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Andrea Felice – Fantacity
La performance dell’artista consiste nella descrizione del percorso creativo, dello sviluppo dell’opera, della tecnica utilizzata per realizzare i quadri di Fantacity, per la quale Andrea Felice è stato insignito di 2 premi, nel 2012 e nel 2019.
Comunicato stampa
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L’eclettica personalità di Andrea Felice, architetto, videoartista, cultore del fantasy, creatore e progettista di vision-town, viene pienamente messa in luce mediante la selezione delle opere presenti in questa sua nuova edizione di R.A.W. 2019, all’Open Studio presso “il Pensatoio”, allestita nel creativo spazio del Casale ottocentesco dei Torlonia in un parco accogliente e familiare, che anticipa la sua edizione torinese presso lo spazio espositivo istituzionale, l’Ex Accademia Artiglieria nella Paratissima Art Fair 2019.
“Fantacity”, infatti, non è solo la “visualizzazione” della posizione estetica dell’opera dell’artista ma è anche, se non soprattutto, l’esplorazione dei circuiti di consapevolezza, maturati lungo il suo personale percorso professionale oltre che di vita.
Nel momento in cui Felice destruttura, seziona, analizza una figurazione in un contesto critico temporale, volto a restituirne una lettura densa di significati di ordine tecnico oltre che artistico, finisce per ricostruire il senso stesso del processo culturale messo in atto, svelando apertamente le intenzioni del “creatore” rispetto al “creato”.
Partendo dalle immagini delle incisioni di Giovan Battista Piranesi, nelle quali gli antichi monumenti di Roma vengono visti in evidente stato di decadenza, l’artista intraprende un proprio percorso di sintesi storica per la creazione di un vero e proprio racconto del contemporaneo, «volto alla ricerca – come lo stesso scrive – di una dialettica di confronto tra la memoria e la propria identità culturale».
Tra le immagini suggestive di architetture fantastiche è presente, infatti, un’opera ispirata alle sedici tavole di Piranesi dedicate alle “Carceri d’invenzione”, nelle quali enormi sotterranei a volta, con gigantesche scale in pietra, si fondono con possenti macchinari provenienti da un futuro lontano ispirato ai frames dei films di George Lucas, Stanley Kubrick e George C. Scott.
La posizione critica assunta dalle immagini create da Andrea Felice ha, prima di tutto, come riferimento la dinamica conoscitiva proiettata verso la consapevolezza e l’evoluzione del linguaggio artistico contemporaneo, dove passato, presente e futuro si amalgamano e convivono in una originale “variazione sul tema”.
Sul piano progettuale ed esecutivo delle opere, l’artista sperimenta tutte le tecniche compositive tradizionali, innestandovi però un importante supporto linguistico dato dai nuovi strumenti della grafica computerizzata.
Dal punto di vista creativo la realizzazione dell’opera di Andrea Felice, come lo stesso afferma, «segue un iter consolidato che, partendo dallo schizzo iniziale contenente le ipotesi dimensionali, schematizza la visione generale dell’opera, da cui ha inizio la ricerca iconografica delle immagini: stampe di Piranesi, fotografie, fotogrammi di film, fumetti di Carl Barks, scenografie, layout di films di animazione, fantascienza, illustrazioni, successivamente ritoccate, plottate e rielaborate manualmente con tecniche diverse, ancora ritagliate, nuovamente scansionate prima dell’assemblaggio finale, ulteriormente ritoccate per arrivare all’opera compiuta. Le selezioni scansionate, poi, vengono nuovamente assemblate in una ulteriore opera digitale, che consente la creazione di stampe fedeli dell’opera o, anche, di nuovi originali».
La tecnica dell’assemblaggio, utilizzata già dai dadaisti e dai surrealisti negli anni Venti del Novecento con l’intento di rivoluzionare l’immaginario collettivo, viene rivisitata da Felice in chiave tecnologica, digitale e, associata all’estetica di derivazione fumettistica, «attiva in modo esponenziale la sensibilità creativa e origina le regole per conseguire attitudini drammaturgiche nell’illustrazione delle scene».
La Performance dell'artista Andrea Felice è un racconto per immagini e per strumenti, del percorso artistico e tecnico per la realizzazione delle opere; infatti, grazie all'originalità della tecnica l'artista è stato insignito nel 2012 a Milano del premio della Critica d'Arte nella XXIV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura e nel 2019 a Firenze, del premio della Pittura al Premium International Florence Seven Stars.
