Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Andrea Bruschi & Giulio Zanet – Tutto il tempo che serve
Il progetto a cura di Giacomo Recalcati ha voluto fornire agli artisti la possibilità di sviluppare e rendere visibili i processi della loro ricerca.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
mercoledì 28 giugno 2017 alle ore 18,30 in via Abbondio Sangiorgio 6 (MI) la mostra conclusiva del progettoRehearsal.
Il progetto a cura di Giacomo Recalcati ha voluto fornire agli artisti la possibilità di sviluppare e rendere visibili i processi della loro ricerca. Utilizzando lo spazio di via Abbondio Sangiorgio 6 come uno “studio in vetrina”, i pittori Andrea Bruschi (Milano, 1990) e Giulio Zanet (Colleretto Castelnuovo, 1984) hanno lavorato a stretto contatto condividendo idee e traiettorie, nel tentativo di stimolare un dialogo tra loro e con l’ambiente circostante.
La mostra Tutto il tempo che serve si presenta dunque come il punto di approdo di una esperienza artistica durata quasi due mesi (11 maggio – 28 giugno 2017), e intervallata da dialoghi pubblici con il pittore Giovanni Frangi, il poeta Tommaso di Dio e il curatore e critico Stefano Castelli.
I tre incontri intitolati “Fare pittura” (25 maggio 2017), “Dire pittura” (30 maggio 2017) e “Pensare pittura” (07 giugno 2017) oltre che argomentare la normale prassi di lavoro dei due artisti milanesi, hanno interrogato il pubblico presente riguardo al valore del fare pittura oggi e, più in generale, sulle modalità e i tempi necessari alla creazione di un’opera d’arte.
Così affermava Recalcati al lancio del progetto: «Osservare, percepire, considerare, riflettere, immaginare, ricordare, giudicare, ragionare: tutti verbi che esprimono le differenti fasi dei processi di elaborazione-creazione della produzione artistica; medesime azioni che il fruitore è costretto a compiere per poter partecipare dell’opera stessa. Viene quindi a crearsi un legame molto stretto tra l’artista e lo spettatore dove la presenza del primo coincide con l’esposizione della ricerca artistica che prende forma nell’opera».
Concepita come una prima fase conclusiva del progetto Rehearsal – termine inglese che significa prove generali – l’esposizione Tutto il tempo che serve mette l’accento su quegli aspetti della produzione pittorica che normalmente non risultano visibili agli occhi dello spettatore. Andrea Bruschi e Giulio Zanet presenteranno delle opere inedite, quale sintesi di un lavoro che ha preso forma nel tempo. In quanto manifestazione di una pratica artistica che – continua Recalcati – coincide «con l’esposizione del processo che conduce dalla ricerca effettuata alla forma compiuta oggettualmente nell’opera d’arte […] Una traiettoria che coincide con l’evoluzione dal vivere alla vita».
Il progetto a cura di Giacomo Recalcati ha voluto fornire agli artisti la possibilità di sviluppare e rendere visibili i processi della loro ricerca. Utilizzando lo spazio di via Abbondio Sangiorgio 6 come uno “studio in vetrina”, i pittori Andrea Bruschi (Milano, 1990) e Giulio Zanet (Colleretto Castelnuovo, 1984) hanno lavorato a stretto contatto condividendo idee e traiettorie, nel tentativo di stimolare un dialogo tra loro e con l’ambiente circostante.
La mostra Tutto il tempo che serve si presenta dunque come il punto di approdo di una esperienza artistica durata quasi due mesi (11 maggio – 28 giugno 2017), e intervallata da dialoghi pubblici con il pittore Giovanni Frangi, il poeta Tommaso di Dio e il curatore e critico Stefano Castelli.
I tre incontri intitolati “Fare pittura” (25 maggio 2017), “Dire pittura” (30 maggio 2017) e “Pensare pittura” (07 giugno 2017) oltre che argomentare la normale prassi di lavoro dei due artisti milanesi, hanno interrogato il pubblico presente riguardo al valore del fare pittura oggi e, più in generale, sulle modalità e i tempi necessari alla creazione di un’opera d’arte.
Così affermava Recalcati al lancio del progetto: «Osservare, percepire, considerare, riflettere, immaginare, ricordare, giudicare, ragionare: tutti verbi che esprimono le differenti fasi dei processi di elaborazione-creazione della produzione artistica; medesime azioni che il fruitore è costretto a compiere per poter partecipare dell’opera stessa. Viene quindi a crearsi un legame molto stretto tra l’artista e lo spettatore dove la presenza del primo coincide con l’esposizione della ricerca artistica che prende forma nell’opera».
Concepita come una prima fase conclusiva del progetto Rehearsal – termine inglese che significa prove generali – l’esposizione Tutto il tempo che serve mette l’accento su quegli aspetti della produzione pittorica che normalmente non risultano visibili agli occhi dello spettatore. Andrea Bruschi e Giulio Zanet presenteranno delle opere inedite, quale sintesi di un lavoro che ha preso forma nel tempo. In quanto manifestazione di una pratica artistica che – continua Recalcati – coincide «con l’esposizione del processo che conduce dalla ricerca effettuata alla forma compiuta oggettualmente nell’opera d’arte […] Una traiettoria che coincide con l’evoluzione dal vivere alla vita».
28
giugno 2017
Andrea Bruschi & Giulio Zanet – Tutto il tempo che serve
Dal 28 giugno all'otto luglio 2017
arte contemporanea
Location
REHEARSAL PROJECT
Milano, Via Gian Battista Passerini, 18, (Milano)
Milano, Via Gian Battista Passerini, 18, (Milano)
Vernissage
28 Giugno 2017, ore 18,30
Autore