una specie di regalo in prestito. Quando ho detto a Richard che mi sarebbe piaciuto averlo lui ha risposto: “it was an old favorite of mine, one of those that I did so quickly but had so much mystery, power and allure”. (D. F.)
In Ancora un altro esempio della porosità di certi confini ci sono due lavori di Sara Enrico fatti pensando alle macchie di Rorschach, su tela non intelaiata. Di Maria Morganti alcune tavole del diario, che dice molto di Maria e della pittura come pratica quotidiana. Di Andrea Büttner i lavori su vetro e la parete dipinta di marrone fin dove riesce ad arrivare il suo braccio alzato. Di Riccardo Baruzzi un mobile per dipinti intercambiabili. Di Natalie Rognsøy l’unico lavoro che si posa a terra, ma non troppo distante dalla parete, ed è pur sempre un dipinto. Di Beni Bischof alcuni lavori con delle macchie colorate, che sembrano un po’ delle opere di Jerry Zeniuk rifatte con lo spray.
La mostra, infine, è idealmente racchiusa dentro uno dei lavori meno visti di Alice Guareschi (si tratta di una stampa che riproduce un disegno a pennarello fatto quando era bambina) e un dipinto di Richard Aldrich, che è appeso nella stanza dove lavoro e che è una specie di regalo in prestito. Quando ho detto a Richard che mi sarebbe piaciuto averlo lui ha risposto: “it was an old favorite of mine, one of those that I did so quickly but had so much mystery, power and allure”. (D. F.)
10
maggio 2011
Ancora un altro esempio della porosità di certi confini
Dal 10 maggio al 23 luglio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH 2
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 12-19
sabato ore 14-19
Vernissage
10 Maggio 2011, ore 18.00
Autore
Curatore