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Andrea Angione
Tra fotografia e pittura (digitale), le tele di Andrea Angione tracciano un profondo solco nella definizione odierna dell’arte contemporanea, ritagliandosi uno spazio primario in quella speciale, nuovissima branca, l’arte digitale, ancora priva dell’adeguata legittimità artistica.
Comunicato stampa
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Tra fotografia e pittura (digitale), le tele di Andrea Angione tracciano un profondo solco nella definizione odierna dell’arte contemporanea, ritagliandosi uno spazio primario in quella speciale, nuovissima branca, l’arte digitale, ancora priva dell’adeguata legittimità artistica. In questo senso, l’esposizione alla galleria La Permanente di Milano, dal 23 novembre al 1° dicembre, sarà per l’artista maremmano una grande occasione per farsi conoscere e contribuire alla diffusione della pratica artistica digitale. Una meritata vetrina, guadagnata “sul campo” grazie alla vittoria nel concorso Arte Mondadori 2009, sezione fotografia, che arriva dopo la prestigiosa esposizione romana avvenuta a settembre a Palazzo Barberini. Angione si ispira all’arte classica di Caravaggio e degli altri artisti del Seicento, rivisitandone le opere in maniera completamente personale, sotto un doppio profilo. Da una parte, scegliendo i personaggi da ritrarre tra le persone comuni e mai tra modelli professionisti. Dall’altra, partendo dalla fotografia digitale come base dell’opera artistica che, accuratamente ritoccata al computer, ritorna sulla tela con la stessa intensità di un quadro pitturato a mano. Certamente, la profondità espressiva che Caravaggio ricercava e puntualmente otteneva nelle proprie opere grazie alla estrema valorizzazione del chiaroscuro e alla caratterizzazione dei personaggi sono due fattori che giocano un ruolo cruciale rispetto al punto di vista di chi scruta l’opera. Anche l’artista di Orbetello mette in primo piano questi elementi, con il forte effetto di catapultare il fruitore della sua opera all’interno della stessa.
La “digital painting” esplorata con successo da Angione apre nuove frontiere nella concezione stessa dell’arte, nuovi interrogativi legati soprattutto alla rivisitazione dei grandi maestri classici, autentici “intoccabili”. Domande importanti, sì, che però non si deve assolutamente porre il poliedrico artista maremmano. Partito con successo dalla intera produzione cinematografica (sceneggiatura, ripresa e regia) che gli ha portato importanti riconoscimenti (il premio Capalbio per i cortometraggi e la ribalta nazionale con la trasmissione di “Neghelli Channel” su Italia Uno), adesso Andrea Angione sta sperimentando questa nuova frontiera dell’arte, ancora inesplorata ma che al tempo stesso sembra essere un’evoluzione naturale dell’espressione artistica del nuovo millennio.
In ogni occasione di esposizione al pubblico, è il caso della personale della scorsa estate ospitata nel Forte Stella a Porto Ercole, ma anche dell’esposizione durante la recente edizione di Gustatus, manifestazione enogastronomica e culturale organizzata in riva alla laguna, le tele di Angione hanno riscosso sempre un grande successo, non solo tra gli addetti ai lavori. Mentre tutto è pronto per l’esposizione milanese a La Permanente, l’attesa intanto può già iniziare a crescere per la rivisitazione de L’ultima cena di Leonardo Da Vinci, nuova opera dell’artista maremmano che sarà svelata nel 2010.
La “digital painting” esplorata con successo da Angione apre nuove frontiere nella concezione stessa dell’arte, nuovi interrogativi legati soprattutto alla rivisitazione dei grandi maestri classici, autentici “intoccabili”. Domande importanti, sì, che però non si deve assolutamente porre il poliedrico artista maremmano. Partito con successo dalla intera produzione cinematografica (sceneggiatura, ripresa e regia) che gli ha portato importanti riconoscimenti (il premio Capalbio per i cortometraggi e la ribalta nazionale con la trasmissione di “Neghelli Channel” su Italia Uno), adesso Andrea Angione sta sperimentando questa nuova frontiera dell’arte, ancora inesplorata ma che al tempo stesso sembra essere un’evoluzione naturale dell’espressione artistica del nuovo millennio.
In ogni occasione di esposizione al pubblico, è il caso della personale della scorsa estate ospitata nel Forte Stella a Porto Ercole, ma anche dell’esposizione durante la recente edizione di Gustatus, manifestazione enogastronomica e culturale organizzata in riva alla laguna, le tele di Angione hanno riscosso sempre un grande successo, non solo tra gli addetti ai lavori. Mentre tutto è pronto per l’esposizione milanese a La Permanente, l’attesa intanto può già iniziare a crescere per la rivisitazione de L’ultima cena di Leonardo Da Vinci, nuova opera dell’artista maremmano che sarà svelata nel 2010.
23
novembre 2009
Andrea Angione
Dal 23 novembre al primo dicembre 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA PERMANENTE
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Vernissage
23 Novembre 2009, ore 18
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