Andrea Baruffi, artista italiano da molti anni attivo a New York, presenta la sua opera per la prima volta in mostra personale a Roma e presso la nostra galleria. La mostra nasce da una felice collaborazione con la Galleria l’Ariete Artecontemporanea di Bologna.
La cifra pittorica di Andrea Baruffi, è contraddistinta da una passione americana che lo ha portato, negli anni e con le opere della presente esposizione, a concretizzare un mondo che, per quanto in debito con la pittura amatissima di Edward Hopper, è riferibile alla magia della scoperta personale di un’America patria dei prodigi della modernità. Pur nelle evidenti contraddizioni sociali, tipiche di quella grande nazione, lo sguardo di Andrea Baruffi è programmaticamente innamorato di quella realtà degli anni Quaranta da noi tutti assimilata con la grande stagione cinematografica di quel periodo. I tagli espressivi dei suoi dipinti sono infatti in gran debito con la meravigliosa arte cinematografica.
Come osserva nel suo testo in catalogo Valerio Dehò: «L’America di Baruffi è qualcosa che tutti possediamo dentro di noi a livello inconscio. Per questo abbiamo la sensazione del déjà vu, attraversa il nostro nervo ottico e resta nella memoria a cullarsi un bel po’. Sentiamo che sono immagini che ci appartengono anche se magari facciamo fatica a capire dove e come sono entrate a far parte della nostra vita. Attraverso il cinema e la musica, i nord americani hanno conquistato le sinapsi mondiali. Ci hanno “colonizzato l’inconscio” come dice il protagonista di Nel corso del tempo di Wim Wenders».
La mostra è accompagnata dal centocinquantacinquesimo catalogo delle Edizioni Il Polittico, il numero centosette della collana «Gli allegri inventori».
