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Andrea Bozzi – INFINITO CLINAMEN
In INFINITO CLINAMEN il lavoro degli ultimi dieci anni si particolarizza per entrare nelle trame del campo pittorico, energetico, torsionale, focalizzando su aspetti costruttivi: la frammentazione, la sedimentazione, la trasparenza. Esplosioni che innescano la generazione di forme e di cromie.
Comunicato stampa
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Andrea Bozzi, nato a Milano, si è diplomato all’accademia di Brera come scenografo e ha iniziato a dipingere alla fine degli anni 80, alternando il lavoro in studio a lunghi viaggi in Africa, in Asia, Americhe, per mare e per terra.
Il suo linguaggio visionario si interroga sui confini tra convenzione e visione, cercando di visualizzare l’invisibile. Le opera di Andrea Bozzi qui esposte caratterizzano ultimi anni di ricerca e seguono con coerenza le due mostre personali allestite a Ibiza nel corso degli otto anni di permanenza e lavoro sull’isola, LA NEGACION DE LA CASUALIDAD nel 2013 ed EVERLASTING ULTIMATUM nel 2014.
Il linguaggio pittorico astratto di Bozzi non si rivolge e non si riferisce alla storia dell’arte ne a movimenti storicizzati, ma si addentra in temi e luoghi inesplorati. Il suo sguardo intende ab-strarre, estrarre - distillando, interpretare - sottraendo l’inessenziale, facendo perno su un aspetto della realtà osservata per magnificarne le qualità espressive: i campi energetici, le componenti elementali, le dinamiche. L’ organizzazione molecolare della materia in forme divenienti, osservate in natura tanto nel micro quanto nel macro cosmo.
Nei tre Toroidi EVERLASTING l, EVERLASTING ll e SELF MODE, un rigore matematico si esprime nel linguaggio pittorico e scenotecnico, per visualizzare le costanti dell’accrescimento, del movimento e della rivoluzione. Vi è inscritta la matrice del fiore della vita. I Toroidi sono per Andrea l’interesse alla componente energetica, quantica, che permea tutto quanto sta di fronte ai nostri occhi. Queste forme che dalla tridimensione tendono ad evolvere, a divenire, esprimono un campo informato, vibrazionale, torsionale, in cui la materia risulta più vuota che piena, più sconosciuta che nota, più invisibile che afferrabile. Convivono frequenze, dimensioni parallele. Attraverso costanti matematiche raccontano la vocazione generatrice che informa la materia vivente, la struttura del DNA, lo sviluppo di un organismo invertebrato, la struttura e funzionalità di un organo importante come il cuore.
Spirali cariche di vitalità cromatica, plastica, elettrica, pulsanti tra i due estremi modi e mondi della luce bianca e luce nera. Il doppio regime di luce e di pigmenti (convenzionale e fluorescente) informa da decenni la pittura di Andrea Bozzi che si orienta attraverso una sensibilità psichedelica, fluttuante tra stati di coscienza emergenti e profondi, mettendo in discussione lo spettro della percezione visiva, attraverso la compresenza di un doppio cromosoma per lo stesso quadro.
Si rende manifesta la vocazione teatrale, scenotecnica che caratterizza la sua formazione. A teatro si abbassano le luci bianche d’ambiente, morbide e diffuse e si puntano i riflettori sui protagonisti per iniziare a narrare la storia on stage, cambiando registro e intensità di luci e riflettori.
Andrea Bozzi imposta i suoi dipinti su un doppio regime di luci, ovvero una luce che permette di rendere protagoniste le linee di energia della figurazione e di svelare l’anima del quadro e la luce bianca purissima che ammorbidisce la drammaturgia permettendo bianchi e mezzetinte. Due qualità di acrilico, compongono due pitture sulla stessa tela che si modulano a seconda delle scelte di chi guarda. L’osservatore è co-creatore.
Le ricerche esposte in EVERLASTING ULTIMATUM sono qui riproposte inedite per l’Italia, esprimono il continuum evolutivo della forma che si spinge verso un termine ultimo (ultimatum) senza tuttavia mai esaurirsi perché inattuabile, essendo per definizione la natura del divenire e non dell’ ottenere. Sono domande destinate a risposte provvisorie.
