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Andrea Giovannini – Viaggi senza meta
Con una sapienza tecnica eccezionale, il pittore ci conduce a guardare in modo diverso il mondo che ci sta intorno, il paesaggio manomesso dalla mano dell’uomo che tramite il pennello del pittore torna a essere luogo poetico dove perdersi al di là dell’orizzonte.
Comunicato stampa
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La Galleria Arteincornice presenta la personale di Andrea Giovannini che vede esposte 25 opere dell'ultima produzione. Con una sapienza tecnica eccezionale, il pittore ci conduce a guardare in modo diverso il mondo che ci sta intorno, il paesaggio manomesso dalla mano dell'uomo che tramite il pennello del pittore torna a essere luogo poetico dove perdersi al di là dell'orizzonte.
"Andrea Giovannini potrebbe essere scambiato per un paesaggista, un pittore che si pone, per dir così, alla finestra del pianeta, facendo del suo quadro uno specchio delle cose del mondo, ma questa idea sarebbe in netto contrasto con la sua realtà pittorica, che ci propone, si, dei paesaggi, e degli edifici, ma rivisitati attraverso una limpida, e un po’ allucinata trasparenza. Non c'è dubbio che Giovannini sia un pittore della luce, ma di una luce padana, perpetuamente contaminata dalle nebbie che salgono dalle golene dei fiumi, dai corpi idrici delle risaie, dalla terra umida per le piogge frequenti. Una luce spenta, che trasfigura le cose dall'interno, immergendole in una latitudine onirica, o per meglio dire nella fantasticheria di un sogno ad occhi aperti. Su degli orizzonti immensamente lontani, su cui naufragano dei galeoni di nuvole, Andrea Giovannini fa trasparire degli edifici misteriosi, cattedrali di rute o castelli di un medioevo archeologico, quasi relitti di un incubo che svela, nella sua pittura, una lontana ascendenza surrealista, rivisitata come appropriazione personale e non come citazione storica. In accordo con la scoperta dell'importanza nell'arte moderna del parziale e del particolare, che deve essere completato dall'intervento dell'osservatore, con la benedizione di Arasse. che ha scritto a riguardo un saggio magistrale, Giovannini ci presenta spesso degli interni visti di scorcio, come colti attraverso una feritoia metafisica, oppure dei pavimenti di cattedrali fatiscenti percorsi da uomini che si muovono con l'impalpabile leggerezza dei fantasmi." (Giorgio Celli, 2008)
Andrea Giovannini. Nasce a Lugo di Ravenna nel 1962. Dopo gli studi artistici conseguiti a Reggio Emilia e Urbino, ha maturato la propria ricerca espressiva collocandosi fra gli esponenti del Neovedutismo italiano delle ultime generazioni, rappresentando il paesaggio attraverso l'osservazione attenta della luce rappresentata come stato d'animo. La tematica del paesaggio nell'opera di Andrea Giovannini diviene strumento di conoscenza fortemente espressivo di una visione poetica dei luoghi in cui la suggestione diventa consapevolezza del proprio vivere umanamente fra contemporaneità degli eventi e quotidianità, in armonia con l'ambiente naturale e storico in cui la componente urbana emerge nella sua specificità. Una serenità diffusa, contenuta e delimitata dal paesaggio, dal cielo, da altri pochi e soffusi elementi trasforma e ripete in forme e suoni densi di romanticismo ogni possibile ed intuibile inquietudine. Per questa occasioni Giovannini ha realizzato una serie inedita e straordinaria di dipinti ispirata alla luce, ai colori, alla magia del Conero e di Portonovo. Un vero e proprio omaggio alla bellezza e all’incanto di questi luoghi. I viaggi in Europa e nelle regioni interne degli Stati Uniti sono stati decisivi per la ricerca espressiva dedicata alla spazialità come categoria descrittiva. Dopo la sperimentazione di materiali e tecniche diverse legate all'esigenza di trasfigurare le immagini fra realismo e sublimazione di quanto ha vissuto e profondamente amato, nella sua ricerca pittorica attualmente l'artista utilizza la tecnica mista del dipinto su tavola lignea a tempera e acrilico, con rifiniture a pastello.
