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Andrea Pili
Sono sculture senza peso, le forme plasmate da Andrea Pili. Artista che trasforma il tessuto in materia rugosa generatrice di angoli, di spigoli, di slanci verso l’alto, di pieghe rigide saturate dal cromatismo delle tinte. Le stoffe dei panneggi conservano il calco- forse l’anima- delle solide matrici in legno, gesso o terracotta, fabbricate apposta e poi distrutte perche’ inservibili.
Comunicato stampa
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Sono sculture senza peso, le forme plasmate da Andrea Pili. Artista che trasforma il tessuto in materia rugosa generatrice di angoli, di spigoli, di slanci verso l'alto, di pieghe rigide saturate dal cromatismo delle tinte. Le stoffe dei panneggi conservano il calco- forse l'anima- delle solide matrici in legno, gesso o terracotta, fabbricate apposta e poi distrutte perche' inservibili.
Dunque, dietro la plasticità e i richiami aulici di una rappresentazione che sembra richiamare la classicità e i suoi canoni, c'e' un duro lavoro di preparazione e pazientissima fatica.
Andrea Pili ammanta di cotone i simulacri di veri bronzi d'autore, di utensili da cucina, di pomi caravaggeschi, di libri, di porzioni di muri. Oggetti che diventano monumentali - e forse sempiterni- nella loro nuova pelle indurita dalle resine. E' il colore (che si screzia, si addensa, si diluisce) a rendere la vita a questi gusci. Oro, nero, argento, rosso, bianco, grigio ferro, sulle crisalidi che, liberate dalla morsa degli stampi, si sollevano tridimensionali.
Come fossero scalpellate sul marmo o sul granito o sull'olivo coriaceo. Scolpisce al contrario, Andrea Pili. Riempie e colma poi svuota e scava, lasciando intatta la compattezza. Alle sue sagome, riconoscibili appena sotto il tessuto che occlude e cela, aggiunge il senso tangibile del mistero.-
Dunque, dietro la plasticità e i richiami aulici di una rappresentazione che sembra richiamare la classicità e i suoi canoni, c'e' un duro lavoro di preparazione e pazientissima fatica.
Andrea Pili ammanta di cotone i simulacri di veri bronzi d'autore, di utensili da cucina, di pomi caravaggeschi, di libri, di porzioni di muri. Oggetti che diventano monumentali - e forse sempiterni- nella loro nuova pelle indurita dalle resine. E' il colore (che si screzia, si addensa, si diluisce) a rendere la vita a questi gusci. Oro, nero, argento, rosso, bianco, grigio ferro, sulle crisalidi che, liberate dalla morsa degli stampi, si sollevano tridimensionali.
Come fossero scalpellate sul marmo o sul granito o sull'olivo coriaceo. Scolpisce al contrario, Andrea Pili. Riempie e colma poi svuota e scava, lasciando intatta la compattezza. Alle sue sagome, riconoscibili appena sotto il tessuto che occlude e cela, aggiunge il senso tangibile del mistero.-
28
aprile 2009
Andrea Pili
Dal 28 aprile al 31 maggio 2009
arte contemporanea
Location
TEATRO CIVICO DI CASTELLO
Cagliari, Via Mario De Candia, (Cagliari)
Cagliari, Via Mario De Candia, (Cagliari)
Orario di apertura
10/13 - 17/20.
Vernissage
28 Aprile 2009, ore 18
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