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Andrea Pinchi / Paolo Vannuccini – Oltre l’apparenza. Gioco a due nelle stanze dell’arte
I due artisti espongono in modo velato una realtà insolita dove il comune denominatore è andare “oltre l’apparenza” alla ricerca della bellezza. Una bellezza estetica che fa riflettere in modo profondo ma allo stesso tempo giocoso, come il titolo della mostra suggerisce
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugurerà mercoledì 14 marzo a Roma, nella splendida dimora storica di Palazzo Phamphilji,
oggi Eitch Borromini, la mostra “Oltre l’apparenza. Gioco a due nelle stanze dell’arte”, un
interessante percorso artistico tra bellezza e cultura a cura di Sveva Manfredi Zavaglia. Il
progetto espositivo vede al confronto due diverse anime creative: Andrea Pinchi e Paolo
Vannuccini, i due grandi artisti, si confronteranno alla ricerca dell’arte perfetta, dove il comune
denominatore è andare “oltre l’apparenza”.
Andrea Pinchi e Paolo Vannuccini sono i due artisti protagonisti della grande mostra “Oltre
l’apparenza. Gioco a due nelle stanze dell’arte”, un percorso nelle “stanze dell’arte” che si
svolgerà nella Galleria d’Arte Eitch Borromini, un tempo antica dimora papale, oggi fra le culle
d’arte della capitale. Il progetto espositivo rivela la ricerca interiore e l’evoluzione artistica di due
diverse anime creative, che condividono una buona ricerca tecnico artistica e un pensiero
autentico e libero. I due artisti espongono in modo velato una realtà insolita dove il comune
denominatore è andare “oltre l’apparenza” alla ricerca della bellezza. Una bellezza estetica che fa
riflettere in modo profondo ma allo stesso tempo giocoso, come il titolo della mostra suggerisce.
Nelle opere di Andrea Pinchi si evince una eccezionale raffinatezza espressiva. La suspense che
suscitano i suoi titoli, sempre originali, suggerisce un’analisi profonda che l’artista percorre nel
mondo interiore delle emozioni e nel suo rapportarsi al vivere quotidiano. Il suo lavoro si snoda su
canoni di rigore geometrico, di grande equilibrio strutturale, e di forme pulite e squadrate, dove
all’improvviso si manifesta e domina il gesto creativo dell’artista. Pinchi utilizza materiali differenti
e di recupero per la realizzazione delle sue opere, come ad esempio antichi strumenti musicali o
pelle antica che recupera e trasforma. L’artista dà vita a città o luoghi immaginari, viaggi, visioni
mistiche e reali con diversi volumi o piccoli fili che si congiungono in una costruzione
armonicamente perfetta. Realizza l’impercettibile in modo sottile, il vedo non vedo, con la delicata
sensibilità che solo l’artista possiede. Le sue opere diventano il suo mondo, un modo in apparenza
giocoso ma in realtà estremamente autentico e profondo.
Contrariamente, le opere di Paolo Vannuccini annunciano immediatamente la sua urgente
necessità di parlare al mondo del suo forte bisogno: essere libero di vivere la propria essenza. Così
come nel dualismo Pirandelliano, Vannuccini attraverso il suo gesto creativo e informale racconta
il suo vero mondo interiore, quello dell’essere e non dell’apparire. Consapevolmente introspettivo,
l’artista applica il suo segno sulla tela a colpi di spatola e pennello, in modo turbolento ed istintivo
quasi catartico, rispettando però un attento uso del colore e della materia. Le sue opere
apparentemente caotiche seguono in realtà un ordine gestuale preciso rivelando sintesi armonica
e forti emozioni. Nei suoi ultimi lavori, figure umane spuntano all’improvviso davanti a muri di
colore col desiderio di scavalcare e riuscire ad andare oltre; si tratta di sagome di persone che
prendono forma, tratti e figure immaginarie sognate dalla sensibilità artistica che porta ad aprire
la mente a rianimarla attraverso il colore. L’arte diventa così mezzo fondamentale per raggiungere
la pace interiore.
La mostra ha dunque lo scopo di guidare lo spettatore in questo “gioco a due “ fra mondo estetico
ed interiore, che i due artisti mostrano proprio fra essenza ed apparenza. Un progetto espositivo
di rilevanza artistica straordinaria che prevede un viaggio conoscitivo della pittura e del colore, in
dialogo continuo con il sé e la vita. Il linguaggio dell’arte in questa doppia personale vuole in
modo sottile provocare ed incuriosire l’occhio dell’osservatore attento creando un rapporto
diretto tra le opere d’arte, i loro autori ed il pubblico esigente.
Durante l’inaugurazione verrà presentato un lavoro singolare e inedito di Andrea Pinchi: l’etichetta
di Filo Rosso, un nuovo vino prodotto da Sartago. Filo Rosso nasce dal fortunato incontro con
Andrea Pinchi e dalla voglia di interpretare, anche figurativamente, l’appartenenza di questo vino
alla sua Terra. Frutto di una selezione di Sangiovese e Merlot, invecchia 14 mesi in botte e offre
morbidezza e carattere all’assaggio. Al naso è speziato. Il colore granato intenso e la struttura
delicata lo rendono elegante ed avvolgente.
