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Andrea Raggi – Essere e fare
La mostra personale di Andrea Raggi allinea opere di incisione su pietra, su legno e litografie, che introducono alla simbologia delle forme e al grande afflato mistico del misticismo universale.
Comunicato stampa
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L’arte non si conosce: si fa; l’arte non si teorizza: si vive.
Come non si può dire che cosa è Dio, né dimostrarne l’esistenza,
come non si può dimostrare che l’anima esiste o non esiste,
così l’Arte si fa e si gode, non si discute o si teorizza.
Gibrail khan alSufi
Gli uomini vivono tra le forme e, per essere attratti verso il trascendente, devono essere circondati da forme che riecheggino gli archetipi trascendenti. L’arte islamica non è altro che il riflesso del divino nel mondo della materia.
Vincere la materia mantenendo il candore del fanciullo pur con le qualità tecniche dell’adulto. Questo è ciò che da subito si avverte con le opere di Andrea Raggi.
Analizzando l’opera si coglie una dimensione dettata dalla simbologia delle forme, un sapore di “ritmo e simmetria” che pone le proporzioni in vibrazione diretta con la struttura armonicamente a sezione aurea dell’Universo tutto. Attraverso questo contatto si penetra nel mistero del divino.
Anche per chi non conosce la grafia araba, il disegno grafico sensibile ed essenziale ha una elegante e raffinata motilità, che ci afferra come le onde placide e suadenti del mare quando è tranquillo.
Sculture di pietra, a volte appena sottolineate da tocchi di smalto o di ceramica policroma, e che hanno il privilegio di superare la loro stessa materia e di farci superare la nostra, nel divenire costante dell’arte che non ha confini.
Questo il messaggio delle opere di Andrea Raggi, che raggiunge questi valori unendo l’abilità tecnica e la consapevolezza dei valori estetici al grande afflato mistico del sufismo.
Il senso di quest’arte, come per qualunque arte tradizionale, è quello di essere un mezzo attraverso cui si giunge alla realizzazione personale. L’artista e l’opera crescono e si sviluppano insieme, favorendo un perfezionamento interiore che si realizza nel momento dell’atto creativo o nella fruizione dell’opera. E questa, questa si, è la grande Arte.
Stefano D’Aloia
Come non si può dire che cosa è Dio, né dimostrarne l’esistenza,
come non si può dimostrare che l’anima esiste o non esiste,
così l’Arte si fa e si gode, non si discute o si teorizza.
Gibrail khan alSufi
Gli uomini vivono tra le forme e, per essere attratti verso il trascendente, devono essere circondati da forme che riecheggino gli archetipi trascendenti. L’arte islamica non è altro che il riflesso del divino nel mondo della materia.
Vincere la materia mantenendo il candore del fanciullo pur con le qualità tecniche dell’adulto. Questo è ciò che da subito si avverte con le opere di Andrea Raggi.
Analizzando l’opera si coglie una dimensione dettata dalla simbologia delle forme, un sapore di “ritmo e simmetria” che pone le proporzioni in vibrazione diretta con la struttura armonicamente a sezione aurea dell’Universo tutto. Attraverso questo contatto si penetra nel mistero del divino.
Anche per chi non conosce la grafia araba, il disegno grafico sensibile ed essenziale ha una elegante e raffinata motilità, che ci afferra come le onde placide e suadenti del mare quando è tranquillo.
Sculture di pietra, a volte appena sottolineate da tocchi di smalto o di ceramica policroma, e che hanno il privilegio di superare la loro stessa materia e di farci superare la nostra, nel divenire costante dell’arte che non ha confini.
Questo il messaggio delle opere di Andrea Raggi, che raggiunge questi valori unendo l’abilità tecnica e la consapevolezza dei valori estetici al grande afflato mistico del sufismo.
Il senso di quest’arte, come per qualunque arte tradizionale, è quello di essere un mezzo attraverso cui si giunge alla realizzazione personale. L’artista e l’opera crescono e si sviluppano insieme, favorendo un perfezionamento interiore che si realizza nel momento dell’atto creativo o nella fruizione dell’opera. E questa, questa si, è la grande Arte.
Stefano D’Aloia
01
marzo 2011
Andrea Raggi – Essere e fare
Dal primo al 05 marzo 2011
arte contemporanea
Location
LIBRERIA AZALAI
Milano, Via Gian Giacomo Mora, 15, (Milano)
Milano, Via Gian Giacomo Mora, 15, (Milano)
Orario di apertura
10 – 13 e 15.30 – 19.30
Vernissage
1 Marzo 2011, ore 18.30
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