"Andrea Giovannini potrebbe essere scambiato per un paesaggista, un pittore che si pone, per dir così, alla finestra del pianeta, facendo del suo quadro uno specchio delle cose del mondo, ma questa idea sarebbe in netto contrasto con la sua realtà pittorica, che ci propone, si, dei paesaggi, e degli edifici, ma rivisitati attraverso una limpida, e un po’ allucinata trasparenza. Non c'è dubbio che Giovannini sia un pittore della luce, ma di una luce padana, perpetuamente contaminata dalle nebbie che salgono dalle golene dei fiumi, dai corpi idrici delle risaie, dalla terra umida per le piogge frequenti. Una luce spenta, che trasfigura le cose dall'interno, immergendole in una latitudine onirica, o per meglio dire nella fantasticheria di un sogno ad occhi aperti. Su degli orizzonti immensamente lontani, su cui naufragano dei galeoni di nuvole, Andrea Giovannini fa trasparire degli edifici misteriosi, cattedrali di rute o castelli di un medioevo archeologico, quasi relitti di un incubo che svela, nella sua pittura, una lontana ascendenza surrealista, rivisitata come appropriazione personale e non come citazione storica. In accordo con la scoperta dell'importanza nell'arte moderna del parziale e del particolare, che deve essere completato dall'intervento dell'osservatore, con la benedizione di Arasse. che ha scritto a riguardo un saggio magistrale, Giovannini ci presenta spesso degli interni visti di scorcio, come colti attraverso una feritoia metafisica, oppure dei pavimenti di cattedrali fatiscenti percorsi da uomini che si muovono con l'impalpabile leggerezza dei fantasmi." (Giorgio Celli, 2008)
Andrea Giovannini. Nasce a Lugo di Ravenna nel 1962. Dopo gli studi artistici conseguiti a Reggio Emilia e Urbino, ha maturato la propria ricerca espressiva collocandosi fra gli esponenti del Neovedutismo italiano delle ultime generazioni, rappresentando il paesaggio attraverso l'osservazione attenta della luce rappresentata come stato d'animo. La tematica del paesaggio nell'opera di Andrea Giovannini diviene strumento di conoscenza fortemente espressivo di una visione poetica dei luoghi in cui la suggestione diventa consapevolezza del proprio vivere umanamente fra contemporaneità degli eventi e quotidianità, in armonia con l'ambiente naturale e storico in cui la componente urbana emerge nella sua specificità. Una serenità diffusa, contenuta e delimitata dal paesaggio, dal cielo, da altri pochi e soffusi elementi trasforma e ripete in forme e suoni densi di romanticismo ogni possibile ed intuibile inquietudine. Per questa occasioni Giovannini ha realizzato una serie inedita e straordinaria di dipinti ispirata alla luce, ai colori, alla magia del Conero e di Portonovo. Un vero e proprio omaggio alla bellezza e all’incanto di questi luoghi. I viaggi in Europa e nelle regioni interne degli Stati Uniti sono stati decisivi per la ricerca espressiva dedicata alla spazialità come categoria descrittiva. Dopo la sperimentazione di materiali e tecniche diverse legate all'esigenza di trasfigurare le immagini fra realismo e sublimazione di quanto ha vissuto e profondamente amato, nella sua ricerca pittorica attualmente l'artista utilizza la tecnica mista del dipinto su tavola lignea a tempera e acrilico, con rifiniture a pastello.
31
ottobre 2011
Andrea Giovannini – Viaggi senza meta
Dal 31 ottobre all'undici dicembre 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTEINCORNICE
Torino, Corso Casale, 186, (Torino)
Torino, Corso Casale, 186, (Torino)
Orario di apertura
da lunedi a domenica on-line non stop
in galleria su appuntamento
Vernissage
31 Ottobre 2011, ore 16.00
Autore
Curatore