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Andrea Chidichimo – Prima del diluvio
Un bestiario surreale e teratologico, una zoologia della catastrofe e dell’estinzione. I quadri e i disegni di Andrea Chidichimo rivisitano il tema del diluvio universale attraverso le categorie dell’anomalia, dell’esclusione e dell’impossibilità.
Comunicato stampa
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A cercare la libertà – in questo spirituale soffio, tanto umano, di contrazioni cartilaginose, di secchezze improvvise e umidità intrinseche – ci s'imbatte in evocazioni labirintiche, in gorghi immaginosi di natura capillare, ossea, cavernosa: le fantasie della percezione. Più nobili di ogni idea e così alte da apparire sterminatamente inespugnabili al verbo, queste intuizioni sanguigne si nutrono del loro stesso mondo, addentando le protuberanze che generano, le appendici che sottendono, interne ed esterne. Tali umori instabili – palpitazioni encefaliche che si spiegano da sé – sarebbero la nostra prigione animale, il corpo da aprire e chiudere ai sensi, la finestra sulla creazione assoluta: valvola per inventare. Chiamiamone a raccolta un'esemplare decina, per pronunciarle in esercizio orale – vocalizzo tautologico – salmodiante: elastiche escrescenze, spasmi irradiati, livide compressioni vascolari, tessuti drenati al microscopio, gigantografie nucleari, intrusioni ed estrusioni diaframmatiche, fluviali travasi anatomici, biologici sbuffi di concrezioni esistenziali... L'alloggio vitale scaturisce così – e si rinserra su se stesso – dalla sorgente mitica che sciacqua la parola sulla carne, che rende impermeabile la pelle, per evitare imbarazzanti dispersioni, conati insopportabili: il cosmo è nato in questo trattenersi, nel murarsi all'infinità, parandosi gli occhi dall'abbaglio ematico, dall'esplosione copiosa delle fibre!
Una volta partorito da noi, allo stesso modo e dagli stessi agenti l'universo sarà popolato: gestazioni climatiche, genesi tubolari allontanate eternamente dalla tentazione del concluso, dell'angolare, del superficiale e volumetrico. Le storie del dominio fenomenico e delle folgorazioni mistiche, delle produzioni plastiche e delle illuminazioni profetiche, saranno saldate: la fiamma della fusione risplenderà in dimensione corretta, calcolo finalmente esatto. Creature insospettabili sosteranno al varco – poco prima della punizione –, di fronte al golfo fatalmente perturbato del futuro: cavallucci espansi, formichieri innestati, vitelli rotanti, rinoceronti palmati, anfibi ustionanti... Ne troveremo traccia al risveglio, quando un solco opaco e impercorribile avrà segnato per sempre il ricordo del nostro sogno!
Ivan Fassio
Una volta partorito da noi, allo stesso modo e dagli stessi agenti l'universo sarà popolato: gestazioni climatiche, genesi tubolari allontanate eternamente dalla tentazione del concluso, dell'angolare, del superficiale e volumetrico. Le storie del dominio fenomenico e delle folgorazioni mistiche, delle produzioni plastiche e delle illuminazioni profetiche, saranno saldate: la fiamma della fusione risplenderà in dimensione corretta, calcolo finalmente esatto. Creature insospettabili sosteranno al varco – poco prima della punizione –, di fronte al golfo fatalmente perturbato del futuro: cavallucci espansi, formichieri innestati, vitelli rotanti, rinoceronti palmati, anfibi ustionanti... Ne troveremo traccia al risveglio, quando un solco opaco e impercorribile avrà segnato per sempre il ricordo del nostro sogno!
Ivan Fassio
24
gennaio 2014
Andrea Chidichimo – Prima del diluvio
Dal 24 gennaio al 14 febbraio 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA OBLOM
Torino, Via Giuseppe Baretti, 28, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Baretti, 28, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 16-20, sabato su appuntamento
Vernissage
24 Gennaio 2014, ore 19
Autore
Curatore