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Andrea Kalinova / Jaroslav Varga – Bratislava
lavori presenti in mostra dei due artisti emergenti si concentrano sui fenomeni sociali attuali nella capitale Slovacca
Comunicato stampa
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Mercoledì 8 aprile alle ore 20.00 presso l’Istituto Slovacco di Roma saranno presentate per la prima volta in Italia le opere dei giovani artisti slovacchi, Andrea Kalinova e Jaroslav Varga.
I lavori presenti in mostra dei due artisti emergenti si concentrano sui fenomeni sociali attuali nella capitale Slovacca, Bratislava, simili di fatto a quelli di qualsiasi altra metropoli europea. Nella mostra, Bratislava diviene metafora, modello di città contemporanea. Kalinova e Varga riflettono la realtà sociale della città di Bratislava da molteplici punti di vista, offrendo chiavi di lettura innovative per leggere la realtà attuale e trovare in essa una logica analizzandone la dinamica interna. Nelle fotografie, stampe, video e un cortometragio presentati in mostra giocano un ruolo importante l’iperbolizzazione, l’ironia, un segno delicato che non sottovaluta il peso dei problemi sociali.
Andrea Kalinova (nata nel 1980, vincitrice del prestigioso premio internazionale Essel Award nel 2006) espone una serie di fotografie in bianco e nero che documentano l’happening attraverso il quale ha ravvivato diverse località famose e ricordate dagli abitanti di Bratislava, oggi abbandonate, distrutte o scomparse. Tra queste troviamo anche una piscina abbandonata degli anni ‘50, posizionata al centro della città, non mai funzionante, stranamente non ancora vittima del boom dei developers. La misteriosa storia della piscina è anche il motivo prinicipale di un cortometragio pseudo – documentario Il segtreto di una piscina (2006), nel quale, insieme ad un architetto – l´attuale sindaco della parte centrale di Bratislava, un geologo, un regista – scrittore ed un abitante anziano della zona, cerca di scoprire la „vera“ funzione della piscina.
Nel ciclo fotografico Homeless Real(i)ty (2003-2006) Kalinova non intendeva esplicitamente mostrare il problema sociale dei senzatetto, anzi, le loro abitazioni riprende nelle fotografie quasi idilliche, con i colori espressivi, esattamente come nei depliant turistici. Con grande ammirazione ha documentato l´inventiva dei senza tetto e il modo attraverso il quale trasformano gli ambienti che occupano, i loro alloggi, come le casette nei giardini abbandonati e gli ex – bunker. Nelle sue fotografie l’artista utilizza il linguaggio visivo delle guide turistiche; nei lavori ha infatti inserito i pittogrami che generalmente informano sui vantaggi di ogni location.
Le opere di Jaroslav Varga (nato nel 1982, il borsista attuale di Fulbright Program in USA) hanno il carattere della documentazione visuale con la quale l’artista registra (zaznamenava) i fenomeni sociali ben conosciuti. Varga cerca di decifrare le forme della loro presentazione nelle correnti della comunicazione, nei mass media. Nella mostra Bratislava presenta tre progetti. Nel primo, Il luogo dell’atto (2006) (video e le stampe digitali) ha raccolto e indagato informazioni sui luoghi dei attacchi terroristici, prese dalla TV e da internet, poi dopo ha cercato nelle strade di Bratislava i luoghi visualmente simili. Il progetto parla sul senso del pericolo globale, sulla percezione della insicurezza nelle grandi metropoli. L’altra opera di Jaroslav Varga presente in mostra, La grande piccola città (2008, il video, i testi, le stampe) ironicamente reagisce nell’uso, spesso assurdo e bizzarro, dei nomi „internazionali“ – quindi inglesi - delle nuove zone di Bratislava, edifici di lusso, grattacelli recentemente costruiti - come Digital Park, Millenium Tower e gli altri. Varga ha richiesto a vari linguisti, filologi, traduttori, ma anche a passanti di tradurre questi nomi in slovacco. Il risultato sono dei nomi ridicoli, senza senso.
L’itinerario turistico (2006) è la documentazione del progetto di public art realizzato a Bratislava nel centro commerciale e nella Via Mercato, i luoghi invasi dai testi commerciali (della pubblicità). L’artista nelle queste frasi ha segnato certe parole con quali ha costruito delle frasi nuove, non commerciali che si riferiscono all’arte, come ART FEELING CAN CHANGE YOUR WORLD. ANYWHERE CULTURE GIVES YOU MAGIC LIFE. Nel frequentare questi spazi i visitatori del centro commerciale o la gente sulla strada poteva leggere questi messaggi nascosti nel mare di pubblicità che li invade.
