Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Andrea Mancini – I Bagnanti
166arte è lieta di presentare le opere di Andrea Mancini del ciclo pittorico dei “Bagnanti”, in particolare alcuni tra i più recenti oli ed acquerelli realizzati tra il 2011 ed il 2013 che si ispirano alle folle che popolano le nostre spiagge (ma i caratteri rappresentati sembrano trans-nazionali).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
166Arte presenta ‘I bagnanti’ opere di Andrea Mancini realizzate tra il 2011 ed il 2013, che resteranno in esposizione per tutto il mese di agosto allo spazio espositivo di Via Cavour.
Sull'opera di Andrea Mancini, scrive Francesco Recami.
"Vorrei poter fare con la narrazione quello che riesce ad Andrea Mancini con la pittura. Dettagli di masse di bagnanti accalcati ed estraniati su spiagge che non si vedono, perché la visione è radente come quella dei bagnanti stessi, il loro sguardo va lontano, nonostante siano costretti ad una vicinanza inconsueta ed etologicamente inaccettabile con altre persone: quello dei Bagnanti è un iper-realismo quasi seriale, veloce e sintetico, dove il dettaglio è ancora più estraniante del totale.
Non si tratta di scene perché non succede niente, sono fissati istanti di niente: persone che non si sa chi siano, cosa facciano, perché lo facciano, e a che cosa pensino. Sono al mare per divertirsi, distrarsi, rilassarsi, ma nulla di tutto ciò sembra accadere. Nessuno ha una storia dietro di sé né una storia davanti a sé, che sta per cominciare. Una pittura antinarrativa: può invece una narrazione essere antinarrativa? Qui alcuni telefonano, altri guardano davanti a sé, altri si mettono la crema, in realtà tutte queste persone aspettano soltanto che il tempo passi, ma il tempo non passa perché si è fermato. Le pennellate di luce danno e tolgono senso a questi individui, ammassati come copertoni in una discarica.
Il pennello è apparentemente distratto e sicuramente veloce, le magistrali sgranture creano un effetto di ulteriore straniamento, oltre a quello ottenuto con l’estrapolazione del dettaglio. Le sagome vanno a creare delle composizioni plastiche quasi astratte, eppure la pittura mi pare dichiaratamente esistenzialista: come può un bagnante non provare un senso di nausea sartriana per i contorni della realtà senza definizione che ha intorno? Eppure il bagnante è contento di sé, almeno questo è quello che dice al telefonino.
Sarebbe bello nella narrazione riuscire a dilatare il tempo fermandolo come fa Andrea Mancini e comporre narrazioni antinarrativiste di questo tipo, negli anni sessanta ne hanno fatte tante, ma poi sono naufragate perché il pubblico, i bagnanti stessi, non vogliono sapere dove sono e che cosa fanno, cioè niente." (Francesco Recami, 2013)
Sull'opera di Andrea Mancini, scrive Francesco Recami.
"Vorrei poter fare con la narrazione quello che riesce ad Andrea Mancini con la pittura. Dettagli di masse di bagnanti accalcati ed estraniati su spiagge che non si vedono, perché la visione è radente come quella dei bagnanti stessi, il loro sguardo va lontano, nonostante siano costretti ad una vicinanza inconsueta ed etologicamente inaccettabile con altre persone: quello dei Bagnanti è un iper-realismo quasi seriale, veloce e sintetico, dove il dettaglio è ancora più estraniante del totale.
Non si tratta di scene perché non succede niente, sono fissati istanti di niente: persone che non si sa chi siano, cosa facciano, perché lo facciano, e a che cosa pensino. Sono al mare per divertirsi, distrarsi, rilassarsi, ma nulla di tutto ciò sembra accadere. Nessuno ha una storia dietro di sé né una storia davanti a sé, che sta per cominciare. Una pittura antinarrativa: può invece una narrazione essere antinarrativa? Qui alcuni telefonano, altri guardano davanti a sé, altri si mettono la crema, in realtà tutte queste persone aspettano soltanto che il tempo passi, ma il tempo non passa perché si è fermato. Le pennellate di luce danno e tolgono senso a questi individui, ammassati come copertoni in una discarica.
Il pennello è apparentemente distratto e sicuramente veloce, le magistrali sgranture creano un effetto di ulteriore straniamento, oltre a quello ottenuto con l’estrapolazione del dettaglio. Le sagome vanno a creare delle composizioni plastiche quasi astratte, eppure la pittura mi pare dichiaratamente esistenzialista: come può un bagnante non provare un senso di nausea sartriana per i contorni della realtà senza definizione che ha intorno? Eppure il bagnante è contento di sé, almeno questo è quello che dice al telefonino.
Sarebbe bello nella narrazione riuscire a dilatare il tempo fermandolo come fa Andrea Mancini e comporre narrazioni antinarrativiste di questo tipo, negli anni sessanta ne hanno fatte tante, ma poi sono naufragate perché il pubblico, i bagnanti stessi, non vogliono sapere dove sono e che cosa fanno, cioè niente." (Francesco Recami, 2013)
08
agosto 2013
Andrea Mancini – I Bagnanti
Dall'otto agosto al 02 settembre 2013
arte moderna e contemporanea
Location
166ARTE
Firenze, Via Camillo Cavour, 166, (Firenze)
Firenze, Via Camillo Cavour, 166, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 17-20
Vernissage
8 Agosto 2013, ore 18,30
Autore
Curatore