In I N F I N I T O C L I N A M E N la ricerca prosegue e si particolarizza come ad entrare nelle trame del campo torsionale, per focalizzare su aspetti formali residui: la frammentazione, l’armonia geometrica, la trasparenza.
Queste opere ultime sembrano incorporare un concetto della fisica epicurea poi raccontate da Lucrezio:
Il clinamen : quella leggera inclinazione che fa deviare gli atomi dalla loro caduta verticale, provocando tra loro gli urti che portano alla formazione dei corpi (e dunque pittoricamente parlando alla generazione di forme, strutture, campi e plastiche)
“Senza questa declinazione, tutti, come gocce di pioggia, cadrebbero dall’alto in basso attraverso la profondità del vuoto; tra loro nessuna collisione sarebbe potuta nascere, nessun urto prodursi; e mai la natura avrebbe creato alcunché”
Nelle tele CLINAMEN Fluo, CLINAMEN, CLINAMEN ll Fluo, CLINAMEN RGB, cosi come nelle tele più piccole della stessa serie, si declinano esplosioni che innescano la generazione di forme e di cromie. CLINAMEN è una suggestione presa in prestito, uno scivolo semantico per esplorare un’idea. Pittura e parola sono paradigmi che si toccano senza sovrapporsi, restando ciascuno governato da una sostanziale inesauribilità ed eccedenza.
Si percepisce un’affinità con gli antichi filosofi della natura, curiosi della libera vitalità che si afferma nel suo divenire. In linea con la mostra personale del 2002 a Milano IL PERMANENTE NON Ê DI QUESTO MONDO e con quella del 2007 India, Kala Academy di Panagj CHANGE IS DI ONLY CONSTANT.
Un video di Anna Pitscheider documenta l’artista nella creazione dei tre dipinti della serie EVERLASTING.
Due grandi immagini fotografiche a tiratura limitata di PITTURA su NUDO sono l’esito dell’incontro con il fotografo belga Eric Ceccarini, autore del progetto THE PAINTERS PROJECT.
Il suo linguaggio visionario si interroga sui confini tra convenzione e visione, cercando di visualizzare l’invisibile. Le opera di Andrea Bozzi qui esposte caratterizzano ultimi anni di ricerca e seguono con coerenza le due mostre personali allestite a Ibiza nel corso degli otto anni di permanenza e lavoro sull’isola, LA NEGACION DE LA CASUALIDAD nel 2013 ed EVERLASTING ULTIMATUM nel 2014.
Il linguaggio pittorico astratto di Bozzi non si rivolge e non si riferisce alla storia dell’arte ne a movimenti storicizzati, ma si addentra in temi e luoghi inesplorati. Il suo sguardo intende ab-strarre, estrarre - distillando, interpretare - sottraendo l’inessenziale, facendo perno su un aspetto della realtà osservata per magnificarne le qualità espressive: i campi energetici, le componenti elementali, le dinamiche. L’ organizzazione molecolare della materia in forme divenienti, osservate in natura tanto nel micro quanto nel macro cosmo.
Nei tre Toroidi EVERLASTING l, EVERLASTING ll e SELF MODE, un rigore matematico si esprime nel linguaggio pittorico e scenotecnico, per visualizzare le costanti dell’accrescimento, del movimento e della rivoluzione. Vi è inscritta la matrice del fiore della vita. I Toroidi sono per Andrea l’interesse alla componente energetica, quantica, che permea tutto quanto sta di fronte ai nostri occhi. Queste forme che dalla tridimensione tendono ad evolvere, a divenire, esprimono un campo informato, vibrazionale, torsionale, in cui la materia risulta più vuota che piena, più sconosciuta che nota, più invisibile che afferrabile. Convivono frequenze, dimensioni parallele. Attraverso costanti matematiche raccontano la vocazione generatrice che informa la materia vivente, la struttura del DNA, lo sviluppo di un organismo invertebrato, la struttura e funzionalità di un organo importante come il cuore.