L’arte e il vino conoscono in questa operazione un gesto reciproco di creatività che unisce la
tradizione del bere alla bellezza e all’Arte.
oggi Eitch Borromini, la mostra “Oltre l’apparenza. Gioco a due nelle stanze dell’arte”, un
interessante percorso artistico tra bellezza e cultura a cura di Sveva Manfredi Zavaglia. Il
progetto espositivo vede al confronto due diverse anime creative: Andrea Pinchi e Paolo
Vannuccini, i due grandi artisti, si confronteranno alla ricerca dell’arte perfetta, dove il comune
denominatore è andare “oltre l’apparenza”.
Andrea Pinchi e Paolo Vannuccini sono i due artisti protagonisti della grande mostra “Oltre
l’apparenza. Gioco a due nelle stanze dell’arte”, un percorso nelle “stanze dell’arte” che si
svolgerà nella Galleria d’Arte Eitch Borromini, un tempo antica dimora papale, oggi fra le culle
d’arte della capitale. Il progetto espositivo rivela la ricerca interiore e l’evoluzione artistica di due
diverse anime creative, che condividono una buona ricerca tecnico artistica e un pensiero
autentico e libero. I due artisti espongono in modo velato una realtà insolita dove il comune
denominatore è andare “oltre l’apparenza” alla ricerca della bellezza. Una bellezza estetica che fa
riflettere in modo profondo ma allo stesso tempo giocoso, come il titolo della mostra suggerisce.
Nelle opere di Andrea Pinchi si evince una eccezionale raffinatezza espressiva. La suspense che
suscitano i suoi titoli, sempre originali, suggerisce un’analisi profonda che l’artista percorre nel
mondo interiore delle emozioni e nel suo rapportarsi al vivere quotidiano. Il suo lavoro si snoda su
canoni di rigore geometrico, di grande equilibrio strutturale, e di forme pulite e squadrate, dove
all’improvviso si manifesta e domina il gesto creativo dell’artista. Pinchi utilizza materiali differenti
e di recupero per la realizzazione delle sue opere, come ad esempio antichi strumenti musicali o
pelle antica che recupera e trasforma. L’artista dà vita a città o luoghi immaginari, viaggi, visioni
mistiche e reali con diversi volumi o piccoli fili che si congiungono in una costruzione
armonicamente perfetta. Realizza l’impercettibile in modo sottile, il vedo non vedo, con la delicata
sensibilità che solo l’artista possiede. Le sue opere diventano il suo mondo, un modo in apparenza
giocoso ma in realtà estremamente autentico e profondo.
Contrariamente, le opere di Paolo Vannuccini annunciano immediatamente la sua urgente
necessità di parlare al mondo del suo forte bisogno: essere libero di vivere la propria essenza. Così
come nel dualismo Pirandelliano, Vannuccini attraverso il suo gesto creativo e informale racconta
il suo vero mondo interiore, quello dell’essere e non dell’apparire. Consapevolmente introspettivo,
l’artista applica il suo segno sulla tela a colpi di spatola e pennello, in modo turbolento ed istintivo
quasi catartico, rispettando però un attento uso del colore e della materia. Le sue opere
apparentemente caotiche seguono in realtà un ordine gestuale preciso rivelando sintesi armonica
e forti emozioni. Nei suoi ultimi lavori, figure umane spuntano all’improvviso davanti a muri di
colore col desiderio di scavalcare e riuscire ad andare oltre; si tratta di sagome di persone che
prendono forma, tratti e figure immaginarie sognate dalla sensibilità artistica che porta ad aprire
la mente a rianimarla attraverso il colore. L’arte diventa così mezzo fondamentale per raggiungere
la pace interiore.
La mostra ha dunque lo scopo di guidare lo spettatore in questo “gioco a due “ fra mondo estetico
ed interiore, che i due artisti mostrano proprio fra essenza ed apparenza. Un progetto espositivo
di rilevanza artistica straordinaria che prevede un viaggio conoscitivo della pittura e del colore, in
dialogo continuo con il sé e la vita. Il linguaggio dell’arte in questa doppia personale vuole in
modo sottile provocare ed incuriosire l’occhio dell’osservatore attento creando un rapporto
diretto tra le opere d’arte, i loro autori ed il pubblico esigente.
Durante l’inaugurazione verrà presentato un lavoro singolare e inedito di Andrea Pinchi: l’etichetta
di Filo Rosso, un nuovo vino prodotto da Sartago. Filo Rosso nasce dal fortunato incontro con
Andrea Pinchi e dalla voglia di interpretare, anche figurativamente, l’appartenenza di questo vino
alla sua Terra. Frutto di una selezione di Sangiovese e Merlot, invecchia 14 mesi in botte e offre
morbidezza e carattere all’assaggio. Al naso è speziato. Il colore granato intenso e la struttura
delicata lo rendono elegante ed avvolgente.
L’arte e il vino conoscono in questa operazione un gesto reciproco di creatività che unisce la
tradizione del bere alla bellezza e all’Arte.
14
marzo 2018
Andrea Pinchi / Paolo Vannuccini – Oltre l’apparenza. Gioco a due nelle stanze dell’arte
Dal 14 marzo al 14 maggio 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA EITCH BORROMINI
Roma, Via Di Santa Maria Dell'anima, 30, (Roma)
Roma, Via Di Santa Maria Dell'anima, 30, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a domenica h 11-20
Vernissage
14 Marzo 2018, h 18
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore