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Andrea Agostini
Un’infinita campitura blu radiosa di stelle, ospita e imprime temperamento ad una affiatata presenza di balene volanti, fari dipinti a strisce rosse e bianche, mongolfiere fatte di pizzi a chiacchierino, palloni colorati e lune sacerdotesse, ossia l’armamentario albergato nella Santa Barbara della sua fantasia ragazzina.
Comunicato stampa
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Nato ad Ancona nel 1964, Andrea Agostini unitamente alla pittura si occupa di moda, dell’ideazione grafica applicata ai tessuti, di comunicazione visiva, espone con regolarità nelle gallerie italiane.
Se c’è, un momento, in cui la nostra corazza di guerriero contemporaneo, rimane inoperosa, distratta o stanca del ruolo di realista del re, quello è il momento giusto per alzare lo sguardo, liberarlo, e lasciarlo affondare in un quadro di Andrea Agostini.
A questo sortilegio Andrea Agostini dedica da anni le sue migliori energie, imprime le sue tele di un blu quasi mistico, calamitante, magnetico, come un’isola di Calipso che imprigiona per amore.
Un’infinita campitura blu radiosa di stelle, ospita e imprime temperamento ad una affiatata presenza di balene volanti, fari dipinti a strisce rosse e bianche, mongolfiere fatte di pizzi a chiacchierino, palloni colorati e lune sacerdotesse, ossia l’armamentario albergato nella Santa Barbara della sua fantasia ragazzina.
Non manca nei lavori la leggerezza di un lettering poetico, poche righe, qualche frase a “donare un frammento della mia gioia”, riportata tale e quale da un suo lavoro. Talvolta utilizza fili veri per cucire la metafora di una realtà fiabesca alla spessa carta per acquarelli, o inserisce piccole mollette di legno per stendere ad asciugare un sogno ancora umido di tinta.
Si ravvisa, cercando con gli occhi nel segreto dei lavori dell’artista lo stato d’animo dell’uomo di fronte ad un’idea d’infinito, questa volta senza angosce, solitudini, timori o tremori anzi, si è contagiati da uno spirito di positivo e volenteroso ottimismo.
Sapere vedere e accettare l’improbabile con senso di meraviglia, un rasserenante rapporto con la natura vera o immaginata che sia, scaturisce in modo del tutto spontaneo dalla contemplazione di queste opere che Agostini chiede di definire “comunicazioni”, rivendicando l’adagio che elogia “il saper fare per poter emozionare”.
Edmondo Bertaina
Se c’è, un momento, in cui la nostra corazza di guerriero contemporaneo, rimane inoperosa, distratta o stanca del ruolo di realista del re, quello è il momento giusto per alzare lo sguardo, liberarlo, e lasciarlo affondare in un quadro di Andrea Agostini.
A questo sortilegio Andrea Agostini dedica da anni le sue migliori energie, imprime le sue tele di un blu quasi mistico, calamitante, magnetico, come un’isola di Calipso che imprigiona per amore.
Un’infinita campitura blu radiosa di stelle, ospita e imprime temperamento ad una affiatata presenza di balene volanti, fari dipinti a strisce rosse e bianche, mongolfiere fatte di pizzi a chiacchierino, palloni colorati e lune sacerdotesse, ossia l’armamentario albergato nella Santa Barbara della sua fantasia ragazzina.
Non manca nei lavori la leggerezza di un lettering poetico, poche righe, qualche frase a “donare un frammento della mia gioia”, riportata tale e quale da un suo lavoro. Talvolta utilizza fili veri per cucire la metafora di una realtà fiabesca alla spessa carta per acquarelli, o inserisce piccole mollette di legno per stendere ad asciugare un sogno ancora umido di tinta.
Si ravvisa, cercando con gli occhi nel segreto dei lavori dell’artista lo stato d’animo dell’uomo di fronte ad un’idea d’infinito, questa volta senza angosce, solitudini, timori o tremori anzi, si è contagiati da uno spirito di positivo e volenteroso ottimismo.
Sapere vedere e accettare l’improbabile con senso di meraviglia, un rasserenante rapporto con la natura vera o immaginata che sia, scaturisce in modo del tutto spontaneo dalla contemplazione di queste opere che Agostini chiede di definire “comunicazioni”, rivendicando l’adagio che elogia “il saper fare per poter emozionare”.
Edmondo Bertaina
13
novembre 2008
Andrea Agostini
Dal 13 novembre al 14 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GRAFICA MANZONI
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Torino, Via Alessandro Manzoni, 27G, (Torino)
Orario di apertura
ore 9,30/13,00 – 15,30/19,30 chiusura: lunedi mattina
Vernissage
13 Novembre 2008, ore 18
Autore
Curatore