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Andata e ritorno – dalla bottega del Parmigianino all’Atelier di Omar Galliani
Galliani, il pittore contemporaneo che più di ogni altro in Italia ha rilegittimato il disegno e la pittura come fonti necessarie al processo della rappresentazione, è di scena nel Palazzo Civico
Comunicato stampa
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Galliani, il pittore contemporaneo che più di ogni altro in Italia ha rilegittimato il disegno e la pittura come fonti necessarie al processo della rappresentazione, è di scena nel Palazzo Civico, splendido esempio di restauro di una corte del quattro-cinquecento, con il “Cavaliere d’Ellissi” (1983), un’opera di grande formato, parte del ciclo omonimo, esposta una sola volta alla Biennale di Venezia, curata da Maurizio Calvesi nel 1984. Al suo fianco i disegni preparatori, realizzati ad inchiostro, a carboncino, a sanguigna che Giorgio Soavi nel contributo in catalogo definisce” incendi viventi”.
L’opera di Galliani - che ritrae l’estremo fremito di una coda-pinna di balena, aureolata da una vasta macchia di sangue e nello sfondo un vulcano da cui si innalzano verso il cielo vapori e fiamme, mentre un cavaliere senza nome (è Efesto?) scende sulla bocca del vulcano e una fanciulla l’attende dall’altra parte del baratro - rappresenta al meglio la sintesi di rapporti e storie che stanno tra racconto e sogno, eventi archetipici e origine, fuoco ed eros che caratterizza la produzione dell’artista emiliano negli anni Ottanta, segnata dal riuso dei grandi archetipi classici in “una rimescolante ottica romantica”. “ In questi miei cavalieri d’ellissi – precisa Galliani – affiorano inevitabilmente i voli, gli incubi, i tentativi riusciti o meno nel riappropriarmi dei codici, delle tecniche, degli incendi che la pittura appicca qua e là attraverso i propri demoni quali appunto il Parmigianino, il Rosso, Beccafumi ed altri piromani più o meno noti”.
Così a pochi metri dal Palazzo Civico, nel magnifico castello, un gioiello quattrocentesco che conserva ancora intatto il fascino dei tempi passati, è esposta per la prima volta al pubblico, custodita da una speciale teca di vetro, una “Madonna della Rosa”, proprietà di un collezionista privato. Un quadro del Parmigianino o della sua bottega o una copia? Un mistero che forse il grande Federico Zeri ha contribuito a dipanare considerandolo una delle cinquanta copie di cui parlò il Vasari e attribuendolo perciò alla Bottega del Parmigianino.
L’opera di Galliani - che ritrae l’estremo fremito di una coda-pinna di balena, aureolata da una vasta macchia di sangue e nello sfondo un vulcano da cui si innalzano verso il cielo vapori e fiamme, mentre un cavaliere senza nome (è Efesto?) scende sulla bocca del vulcano e una fanciulla l’attende dall’altra parte del baratro - rappresenta al meglio la sintesi di rapporti e storie che stanno tra racconto e sogno, eventi archetipici e origine, fuoco ed eros che caratterizza la produzione dell’artista emiliano negli anni Ottanta, segnata dal riuso dei grandi archetipi classici in “una rimescolante ottica romantica”. “ In questi miei cavalieri d’ellissi – precisa Galliani – affiorano inevitabilmente i voli, gli incubi, i tentativi riusciti o meno nel riappropriarmi dei codici, delle tecniche, degli incendi che la pittura appicca qua e là attraverso i propri demoni quali appunto il Parmigianino, il Rosso, Beccafumi ed altri piromani più o meno noti”.
Così a pochi metri dal Palazzo Civico, nel magnifico castello, un gioiello quattrocentesco che conserva ancora intatto il fascino dei tempi passati, è esposta per la prima volta al pubblico, custodita da una speciale teca di vetro, una “Madonna della Rosa”, proprietà di un collezionista privato. Un quadro del Parmigianino o della sua bottega o una copia? Un mistero che forse il grande Federico Zeri ha contribuito a dipanare considerandolo una delle cinquanta copie di cui parlò il Vasari e attribuendolo perciò alla Bottega del Parmigianino.
08
giugno 2003
Andata e ritorno – dalla bottega del Parmigianino all’Atelier di Omar Galliani
Dall'otto giugno al 27 luglio 2003
Location
PALAZZO CIVICO
Montechiarugolo, Via Liberazione, (Parma)
Montechiarugolo, Via Liberazione, (Parma)
Orario di apertura
aperto ven sab e dom
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