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Anders Christian Pedersen – Le stanze
Il lavoro di Anders Christian Pedersen, si ispira alle immagini della sua vita, ai film, al teatro, alla storia dell’arte e ai mass-media. I suoi interni sono paesaggi dell’anima dove abitano il sogno, il gioco, la memoria dei ricordi infantili
Comunicato stampa
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Il lavoro di Anders Christian Pedersen, si ispira alle immagini della sua vita, ai film, al teatro, alla storia dell’arte e ai mass-media. I suoi interni sono paesaggi dell’anima dove abitano il sogno, il gioco, la memoria dei ricordi infantili.
Pedersen utilizza molti media e diverse tecniche, dalla pittura al collage. Si ritrova in lui la satira sociale, la tavolozza è intrisa di toni grigi perlacei, la luce mentale carica i suoi personaggi, figure della strada, con allusioni al mondo contemporaneo.
Pedersen lavora da anni sull’immagine come apparizione, ogni quadro è lo specchio di un attimo di vita vissuta, le sue opere saranno sempre mutazioni dell’anima.
Lo spettatore voglia trovare, nelle opere, una rispondenza alle sensazioni fantasiose generate dal proprio animo.
Natale Addamiano
Nelle opere di Anders Christian Pedersen appare evidente l’unità stilistica che il pittore ha raggiunto sia per l’equilibrio compositivo e spaziale, sia per quello cromatico.
Le figure o gli elementi del racconto vivono in perfetto rapporto nella nitidezza di una scatola prospettica, che è poi una stanza, uno spazio delimitato da pareti come quinte di una rappresentazione.
Il colore dominante è dato da una scansione di grigi a volte caldi o freddi, lievi o intensi, ma sempre trasparenti e orchestrati con notevole equilibrio.
I personaggi sono immobili e sembrano recitare se stessi come attori intenti a ripetere in silenzio i gesti di sempre.
L’ironia di Anders Pedersen ha un’innocenza solo apparente; la recita che i personaggi ripetono è inquietante, anche se vengono citate storie o persone con una precisa identità, in quanto sembrano ricordarci l’ambiguità delle apparenze.
Alberto Venditti
Pedersen utilizza molti media e diverse tecniche, dalla pittura al collage. Si ritrova in lui la satira sociale, la tavolozza è intrisa di toni grigi perlacei, la luce mentale carica i suoi personaggi, figure della strada, con allusioni al mondo contemporaneo.
Pedersen lavora da anni sull’immagine come apparizione, ogni quadro è lo specchio di un attimo di vita vissuta, le sue opere saranno sempre mutazioni dell’anima.
Lo spettatore voglia trovare, nelle opere, una rispondenza alle sensazioni fantasiose generate dal proprio animo.
Natale Addamiano
Nelle opere di Anders Christian Pedersen appare evidente l’unità stilistica che il pittore ha raggiunto sia per l’equilibrio compositivo e spaziale, sia per quello cromatico.
Le figure o gli elementi del racconto vivono in perfetto rapporto nella nitidezza di una scatola prospettica, che è poi una stanza, uno spazio delimitato da pareti come quinte di una rappresentazione.
Il colore dominante è dato da una scansione di grigi a volte caldi o freddi, lievi o intensi, ma sempre trasparenti e orchestrati con notevole equilibrio.
I personaggi sono immobili e sembrano recitare se stessi come attori intenti a ripetere in silenzio i gesti di sempre.
L’ironia di Anders Pedersen ha un’innocenza solo apparente; la recita che i personaggi ripetono è inquietante, anche se vengono citate storie o persone con una precisa identità, in quanto sembrano ricordarci l’ambiguità delle apparenze.
Alberto Venditti
04
novembre 2003
Anders Christian Pedersen – Le stanze
Dal 04 al 29 novembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAGROROCCA
Milano, Largo Fra' Paolo Bellintani, 2, (Milano)
Milano, Largo Fra' Paolo Bellintani, 2, (Milano)
Orario di apertura
10.00/12.30 - 15.30/19.30 (lunedì e festivi chiuso)
Vernissage
4 Novembre 2003, ore 18.30