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Andrea Palladio e la villa veneta. Da Petrarca a Carlo Scarpa
Una mostra per visitatori esploratori, pensata per raccontare, come mai prima, la storia di una civiltà, quella della villa veneta: un viaggio affascinante attraverso 300 opere provenienti da oltre cinquanta musei internazionali
Comunicato stampa
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Sette secoli di “civiltà delle ville venete”
Una mostra che apre e un racconto che comincia.
La grande esposizione, dal 4 marzo 2005 a palazzo Barbaran da Porto, a Vicenza, è una mostra per visitatori esploratori, pensata per raccontare, come mai prima, la storia di una civiltà, quella della villa veneta: un viaggio affascinante attraverso 300 opere provenienti da oltre cinquanta musei internazionali, tra cui dipinti di Veronese, Tiziano, Tintoretto, Guercino, Jacopo Bassano, Lambert Sustris i disegni di Raffaello, Giulio Romano, Peruzzi, Tiepolo e Palladio, e un itinerario che tocca le più belle fra le quasi 5 mila ville disseminate tra Veneto e Friuli.
A promuovere questo importante evento sono la Regione del Veneto, il Centro Internazionale di Architettura Andrea Palladio, l’Istituto Regionale Ville Venete e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Curatori della mostra sono Guido Beltramini, direttore del CISA A. Palladio, e Howard Burns, presidente del consiglio scientifico del CISA A. Palladio, con la collaborazione di un comitato scientifico internazionale.
La mostra ha per obiettivo la ricostruzione di una identità complessa, la descrizione della trama della società che ha voluto e creato il mondo delle ville venete, nella sua varietà e ricchezza, simbolo della mentalità e della storia di tutta una regione.
Sarà l’occasione di andare oltre l’ovvio accostamento tra Palladio e la Villa Veneta, scoprendo quanto poco in realtà si sappia di quei sei secoli durante i quali le Ville Venete divennero centro di un mondo artistico, culturale ed economico che ha ben pochi paragoni.
Pochi sanno, ad esempio, che le ville erano vere e proprie aziende e che un progetto architettonico di Palladio è paragonabile al piano strategico di un insediamento produttivo contemporaneo.
Per svelare le diverse facce della “Civiltà delle ville venete”, la mostra riunirà, accanto ai dipinti, preziosi mosaici, bronzetti e affreschi romani antichi insieme a manoscritti medievali e rinascimentali, incisioni, mappe e libri rari, ed inoltre modelli architettonici originali o realizzati appositamente per la mostra per descrivere perfettamente la struttura e la funzionalità di ogni particolare delle ville.
La vita che ruotava attorno alle Ville, sorta di vere agorà sociali, sarà descritta sia tramite le immagini perdute del paesaggio, della vita e del lavoro contadino sia descrivendo quell’ideale che veniva inseguito dai signori e che ha nella cultura romana il suo primo fondamento.
È infatti il mondo romano che genera la “cultura di villa”, destinata poi a rinascere secoli dopo come ideale letterario, con Francesco Petrarca. Essa comincia a prendere forma architettonica nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, per dar vita poi a diverse sperimentazioni nella Roma di Bramante e Raffaello. Ma è Palladio a inventare la villa moderna, mettendo d’accordo esigenze funzionali, strutturali ed estetiche, per creare questi meravigliosi centri di attività e di residenza. Le ville palladiane saranno imitate e riproposte per secoli nel Veneto: dalle ville-reggia del ‘700, ai villini liberty, fino alle geniali riletture di Carlo Scarpa.
L’esposizione, in accordo con la Direzione Cultura della Regione del Veneto, offrirà anche importanti (e curiose) novità per le scuole che la visiteranno: sono previste visite guidate dai personaggi della Commedia dell’Arte e persino percorsi di visita-gioco per i bambini delle materne.
Il percorso espositivo continuerà al di fuori del Museo, invitando i visitatori a sfruttare la possibilità di accedere, con lo stesso biglietto, alle più preziose ville del Veneto: dalla casa di Petrarca ad Arquà alla “villa palladiana ideale” per gli Emo a Fanzolo, dalla villa-tempio Badoer di Fratta Polesine a villa Valmarana “ai Nani” di Vicenza, da villa Caldogno a villa Contarini a Piazzola, sino al “barco contemporaneo per la vita e per la morte”: il complesso Brion di Carlo Scarpa ad Altivole.
L’invito è dunque a seguire i diversi itinerari, suggeriti dalle suggestioni dei sensi, per perdersi nei labirinti dei grandi giardini storici, navigare tra i canali che collegano le ville tra Venezia ed i colli, gustare l’otium negli ambienti pensati per la meditazione.
Una mostra unica dunque, che propone un percorso che si dilata tra Veneto e Friuli alla scoperta delle quasi cinquemila ville disseminate nelle due regioni.
Una mostra che apre e un racconto che comincia.
