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Andrea Mariconti – Rumore bianco
Rumore bianco è il titolo dell’ultimo ciclo di opere di Andrea Mariconti: quattordici tele a viraggio bianco, di piccolo formato, in cui è traslata visivamente la medesima dinamica che informa il fenomeno acustico.
Comunicato stampa
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Il rumore bianco è una forma di silenzio apparente, un’onda o una radiazione di frequenza tanto indifferenziata da non essere immediatamente percepibile; una forma di paradosso acustico che fa sì che si percepisca il rumore solo al momento della sua assenza: ci si rende conto che si stava sentendo un rumore e non un silenzio solo quando si verifica un silenzio effettivo.
Rumore bianco è il titolo dell’ultimo ciclo di opere di Andrea Mariconti: quattordici tele a viraggio bianco, di piccolo formato, in cui è traslata visivamente la medesima dinamica che informa il fenomeno acustico.
Dopo la pur recente serie Interferenze , concentrata sulla presenza, anche parziale o interrotta, della figura umana nello spazio abitativo, sul suo rapporto con lo spazio stesso e gli oggetti che lo definiscono, queste ultime opere raggiungono un ulteriore grado di rarefazione cromatica e compositiva.
Le tensioni costruttive che nei primi lavori erano affidate a un uso calibrato e, appunto, “interferito” di materiali diversi, organici e inorganici (olio e acrilico, carta da fotocopiatrice e carta di riso, legno, cenere e limatura di ferro) oltre che a una visione sovrapposta e simultanea di una figurazione di stampo classicista e, in trasparenza, di una composizione spaziale rigorosa e minimalista, ora sono tradotte in una dimensione temporale.
La visione bianca e frammentata, apparentemente ferma e silenziosa, di una tavola apparecchiata con piatti e stoviglie nell’istante precedente e successivo al pasto, descrive, al fondo, una dinamica invisibile, più adatta a essere percepita come radiazione dello spazio che come presenza oggettuale nello spazio.
Eppure anche questo tipo di visione mantiene come punto focale la presenza dell’uomo, per quanto attraverso un paradosso; è, in definitiva, una forma di presenza in assenza: nell’attesa degli oggetti per l’azione umana e, poi, nei segni dell’azione umana sugli oggetti.
Rumore bianco è il titolo dell’ultimo ciclo di opere di Andrea Mariconti: quattordici tele a viraggio bianco, di piccolo formato, in cui è traslata visivamente la medesima dinamica che informa il fenomeno acustico.
Dopo la pur recente serie Interferenze , concentrata sulla presenza, anche parziale o interrotta, della figura umana nello spazio abitativo, sul suo rapporto con lo spazio stesso e gli oggetti che lo definiscono, queste ultime opere raggiungono un ulteriore grado di rarefazione cromatica e compositiva.
Le tensioni costruttive che nei primi lavori erano affidate a un uso calibrato e, appunto, “interferito” di materiali diversi, organici e inorganici (olio e acrilico, carta da fotocopiatrice e carta di riso, legno, cenere e limatura di ferro) oltre che a una visione sovrapposta e simultanea di una figurazione di stampo classicista e, in trasparenza, di una composizione spaziale rigorosa e minimalista, ora sono tradotte in una dimensione temporale.
La visione bianca e frammentata, apparentemente ferma e silenziosa, di una tavola apparecchiata con piatti e stoviglie nell’istante precedente e successivo al pasto, descrive, al fondo, una dinamica invisibile, più adatta a essere percepita come radiazione dello spazio che come presenza oggettuale nello spazio.
Eppure anche questo tipo di visione mantiene come punto focale la presenza dell’uomo, per quanto attraverso un paradosso; è, in definitiva, una forma di presenza in assenza: nell’attesa degli oggetti per l’azione umana e, poi, nei segni dell’azione umana sugli oggetti.
10
giugno 2004
Andrea Mariconti – Rumore bianco
Dal 10 giugno al 10 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTURARTE
Nepi, Via Settevene Palo, 1a, (Viterbo)
Nepi, Via Settevene Palo, 1a, (Viterbo)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì, 9-18, sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
10 Giugno 2004, ore 21.00
Curatore