Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Andrea Pagnes & Verena Stenke – Speak That I Can See You
Prende il via l’iniziativa dedicata all’arte contemporanea dell’agenzia di comunicazione integrata AdmCom. Protagonisti della serata, Andrea Pagnes e Verena Stenke con la loro performance interattiva “Speak That I Can See You”, a cura di Roberta Venturi Morelli (ERRARS APS).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 18 giugno alle ore 21.30, con il Patrocinio del Comune di Bologna, prende il via l’iniziativa dedicata all’arte contemporanea dell’agenzia di comunicazione integrata AdmCom (via Canova 13, Bologna). Completato il restyling degli uffici, AdmCom apre le porte ad artisti emergenti e propone un’occasione di riflessione e commistione linguistica, oltre che artistica.
La comunicazione non convenzionale, soprattutto il cosiddetto ambient, una delle attività in cui si è specializzata AdmCom, ha mutuato molto dalle arti contemporanee. Fra comunicazione e arte ci sono affinità e reciproche influenze molto forti. Fare qualcosa per l’arte e per la città è risultato un dovere, oltre che un desiderio, per Daniele Maestrami, amministratore delegato di AdmCom, che con questa performance dà l’avvio a una serie di attività espositive che siano lo stimolo a una tensione creativa costante.
Protagonisti della serata, Andrea Pagnes e Verena Stenke con la loro performance interattiva “Speak That I Can See You”, a cura di Roberta Venturi Morelli (ERRARS APS).
Dopo aver vinto l'ARTKONTAKT festival 2007, “Speak That I Can See You” è stata poi ospite nel dicembre dello stesso anno al MULLIQI PRIZE di Pristina durante le giornate della proclamazione d'indipendenza del Kosovo e in aprile 2009 al Fondaco dell'Arte di Venezia. Presentata per la prima volta a Bologna, sarà poi replicata in settembre alla Biennale del Mediterraneo a Skopje in Macedonia e a Singapore nel gennaio 2010.
Verena Stenke (Berlino) e Andrea Pagnes (Venezia) lavorano insieme dal 2006 come VestAndPage (www.vest-and-page.de) nell’ambito della performance art. Realizzano inoltre video, testi, installazioni e una forma particolare di arte visiva. Oggi vivono e lavorano a Firenze.
L’immagine video di un occhio buca virtualmente una porzione di spazio mentale, interiore e traccia un percorso dell’essere a ritroso, nel suo stesso corpo. L’occhio è la fonte che cattura e produce le emozioni e le sensazioni che poi intervengono sulla comunicazione e l’espressione, ponendosi, allo stesso tempo, come filtro e strumento di rifiuto di tutto ciò che è banale, ordinario e convenzionale.
All’interno di questo stesso spazio si svolge l’azione, mentre il pubblico è libero di muoversi, di andare e venire. Senza uno schema fisso, predeterminato.
Tra echi di voci che sussurrano, una donna si accosta a un tavolo da lavoro. Lascia cadere delle piume. Agisce sugli elementi, sull’acqua. Scopre la schiena di un uomo per farne una tabula rasa, una pagina bianca alla quale consegnare un pensiero, una frase, una parola.
Nell’intimità dell’atto, attraverso un gesto che si ripete, il singolo spettatore è invitato a comunicare liberamente qualcosa che appartiene solo a lui stesso.
L’atto si ripete, semplice, puro, in apparenza sempre uguale. E’ quanto è scritto e impresso che cambia ogni volta.
Ne esce una catena costruttiva di parole e immagini, un progetto di comunicazione realizzato dal pubblico, dalla gente stessa, che segue le regole di un rituale, ma che allo stesso tempo offre, a chi vi partecipa, un’assoluta libertà d’espressione, istintuale e non invasiva.
Tutto è simbolo, analogia, impermanenza.
UN RITUALE, UN VIAGGIO. UN INTERVENTO CONCENTRATO, MINIMALE. UNA SOLA AZIONE, SEMPLICE, INTIMA. CARNE, VOLONTÀ. DESIDERI, SOGNI.
La comunicazione non convenzionale, soprattutto il cosiddetto ambient, una delle attività in cui si è specializzata AdmCom, ha mutuato molto dalle arti contemporanee. Fra comunicazione e arte ci sono affinità e reciproche influenze molto forti. Fare qualcosa per l’arte e per la città è risultato un dovere, oltre che un desiderio, per Daniele Maestrami, amministratore delegato di AdmCom, che con questa performance dà l’avvio a una serie di attività espositive che siano lo stimolo a una tensione creativa costante.
Protagonisti della serata, Andrea Pagnes e Verena Stenke con la loro performance interattiva “Speak That I Can See You”, a cura di Roberta Venturi Morelli (ERRARS APS).
Dopo aver vinto l'ARTKONTAKT festival 2007, “Speak That I Can See You” è stata poi ospite nel dicembre dello stesso anno al MULLIQI PRIZE di Pristina durante le giornate della proclamazione d'indipendenza del Kosovo e in aprile 2009 al Fondaco dell'Arte di Venezia. Presentata per la prima volta a Bologna, sarà poi replicata in settembre alla Biennale del Mediterraneo a Skopje in Macedonia e a Singapore nel gennaio 2010.
Verena Stenke (Berlino) e Andrea Pagnes (Venezia) lavorano insieme dal 2006 come VestAndPage (www.vest-and-page.de) nell’ambito della performance art. Realizzano inoltre video, testi, installazioni e una forma particolare di arte visiva. Oggi vivono e lavorano a Firenze.
L’immagine video di un occhio buca virtualmente una porzione di spazio mentale, interiore e traccia un percorso dell’essere a ritroso, nel suo stesso corpo. L’occhio è la fonte che cattura e produce le emozioni e le sensazioni che poi intervengono sulla comunicazione e l’espressione, ponendosi, allo stesso tempo, come filtro e strumento di rifiuto di tutto ciò che è banale, ordinario e convenzionale.
All’interno di questo stesso spazio si svolge l’azione, mentre il pubblico è libero di muoversi, di andare e venire. Senza uno schema fisso, predeterminato.
Tra echi di voci che sussurrano, una donna si accosta a un tavolo da lavoro. Lascia cadere delle piume. Agisce sugli elementi, sull’acqua. Scopre la schiena di un uomo per farne una tabula rasa, una pagina bianca alla quale consegnare un pensiero, una frase, una parola.
Nell’intimità dell’atto, attraverso un gesto che si ripete, il singolo spettatore è invitato a comunicare liberamente qualcosa che appartiene solo a lui stesso.
L’atto si ripete, semplice, puro, in apparenza sempre uguale. E’ quanto è scritto e impresso che cambia ogni volta.
Ne esce una catena costruttiva di parole e immagini, un progetto di comunicazione realizzato dal pubblico, dalla gente stessa, che segue le regole di un rituale, ma che allo stesso tempo offre, a chi vi partecipa, un’assoluta libertà d’espressione, istintuale e non invasiva.
Tutto è simbolo, analogia, impermanenza.
UN RITUALE, UN VIAGGIO. UN INTERVENTO CONCENTRATO, MINIMALE. UNA SOLA AZIONE, SEMPLICE, INTIMA. CARNE, VOLONTÀ. DESIDERI, SOGNI.
18
giugno 2009
Andrea Pagnes & Verena Stenke – Speak That I Can See You
18 giugno 2009
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
ADMCOM
Bologna, Via Antonio Canova, 13, (Bologna)
Bologna, Via Antonio Canova, 13, (Bologna)
Vernissage
18 Giugno 2009, ore 21.30
Sito web
www.vest-and-page.de
Autore
Curatore