In sede, al Pensatoio troverete gadgets prodotti dall’artista, cataloghi delle sue personali, DVD dei suoi video-arte, cartoline, retouchéer e dettagli di alcune opere, i saggi critici di Fortunato D’Amico, Claudio Crescentini e Cesare De Sessa.
“Fantacity”, infatti, non è solo la “visualizzazione” della posizione estetica dell’opera dell’artista ma è anche, se non soprattutto, l’esplorazione dei circuiti di consapevolezza, maturati lungo il suo personale percorso professionale oltre che di vita.
Nel momento in cui Felice destruttura, seziona, analizza una figurazione in un contesto critico temporale, volto a restituirne una lettura densa di significati di ordine tecnico oltre che artistico, finisce per ricostruire il senso stesso del processo culturale messo in atto, svelando apertamente le intenzioni del “creatore” rispetto al “creato”.
Partendo dalle immagini delle incisioni di Giovan Battista Piranesi, nelle quali gli antichi monumenti di Roma vengono visti in evidente stato di decadenza, l’artista intraprende un proprio percorso di sintesi storica per la creazione di un vero e proprio racconto del contemporaneo, «volto alla ricerca – come lo stesso scrive – di una dialettica di confronto tra la memoria e la propria identità culturale».
Tra le immagini suggestive di architetture fantastiche è presente, infatti, un’opera ispirata alle sedici tavole di Piranesi dedicate alle “Carceri d’invenzione”, nelle quali enormi sotterranei a volta, con gigantesche scale in pietra, si fondono con possenti macchinari provenienti da un futuro lontano ispirato ai frames dei films di George Lucas, Stanley Kubrick e George C. Scott.
La posizione critica assunta dalle immagini create da Andrea Felice ha, prima di tutto, come riferimento la dinamica conoscitiva proiettata verso la consapevolezza e l’evoluzione del linguaggio artistico contemporaneo, dove passato, presente e futuro si amalgamano e convivono in una originale “variazione sul tema”.
Sul piano progettuale ed esecutivo delle opere, l’artista sperimenta tutte le tecniche compositive tradizionali, innestandovi però un importante supporto linguistico dato dai nuovi strumenti della grafica computerizzata.
Dal punto di vista creativo la realizzazione dell’opera di Andrea Felice, come lo stesso afferma, «segue un iter consolidato che, partendo dallo schizzo iniziale contenente le ipotesi dimensionali, schematizza la visione generale dell’opera, da cui ha inizio la ricerca iconografica delle immagini: stampe di Piranesi, fotografie, fotogrammi di film, fumetti di Carl Barks, scenografie, layout di films di animazione, fantascienza, illustrazioni, successivamente ritoccate, plottate e rielaborate manualmente con tecniche diverse, ancora ritagliate, nuovamente scansionate prima dell’assemblaggio finale, ulteriormente ritoccate per arrivare all’opera compiuta. Le selezioni scansionate, poi, vengono nuovamente assemblate in una ulteriore opera digitale, che consente la creazione di stampe fedeli dell’opera o, anche, di nuovi originali».
La tecnica dell’assemblaggio, utilizzata già dai dadaisti e dai surrealisti negli anni Venti del Novecento con l’intento di rivoluzionare l’immaginario collettivo, viene rivisitata da Felice in chiave tecnologica, digitale e, associata all’estetica di derivazione fumettistica, «attiva in modo esponenziale la sensibilità creativa e origina le regole per conseguire attitudini drammaturgiche nell’illustrazione delle scene».
La Performance dell'artista Andrea Felice è un racconto per immagini e per strumenti, del percorso artistico e tecnico per la realizzazione delle opere; infatti, grazie all'originalità della tecnica l'artista è stato insignito nel 2012 a Milano del premio della Critica d'Arte nella XXIV edizione del Premio delle Arti Premio della Cultura e nel 2019 a Firenze, del premio della Pittura al Premium International Florence Seven Stars.
In sede, al Pensatoio troverete gadgets prodotti dall’artista, cataloghi delle sue personali, DVD dei suoi video-arte, cartoline, retouchéer e dettagli di alcune opere, i saggi critici di Fortunato D’Amico, Claudio Crescentini e Cesare De Sessa.
22
ottobre 2019
Andrea Felice – Fantacity
22 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
IL PENSATOIO – ANDREAFELICE ART & DESIGN
Roma, Via di Casal Bruciato, 11, (RM)
Roma, Via di Casal Bruciato, 11, (RM)
Orario di apertura
ore 17.30 - 20.30
Vernissage
22 Ottobre 2019, ore 17.30
Sito web
Editore
Produzione privata
Ufficio stampa
pc-communication.it
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Media partner
Produzione organizzazione
Trasporti