I lavori presenti in mostra dei due artisti emergenti si concentrano sui fenomeni sociali attuali nella capitale Slovacca, Bratislava, simili di fatto a quelli di qualsiasi altra metropoli europea. Nella mostra, Bratislava diviene metafora, modello di città contemporanea. Kalinova e Varga riflettono la realtà sociale della città di Bratislava da molteplici punti di vista, offrendo chiavi di lettura innovative per leggere la realtà attuale e trovare in essa una logica analizzandone la dinamica interna. Nelle fotografie, stampe, video e un cortometragio presentati in mostra giocano un ruolo importante l’iperbolizzazione, l’ironia, un segno delicato che non sottovaluta il peso dei problemi sociali.
Andrea Kalinova (nata nel 1980, vincitrice del prestigioso premio internazionale Essel Award nel 2006) espone una serie di fotografie in bianco e nero che documentano l’happening attraverso il quale ha ravvivato diverse località famose e ricordate dagli abitanti di Bratislava, oggi abbandonate, distrutte o scomparse. Tra queste troviamo anche una piscina abbandonata degli anni ‘50, posizionata al centro della città, non mai funzionante, stranamente non ancora vittima del boom dei developers. La misteriosa storia della piscina è anche il motivo prinicipale di un cortometragio pseudo – documentario Il segtreto di una piscina (2006), nel quale, insieme ad un architetto – l´attuale sindaco della parte centrale di Bratislava, un geologo, un regista – scrittore ed un abitante anziano della zona, cerca di scoprire la „vera“ funzione della piscina.
Nel ciclo fotografico Homeless Real(i)ty (2003-2006) Kalinova non intendeva esplicitamente mostrare il problema sociale dei senzatetto, anzi, le loro abitazioni riprende nelle fotografie quasi idilliche, con i colori espressivi, esattamente come nei depliant turistici. Con grande ammirazione ha documentato l´inventiva dei senza tetto e il modo attraverso il quale trasformano gli ambienti che occupano, i loro alloggi, come le casette nei giardini abbandonati e gli ex – bunker. Nelle sue fotografie l’artista utilizza il linguaggio visivo delle guide turistiche; nei lavori ha infatti inserito i pittogrami che generalmente informano sui vantaggi di ogni location.
Le opere di Jaroslav Varga (nato nel 1982, il borsista attuale di Fulbright Program in USA) hanno il carattere della documentazione visuale con la quale l’artista registra (zaznamenava) i fenomeni sociali ben conosciuti. Varga cerca di decifrare le forme della loro presentazione nelle correnti della comunicazione, nei mass media. Nella mostra Bratislava presenta tre progetti. Nel primo, Il luogo dell’atto (2006) (video e le stampe digitali) ha raccolto e indagato informazioni sui luoghi dei attacchi terroristici, prese dalla TV e da internet, poi dopo ha cercato nelle strade di Bratislava i luoghi visualmente simili. Il progetto parla sul senso del pericolo globale, sulla percezione della insicurezza nelle grandi metropoli. L’altra opera di Jaroslav Varga presente in mostra, La grande piccola città (2008, il video, i testi, le stampe) ironicamente reagisce nell’uso, spesso assurdo e bizzarro, dei nomi „internazionali“ – quindi inglesi - delle nuove zone di Bratislava, edifici di lusso, grattacelli recentemente costruiti - come Digital Park, Millenium Tower e gli altri. Varga ha richiesto a vari linguisti, filologi, traduttori, ma anche a passanti di tradurre questi nomi in slovacco. Il risultato sono dei nomi ridicoli, senza senso.
L’itinerario turistico (2006) è la documentazione del progetto di public art realizzato a Bratislava nel centro commerciale e nella Via Mercato, i luoghi invasi dai testi commerciali (della pubblicità). L’artista nelle queste frasi ha segnato certe parole con quali ha costruito delle frasi nuove, non commerciali che si riferiscono all’arte, come ART FEELING CAN CHANGE YOUR WORLD. ANYWHERE CULTURE GIVES YOU MAGIC LIFE. Nel frequentare questi spazi i visitatori del centro commerciale o la gente sulla strada poteva leggere questi messaggi nascosti nel mare di pubblicità che li invade.
08
aprile 2009
Andrea Kalinova / Jaroslav Varga – Bratislava
Dall'otto al 30 aprile 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ISTITUTO SLOVACCO
Roma, Via Dei Colli Della Farnesina, 144, (Roma)
Roma, Via Dei Colli Della Farnesina, 144, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì dal venerdì 9–16
Vernissage
8 Aprile 2009, ore 20
Autore
Curatore