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Andrea Penzo
La poliedricità di un artista che nasce nel vetro e si scosta e riavvicina ad esso insegnandone i segreti e rimettendone in discussione la forma, i limiti, l’utilità, le possibilità che ha un oggetto da solo di esaurire il suo portato comunicativo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Andrea Penzo, artista poliedrico e per nulla spaventato dalle sfide del
sincretismo, approda a Milano grazie alla continua ricerca artistica di
REALE. Con l'idea che la moda non sia solo passerelle ma anche quotidianità,
REALE apre il suo spazio all'arte attraverso un'installazione dell'artista
veneziano che, dopo le esperienze berlinese, coreana e statunitense, sposta
la sua attenzione all'interno di uno spazio nuovo, quello della boutique.
L'occhio attento e creativo dell'artista ha scelto dei luoghi che potessero
accogliere il suo lavoro all'interno di uno spazio già abitato dalle
creazioni REALE.
Un armadio in legno rivestito all'interno che ha la funzione di deposito
d'armi, come scrive Giusi Arimatea: “Dal latino “armarium”, il “contenitore
di abiti” per antonomasia si veste eccezionalmente di rosso [...]. Armadio è
l’uomo che reprime se stesso per compiacere gli inammissibili ciechi
meccanismi delle relazioni fabbricate in serie, che per lungo tempo ha
drammatizzato amore e dissimulato odio. Fabbro d’armi per elezione e
mercante per scelta, ora che le ante del vero Io hanno lasciato fluire
l’inespresso. Affrancato dagli schemi lignei dei legami-ante svende
finalmente le proprie armi verbali agli astanti”.
Alle pareti, superfici spoglie che accolgono, più che respingere, le
opere/ferite dell’artista. Impronte di sangue prese come un calco che emerge
appoggiando una benda su un corpo che muore, o appoggiando un post-it
trasparente su un'immagine che invade uno schermo di computer, un giornale,
la tv. Raccolte di frammenti che esibisce, frammenti che nascono dallo
schermo e si incagliano nel tessuto bianco che serve per coprire tagli e
contusioni, la garza. Attraverso la garza quelle ferite le rende visibili,
sfruttando sangue che sgorga di continuo e mettendolo lì, di fronte a tutti.
La poliedricità di un artista che nasce nel vetro e si scosta e riavvicina
ad esso insegnandone i segreti e rimettendone in discussione la forma, i
limiti, l'utilità, le possibilità che ha un oggetto da solo di esaurire il
suo portato comunicativo.
L'evento REALE rende visibile la possibilità dell'incontro e della
convivenza di pensieri, ricerche, scelte estetiche diverse, che acquistano
valore testimoniando la capacità di un pensiero complesso e inclusivo.
sincretismo, approda a Milano grazie alla continua ricerca artistica di
REALE. Con l'idea che la moda non sia solo passerelle ma anche quotidianità,
REALE apre il suo spazio all'arte attraverso un'installazione dell'artista
veneziano che, dopo le esperienze berlinese, coreana e statunitense, sposta
la sua attenzione all'interno di uno spazio nuovo, quello della boutique.
L'occhio attento e creativo dell'artista ha scelto dei luoghi che potessero
accogliere il suo lavoro all'interno di uno spazio già abitato dalle
creazioni REALE.
Un armadio in legno rivestito all'interno che ha la funzione di deposito
d'armi, come scrive Giusi Arimatea: “Dal latino “armarium”, il “contenitore
di abiti” per antonomasia si veste eccezionalmente di rosso [...]. Armadio è
l’uomo che reprime se stesso per compiacere gli inammissibili ciechi
meccanismi delle relazioni fabbricate in serie, che per lungo tempo ha
drammatizzato amore e dissimulato odio. Fabbro d’armi per elezione e
mercante per scelta, ora che le ante del vero Io hanno lasciato fluire
l’inespresso. Affrancato dagli schemi lignei dei legami-ante svende
finalmente le proprie armi verbali agli astanti”.
Alle pareti, superfici spoglie che accolgono, più che respingere, le
opere/ferite dell’artista. Impronte di sangue prese come un calco che emerge
appoggiando una benda su un corpo che muore, o appoggiando un post-it
trasparente su un'immagine che invade uno schermo di computer, un giornale,
la tv. Raccolte di frammenti che esibisce, frammenti che nascono dallo
schermo e si incagliano nel tessuto bianco che serve per coprire tagli e
contusioni, la garza. Attraverso la garza quelle ferite le rende visibili,
sfruttando sangue che sgorga di continuo e mettendolo lì, di fronte a tutti.
La poliedricità di un artista che nasce nel vetro e si scosta e riavvicina
ad esso insegnandone i segreti e rimettendone in discussione la forma, i
limiti, l'utilità, le possibilità che ha un oggetto da solo di esaurire il
suo portato comunicativo.
L'evento REALE rende visibile la possibilità dell'incontro e della
convivenza di pensieri, ricerche, scelte estetiche diverse, che acquistano
valore testimoniando la capacità di un pensiero complesso e inclusivo.
24
aprile 2009
Andrea Penzo
Dal 24 aprile al 30 maggio 2009
arte contemporanea
Location
REALE
Milano, Via Brisa, 15, (Milano)
Milano, Via Brisa, 15, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni 10– 14 e 15-19, domenica esclusa
Vernissage
24 Aprile 2009, ore 19
Autore