La grande esposizione, dal 4 marzo 2005 a palazzo Barbaran da Porto, a Vicenza, è una mostra per visitatori esploratori, pensata per raccontare, come mai prima, la storia di una civiltà, quella della villa veneta: un viaggio affascinante attraverso 300 opere provenienti da oltre cinquanta musei internazionali, tra cui dipinti di Veronese, Tiziano, Tintoretto, Guercino, Jacopo Bassano, Lambert Sustris i disegni di Raffaello, Giulio Romano, Peruzzi, Tiepolo e Palladio, e un itinerario che tocca le più belle fra le quasi 5 mila ville disseminate tra Veneto e Friuli.
A promuovere questo importante evento sono la Regione del Veneto, il Centro Internazionale di Architettura Andrea Palladio, l’Istituto Regionale Ville Venete e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Curatori della mostra sono Guido Beltramini, direttore del CISA A. Palladio, e Howard Burns, presidente del consiglio scientifico del CISA A. Palladio, con la collaborazione di un comitato scientifico internazionale.
La mostra ha per obiettivo la ricostruzione di una identità complessa, la descrizione della trama della società che ha voluto e creato il mondo delle ville venete, nella sua varietà e ricchezza, simbolo della mentalità e della storia di tutta una regione.
Sarà l’occasione di andare oltre l’ovvio accostamento tra Palladio e la Villa Veneta, scoprendo quanto poco in realtà si sappia di quei sei secoli durante i quali le Ville Venete divennero centro di un mondo artistico, culturale ed economico che ha ben pochi paragoni.
Pochi sanno, ad esempio, che le ville erano vere e proprie aziende e che un progetto architettonico di Palladio è paragonabile al piano strategico di un insediamento produttivo contemporaneo.
Per svelare le diverse facce della “Civiltà delle ville venete”, la mostra riunirà, accanto ai dipinti, preziosi mosaici, bronzetti e affreschi romani antichi insieme a manoscritti medievali e rinascimentali, incisioni, mappe e libri rari, ed inoltre modelli architettonici originali o realizzati appositamente per la mostra per descrivere perfettamente la struttura e la funzionalità di ogni particolare delle ville.
La vita che ruotava attorno alle Ville, sorta di vere agorà sociali, sarà descritta sia tramite le immagini perdute del paesaggio, della vita e del lavoro contadino sia descrivendo quell’ideale che veniva inseguito dai signori e che ha nella cultura romana il suo primo fondamento.
È infatti il mondo romano che genera la “cultura di villa”, destinata poi a rinascere secoli dopo come ideale letterario, con Francesco Petrarca. Essa comincia a prendere forma architettonica nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, per dar vita poi a diverse sperimentazioni nella Roma di Bramante e Raffaello. Ma è Palladio a inventare la villa moderna, mettendo d’accordo esigenze funzionali, strutturali ed estetiche, per creare questi meravigliosi centri di attività e di residenza. Le ville palladiane saranno imitate e riproposte per secoli nel Veneto: dalle ville-reggia del ‘700, ai villini liberty, fino alle geniali riletture di Carlo Scarpa.
L’esposizione, in accordo con la Direzione Cultura della Regione del Veneto, offrirà anche importanti (e curiose) novità per le scuole che la visiteranno: sono previste visite guidate dai personaggi della Commedia dell’Arte e persino percorsi di visita-gioco per i bambini delle materne.
Il percorso espositivo continuerà al di fuori del Museo, invitando i visitatori a sfruttare la possibilità di accedere, con lo stesso biglietto, alle più preziose ville del Veneto: dalla casa di Petrarca ad Arquà alla “villa palladiana ideale” per gli Emo a Fanzolo, dalla villa-tempio Badoer di Fratta Polesine a villa Valmarana “ai Nani” di Vicenza, da villa Caldogno a villa Contarini a Piazzola, sino al “barco contemporaneo per la vita e per la morte”: il complesso Brion di Carlo Scarpa ad Altivole.
L’invito è dunque a seguire i diversi itinerari, suggeriti dalle suggestioni dei sensi, per perdersi nei labirinti dei grandi giardini storici, navigare tra i canali che collegano le ville tra Venezia ed i colli, gustare l’otium negli ambienti pensati per la meditazione.
Una mostra unica dunque, che propone un percorso che si dilata tra Veneto e Friuli alla scoperta delle quasi cinquemila ville disseminate nelle due regioni.
04
marzo 2005
Andrea Palladio e la villa veneta. Da Petrarca a Carlo Scarpa
Dal 04 marzo al 03 luglio 2005
architettura
arte antica
arte antica
Location
MUSEO PALLADIO – PALAZZO BARBARAN DA PORTO
Vicenza, Contrà Porti, 11, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Porti, 11, (Vicenza)
Biglietti
1 giorno: intero € 10, ridotto € 8. Altre tariffe su www.cisapalladio.org
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì 9.30-18.30; venerdì, sabato, domenica e festivi 9.30-20
Vernissage
4 Marzo 2005, ore 18
Sito web
www.cisapalladio.org
Editore
MARSILIO
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Ufficio stampa
CIVITA
Curatore