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Andrea Corti – Report dall’Abruzzo
Reportage composto da centinaia di scatti che ritraggono, a pochi giorni dal sisma, un vero e proprio scenario di guerra: «Un viaggio che mi ha davvero cambiato la vita – racconta Corti –
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un campanile scalcinato, senza orologio. L’orologio giace
a terra, poco distante. Le sue lancette segnano le 3,35.
Sono le 3,35 del 6 aprile 2009. La tragica notte che ha
sconvolto la città dell’Aquila e la sua provincia.
Quella notte il tempo si è fermato.
Andrea Corti, fotografo ventiquattrenne di Villa Carcina
(Brescia), pochi giorni dopo quel terribile 6 aprile decide
di partire per l’Abruzzo. Porta vestiti, generi
alimentari, aiuti, ma soprattutto la voglia di capire cosa
è successo, cosa rimane dell’Aquila e cosa il mainstream
dell’informazione italiana non vuole, o non può,
raccontare. Andrea vuole «portare a casa una verità
diversa».
Ne nasce un reportage composto da centinaia di scatti che
ritraggono, a pochi giorni dal sisma, un vero e proprio
scenario di guerra: «Un viaggio che mi ha davvero cambiato
la vita - racconta Corti -. Quando sono giunto a Tempera,
piccola frazione di montagna a pochi chilometri
dall’Aquila, non credevo ai miei occhi, del paese non
restava più nulla».
Grazie all’aiuto di pastori e contadini del luogo, Corti
riesce a “rubare” letteralmente alcune immagini della
tragedia che sono rimaste fuori dalle descrizione della
stampa italiana; «Sono stato ospitato nel campo di san
Biagio – prosegue –. A colazione, pranzo e cena tutta la
comunità scampata al disastro si trovava sotto il
tendone-cucina. È in questi momenti che sono riuscito a
rompere il ghiaccio con gli abitanti e a conferire alle mie
fotografie, grazie ai racconti degli attimi seguiti alla
tragedia, il valore aggiunto che cercavo. A San Gregorio ho
visitato un vecchio mulino o, meglio, ciò che ne restava.
Ho risalito il torrente che portava a Tempera, dove
l’unica via d’entrata era ricoperta da più di cinque
metri di macerie. Una volta arrivati alla piazzetta della
chiesa ho realizzato che del borgo non rimaneva più
nulla».
La mostra si compone di un grande pannello, una trentina
di fotografie in formato 30X40cm e di una video proiezione
che ripercorre, in un centinaio di scatti “rubati”, la
tragedia
degli abitanti della frazione di Tempera.
Sabato 5 settembre alle 19, durante il vernissage,
sarà organizzata una raccolta di fondi che verranno
devoluti
agli sfollati di Tempera.
a terra, poco distante. Le sue lancette segnano le 3,35.
Sono le 3,35 del 6 aprile 2009. La tragica notte che ha
sconvolto la città dell’Aquila e la sua provincia.
Quella notte il tempo si è fermato.
Andrea Corti, fotografo ventiquattrenne di Villa Carcina
(Brescia), pochi giorni dopo quel terribile 6 aprile decide
di partire per l’Abruzzo. Porta vestiti, generi
alimentari, aiuti, ma soprattutto la voglia di capire cosa
è successo, cosa rimane dell’Aquila e cosa il mainstream
dell’informazione italiana non vuole, o non può,
raccontare. Andrea vuole «portare a casa una verità
diversa».
Ne nasce un reportage composto da centinaia di scatti che
ritraggono, a pochi giorni dal sisma, un vero e proprio
scenario di guerra: «Un viaggio che mi ha davvero cambiato
la vita - racconta Corti -. Quando sono giunto a Tempera,
piccola frazione di montagna a pochi chilometri
dall’Aquila, non credevo ai miei occhi, del paese non
restava più nulla».
Grazie all’aiuto di pastori e contadini del luogo, Corti
riesce a “rubare” letteralmente alcune immagini della
tragedia che sono rimaste fuori dalle descrizione della
stampa italiana; «Sono stato ospitato nel campo di san
Biagio – prosegue –. A colazione, pranzo e cena tutta la
comunità scampata al disastro si trovava sotto il
tendone-cucina. È in questi momenti che sono riuscito a
rompere il ghiaccio con gli abitanti e a conferire alle mie
fotografie, grazie ai racconti degli attimi seguiti alla
tragedia, il valore aggiunto che cercavo. A San Gregorio ho
visitato un vecchio mulino o, meglio, ciò che ne restava.
Ho risalito il torrente che portava a Tempera, dove
l’unica via d’entrata era ricoperta da più di cinque
metri di macerie. Una volta arrivati alla piazzetta della
chiesa ho realizzato che del borgo non rimaneva più
nulla».
La mostra si compone di un grande pannello, una trentina
di fotografie in formato 30X40cm e di una video proiezione
che ripercorre, in un centinaio di scatti “rubati”, la
tragedia
degli abitanti della frazione di Tempera.
Sabato 5 settembre alle 19, durante il vernissage,
sarà organizzata una raccolta di fondi che verranno
devoluti
agli sfollati di Tempera.
05
settembre 2009
Andrea Corti – Report dall’Abruzzo
Dal 05 al 19 settembre 2009
fotografia
Location
SKIN GALLERY
Brescia, Contrada Soncin Rotto, 1, (Brescia)
Brescia, Contrada Soncin Rotto, 1, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19
Vernissage
5 Settembre 2009, ore 19
Autore