Spirali cariche di vitalità cromatica, plastica, elettrica, pulsanti tra i due estremi modi e mondi della luce bianca e luce nera. Il doppio regime di luce e di pigmenti (convenzionale e fluorescente) informa da decenni la pittura di Andrea Bozzi che si orienta attraverso una sensibilità psichedelica, fluttuante tra stati di coscienza emergenti e profondi, mettendo in discussione lo spettro della percezione visiva, attraverso la compresenza di un doppio cromosoma per lo stesso quadro.
Si rende manifesta la vocazione teatrale, scenotecnica che caratterizza la sua formazione. A teatro si abbassano le luci bianche d’ambiente, morbide e diffuse e si puntano i riflettori sui protagonisti per iniziare a narrare la storia on stage, cambiando registro e intensità di luci e riflettori.
Andrea Bozzi imposta i suoi dipinti su un doppio regime di luci, ovvero una luce che permette di rendere protagoniste le linee di energia della figurazione e di svelare l’anima del quadro e la luce bianca purissima che ammorbidisce la drammaturgia permettendo bianchi e mezzetinte. Due qualità di acrilico, compongono due pitture sulla stessa tela che si modulano a seconda delle scelte di chi guarda. L’osservatore è co-creatore.
Le ricerche esposte in EVERLASTING ULTIMATUM sono qui riproposte inedite per l’Italia, esprimono il continuum evolutivo della forma che si spinge verso un termine ultimo (ultimatum) senza tuttavia mai esaurirsi perché inattuabile, essendo per definizione la natura del divenire e non dell’ ottenere. Sono domande destinate a risposte provvisorie.
In I N F I N I T O C L I N A M E N la ricerca prosegue e si particolarizza come ad entrare nelle trame del campo torsionale, per focalizzare su aspetti formali residui: la frammentazione, l’armonia geometrica, la trasparenza.
Queste opere ultime sembrano incorporare un concetto della fisica epicurea poi raccontate da Lucrezio:
Il clinamen : quella leggera inclinazione che fa deviare gli atomi dalla loro caduta verticale, provocando tra loro gli urti che portano alla formazione dei corpi (e dunque pittoricamente parlando alla generazione di forme, strutture, campi e plastiche)
“Senza questa declinazione, tutti, come gocce di pioggia, cadrebbero dall’alto in basso attraverso la profondità del vuoto; tra loro nessuna collisione sarebbe potuta nascere, nessun urto prodursi; e mai la natura avrebbe creato alcunché”
Nelle tele CLINAMEN Fluo, CLINAMEN, CLINAMEN ll Fluo, CLINAMEN RGB, cosi come nelle tele più piccole della stessa serie, si declinano esplosioni che innescano la generazione di forme e di cromie. CLINAMEN è una suggestione presa in prestito, uno scivolo semantico per esplorare un’idea. Pittura e parola sono paradigmi che si toccano senza sovrapporsi, restando ciascuno governato da una sostanziale inesauribilità ed eccedenza.
Si percepisce un’affinità con gli antichi filosofi della natura, curiosi della libera vitalità che si afferma nel suo divenire. In linea con la mostra personale del 2002 a Milano IL PERMANENTE NON Ê DI QUESTO MONDO e con quella del 2007 India, Kala Academy di Panagj CHANGE IS DI ONLY CONSTANT.
Un video di Anna Pitscheider documenta l’artista nella creazione dei tre dipinti della serie EVERLASTING.
Due grandi immagini fotografiche a tiratura limitata di PITTURA su NUDO sono l’esito dell’incontro con il fotografo belga Eric Ceccarini, autore del progetto THE PAINTERS PROJECT.
04
ottobre 2023
Andrea Bozzi – INFINITO CLINAMEN
Dal 04 all'undici ottobre 2023
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE PAOLINA BRUGNATELLI
Milano, Corso Buenos Aires, 66, (Milano)
Milano, Corso Buenos Aires, 66, (Milano)
Orario di apertura
da giovedì 5 a mercoledì 11 h 16.30-19
Vernissage
4 Ottobre 2023, h 18,30-21
Sito web
Autore
Autore testo critico
Allestimento
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