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André Romão – Vertigine
Un altro tassello per muoversi nei terreni della vertigine, dello stato vertiginoso, dell’abisso.
L’artista André Romão lo fa ponendo l’accento sull’urgenza di oggi. Guardando alla natura, alla sua imprevedibilità, alla fluidità, e alla bellezza. Sospendendo tutto, per il tempo di una visita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alle ore 18 di sabato 27 agosto il Museo d’arte contemporanea Burel inaugura VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO, mostra dell’artista portoghese André Romão (Lisbona, 1984).
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Dopo aver attraversato con Dino Buzzati la vertigine come segno e come disegno, come corpo roccioso affacciato su un vuoto insondabile, come nerezza inquieta, dopo aver sfiorato alcuni elementi fondativi della vertigine buzzatiana – da quello amoroso a quello legato alla morte, dal motivo del paesaggio all’esercizio della scrittura, dall’ossessione per il tempo all’abisso originato dall’assenza del proprio simile – con André Romão il museo entra nel vivo di questo anno di programmazione facendo perno sull’urgenza del momento presente.
.
Il progetto si articola tra lo spazio esterno e quello interno del museo, mettendo in dialogo e in tensione i lavori esposti. Centrale, in questo dialogo, è la presenza dei fiori. Reali, concreti, ed evocati, pensati. Materia plastica, scultorea, e cifra stilistica di una ricerca di senso.
Sembra si parli solo di loro, anzi, pare che ad aver voce siano solo loro, che si mostrano in un gioco di mutazioni e declinazioni in grado di svilupparsi all’infinito, sfuggendo anche al controllo dell’artista stesso. Fragili, colorati, esuberanti. La loro grammatica, quella dell’intelligenza viva e necessaria della natura. Il loro
mondo, una costellazione di diversità, variazioni, piccole rivoluzioni.
.
Rivolto alle trasformazioni che stanno interessando lo scenario globale e l’idea di conoscenza della natura e di quanto ci circonda, André Romão fa emergere una concezione dell’arte che è cura e attenzione, e che si rivolge verso un campo di possibilità in continua estensione.
.
Domani, ci saranno ancora i fiori? Questo l’interrogativo che serpeggia nel progetto. La risposta si espone, negativa, alle porte del museo, sbandierando un universo forse pronto a chiudere i battenti. Sarà proprio così? O magari qualche fiore vivrà? Chi lo annaffierà? In quale dei tanti mondi possibili lo troveremo, e ci ritroveremo? Di fronte ai lavori in mostra, le domande si moltiplicano.
E forse è proprio questa la vertigine che innesca André Romão. Una vertigine interrogativa, che per il tempo di una visita sospende tutto, perfino la bellezza, e lo fa a partire da qualcosa che crediamo di conoscere tutti, e che abbiamo visto almeno una volta anche senza dettagliarne specie, famiglie, nomenclature, dimensioni: dei semplicissimi fiori.
.
VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO è visitabile negli spazi del Museo Burel tutti i sabati e le domeniche dal 28 agosto al 2 ottobre con ingresso libero.
...
On Saturday 27 August at 6pm the contemporary art museum Museo Burel will open the exhibition VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO, by Portuguese artist André Romão (Lisbon, 1984).
.
With Dino Buzzati we encountered vertigo as a sign and as a drawing, as a rocky body overlooking an unfathomable emptiness, as restless blackness; we touched on a few founding elements of Buzzati’s vertigo – from love to death, from landscape to writing, from the obsession for time to the abyss engendered by the absence of one’s peers – now, with André Romão, the museum will get into the thick of this year’s programme by focusing on the urgency of the present moment.
.
The project is articulated between the inside and the outside of the museum, creating a dialogue and a tension throughout the exhibited works. In this dialogue, the presence of flowers is key. Real, physical flowers, as well as evoked, imagined flowers. Plastic, sculptural matter, and signature of a quest for meaning. It seems like they are the only subject, indeed it seems they are the only ones to have a voice, showing themselves in a game of mutations and declinations that could unfold endlessly, escaping the very artist’s control. Fragile, colourful, exuberant. Their grammar is the one of the living and necessary intelligence of nature. Their world is a constellation of diversities, variations, small revolutions.
.
While he addresses the transformations that are affecting the global scenario and the idea of the knowledge of nature and of what surrounds us, André Romão brings out a conception of art that is care and attention, and that turns towards an ever-expanding field of possibilities.
.
Will there still be flowers tomorrow? This is the question that creeps into the project. The answer is exposed, in its negativity, at the museum's doors, waving a universe that might be inclined to close its doors.
Will this be the case? Or will some flowers live? Who will water them? In which of the many possible worlds will we find them, and find ourselves? Faced with the works on display, the questions multiply.
And perhaps this is the vertigo triggered by André Romão. A questioning vertigo, which for the time of a visit suspends everything, even beauty, and does so from something we all think we know, and have seen at least once, even without detailing species, families, nomenclatures, or size: simple flowers.
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VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO can be seen at Museo Burel every Saturday and Sunday from 28 August to 2 October, free admission.
