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Andrea Calella & Mina D’Elia – Cosmogonia
L’inedita coppia di artisti presenta un lavoro a quattro mani realizzato negli ultimi mesi.
Si tratta di 2 video sincronizzati ed una serie di frame a tiratura limitata, girato nel Salento il video è la conclusione di un progetto che gli artisti portano avanti da circa un anno.
Comunicato stampa
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AMEN
Atto I – Percezione acustica
AMEN
Atto II – Coppelia
E’ tutto un attraversamento sull’interrogazione del cosmo, che con la creazione di una geografia delle immagini, i due artisti ci veicolano sulla soglia di una vertigine umana.
Come una antica Vanitas teatrale, si avverte il transito di un’osservazione che si fa natura, terra, realtà che scava il cielo per descrivere l’universo nella sua continua ri-nascita
AMEN è un’entropia di linee, ora musicali, enigmatiche di apparenza e sparizioni che disegnano le contemplazioni nel “deserto del vedere” .
Indagano sulla materia, sull’origine della sua storia narrativa, ospitandone gli occhi di quegli spazi siderali, consapevoli dell’insondabile che è appartenenza all’essere.
Il “corpo” si trasforma in distese sconfinate, nutre gli eventi e afferra la luce nei suoi firmamenti. Diventa anch’esso costellazione, abita l’in-visibile, lo rende prossimo, dialoga con passione estrema con il sentimento di un OLTRE.
Da qui, l’affanno della vita è un coro di laudi, cantate alla rivelazione di una visione, che prende forma in trasparenza irripetibili. Ascendenti.
Veli che religiosamente pregano il “Corpo” diventano PELLEM di Coppelia, pergamena di un libro che si fa aria, respiro, ci penetra nei pensieri dell’anima.
“Presenze” bagnano le immagini nel mare della CELESTE FERITA.
Atomi in poetica combinazione, nati dal destinale privilegio di essere costati lacrime e sangue. La prigionia del limite è solo un pensiero rammemorante, posta a elevazione del desiderio riconosciuto.
La natura si consegna nella sua imperturbabile “bellezza”. Come un turbamento d’amore sfida il VENTO DELLA POESIA. L’estremo orizzonte si riflette sul volto dei due artisti, diventa luogo di accadimento, la dove si aprirà una nuova storia.
C’è un confronto con l’intima tessitura della NASCITA-AMORE-MORTE, delle stagioni, del pensiero e dell’azione, del silenzio impetuoso e caldissimo di un abbraccio con il SENSO delle cose, amato e mai perduto, dentro ad un “Cielo” che nulla più lo consuma.
… ogni dove in cielo è paradiso …
Dante, Paradiso III
Mario Schiavone
Atto I – Percezione acustica
AMEN
Atto II – Coppelia
E’ tutto un attraversamento sull’interrogazione del cosmo, che con la creazione di una geografia delle immagini, i due artisti ci veicolano sulla soglia di una vertigine umana.
Come una antica Vanitas teatrale, si avverte il transito di un’osservazione che si fa natura, terra, realtà che scava il cielo per descrivere l’universo nella sua continua ri-nascita
AMEN è un’entropia di linee, ora musicali, enigmatiche di apparenza e sparizioni che disegnano le contemplazioni nel “deserto del vedere” .
Indagano sulla materia, sull’origine della sua storia narrativa, ospitandone gli occhi di quegli spazi siderali, consapevoli dell’insondabile che è appartenenza all’essere.
Il “corpo” si trasforma in distese sconfinate, nutre gli eventi e afferra la luce nei suoi firmamenti. Diventa anch’esso costellazione, abita l’in-visibile, lo rende prossimo, dialoga con passione estrema con il sentimento di un OLTRE.
Da qui, l’affanno della vita è un coro di laudi, cantate alla rivelazione di una visione, che prende forma in trasparenza irripetibili. Ascendenti.
Veli che religiosamente pregano il “Corpo” diventano PELLEM di Coppelia, pergamena di un libro che si fa aria, respiro, ci penetra nei pensieri dell’anima.
“Presenze” bagnano le immagini nel mare della CELESTE FERITA.
Atomi in poetica combinazione, nati dal destinale privilegio di essere costati lacrime e sangue. La prigionia del limite è solo un pensiero rammemorante, posta a elevazione del desiderio riconosciuto.
La natura si consegna nella sua imperturbabile “bellezza”. Come un turbamento d’amore sfida il VENTO DELLA POESIA. L’estremo orizzonte si riflette sul volto dei due artisti, diventa luogo di accadimento, la dove si aprirà una nuova storia.
C’è un confronto con l’intima tessitura della NASCITA-AMORE-MORTE, delle stagioni, del pensiero e dell’azione, del silenzio impetuoso e caldissimo di un abbraccio con il SENSO delle cose, amato e mai perduto, dentro ad un “Cielo” che nulla più lo consuma.
… ogni dove in cielo è paradiso …
Dante, Paradiso III
Mario Schiavone
28
febbraio 2010
Andrea Calella & Mina D’Elia – Cosmogonia
Dal 28 febbraio al 12 marzo 2010
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GIGI RIGLIACO GALLERY
Galatina, Via Adige, 32, (Lecce)
Galatina, Via Adige, 32, (Lecce)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 17-20
Vernissage
28 Febbraio 2010, ore 19.00
Autore
Curatore