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Dopo aver attraversato con Dino Buzzati la vertigine come segno e come disegno, come corpo roccioso affacciato su un vuoto insondabile, come nerezza inquieta, dopo aver sfiorato alcuni elementi fondativi della vertigine buzzatiana – da quello amoroso a quello legato alla morte, dal motivo del paesaggio all’esercizio della scrittura, dall’ossessione per il tempo all’abisso originato dall’assenza del proprio simile – con André Romão il museo entra nel vivo di questo anno di programmazione facendo perno sull’urgenza del momento presente.
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Il progetto si articola tra lo spazio esterno e quello interno del museo, mettendo in dialogo e in tensione i lavori esposti. Centrale, in questo dialogo, è la presenza dei fiori. Reali, concreti, ed evocati, pensati. Materia plastica, scultorea, e cifra stilistica di una ricerca di senso.
Sembra si parli solo di loro, anzi, pare che ad aver voce siano solo loro, che si mostrano in un gioco di mutazioni e declinazioni in grado di svilupparsi all’infinito, sfuggendo anche al controllo dell’artista stesso. Fragili, colorati, esuberanti. La loro grammatica, quella dell’intelligenza viva e necessaria della natura. Il loro
mondo, una costellazione di diversità, variazioni, piccole rivoluzioni.
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Rivolto alle trasformazioni che stanno interessando lo scenario globale e l’idea di conoscenza della natura e di quanto ci circonda, André Romão fa emergere una concezione dell’arte che è cura e attenzione, e che si rivolge verso un campo di possibilità in continua estensione.
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Domani, ci saranno ancora i fiori? Questo l’interrogativo che serpeggia nel progetto. La risposta si espone, negativa, alle porte del museo, sbandierando un universo forse pronto a chiudere i battenti. Sarà proprio così? O magari qualche fiore vivrà? Chi lo annaffierà? In quale dei tanti mondi possibili lo troveremo, e ci ritroveremo? Di fronte ai lavori in mostra, le domande si moltiplicano.
E forse è proprio questa la vertigine che innesca André Romão. Una vertigine interrogativa, che per il tempo di una visita sospende tutto, perfino la bellezza, e lo fa a partire da qualcosa che crediamo di conoscere tutti, e che abbiamo visto almeno una volta anche senza dettagliarne specie, famiglie, nomenclature, dimensioni: dei semplicissimi fiori.
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VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO è visitabile negli spazi del Museo Burel tutti i sabati e le domeniche dal 28 agosto al 2 ottobre con ingresso libero.
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On Saturday 27 August at 6pm the contemporary art museum Museo Burel will open the exhibition VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO, by Portuguese artist André Romão (Lisbon, 1984).
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With Dino Buzzati we encountered vertigo as a sign and as a drawing, as a rocky body overlooking an unfathomable emptiness, as restless blackness; we touched on a few founding elements of Buzzati’s vertigo – from love to death, from landscape to writing, from the obsession for time to the abyss engendered by the absence of one’s peers – now, with André Romão, the museum will get into the thick of this year’s programme by focusing on the urgency of the present moment.
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The project is articulated between the inside and the outside of the museum, creating a dialogue and a tension throughout the exhibited works. In this dialogue, the presence of flowers is key. Real, physical flowers, as well as evoked, imagined flowers. Plastic, sculptural matter, and signature of a quest for meaning. It seems like they are the only subject, indeed it seems they are the only ones to have a voice, showing themselves in a game of mutations and declinations that could unfold endlessly, escaping the very artist’s control. Fragile, colourful, exuberant. Their grammar is the one of the living and necessary intelligence of nature. Their world is a constellation of diversities, variations, small revolutions.
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While he addresses the transformations that are affecting the global scenario and the idea of the knowledge of nature and of what surrounds us, André Romão brings out a conception of art that is care and attention, and that turns towards an ever-expanding field of possibilities.
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Will there still be flowers tomorrow? This is the question that creeps into the project. The answer is exposed, in its negativity, at the museum's doors, waving a universe that might be inclined to close its doors.
Will this be the case? Or will some flowers live? Who will water them? In which of the many possible worlds will we find them, and find ourselves? Faced with the works on display, the questions multiply.
And perhaps this is the vertigo triggered by André Romão. A questioning vertigo, which for the time of a visit suspends everything, even beauty, and does so from something we all think we know, and have seen at least once, even without detailing species, families, nomenclatures, or size: simple flowers.
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VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO can be seen at Museo Burel every Saturday and Sunday from 28 August to 2 October, free admission.
27
agosto 2022
André Romão – Vertigine
Dal 27 agosto al 02 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
Museo d’Arte Contemporanea Burel
Belluno, Via Mezzaterra, 49, (BL)
Belluno, Via Mezzaterra, 49, (BL)
Orario di apertura
Ogni sabato e domenica dalle 16:00 alle 20:00
Every Saturday and Sunday, from 4 to 8 pm
Vernissage
27 Agosto 2022, L'inaugurazione di VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO è sabato 27 agosto alle ore 18:00.
The opening of VERTIGINE. ANDRÉ ROMÃO is on Saturday 27 August at 6 pm.
Sito web
Editore
Museo Burel
Ufficio stampa
info@burel.com
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione