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Andrea Ruffoni – Opere
L’esposizione presenta al pubblico, per la prima volta, le opere che Andrea Ruffoni ha realizzato nell’ultimo periodo dell’attività creativa svolta interamente sull’Isola Pescatori del Lago Maggiore
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal testo in catalogo di Fabrizio Parachini, “Gli strati della mente”:
Andrea Ruffoni nel 1976 torna ad abitare definitivamente la sua casa di famiglia all’Isola Pescatori e, lavorandovi fino alla morte avvenuta nel 1990, realizza una serie di opere che pur nella loro spiccata individualità non possono che essere colte come un complesso, meditato ripensamento sulla possibilità di realizzare un’arte che si collochi tanto lontano dalle stereotipie culturali quanto vicina alle proprie verità interiori. Di questo periodo non vi è traccia di alcuna mostra. Gli unici documenti rimasti, oltre ai suoi lavori e alle testimonianze orali, sono i quaderni d’appunti e la sua biblioteca. Si è verificata pertanto una sorta di decantazione naturale che ha consegnato alla nostra curiosità solo le cose realmente essenziali e necessarie.
(...)
Andrea Ruffoni ha percorso la via di un’alterazione progressiva della realtà attraverso una discesa controllata nella propria esistenza interiore. Ha modificato la sua vita in modo da identificarla totalmente con la propria arte rendendo espliciti come magma informale o texturologico i meandri entro cui le sensazioni e i pensieri si agitano e dibattono alla ricerca di una via d’uscita accettata e accettabile. La materia parla della mente i cui strati, quelli che compongono lo “psichismo” di Dubuffet, non sono i cassetti della memoria ma le cento pelli delle cose che si fanno idea, ossessione, ansia, emozione e che sembrano vivere l’uno all’insaputa degli altri. Una specie di gioco al cadavre exquis con se stesso, drammatico, ma dagli esiti profondamente impregnati di una verità al limite con la visionarietà.
Dal testo in catalogo di Marco Rosci, “Il fantasma di Ruffoni nelle sue carte”:
Queste righe documentano e raccontano un'esperienza unica: l'inseguimento
e la materializzazione (il lettore comprenderà più avanti quanto sia pertinente
questa parola) della memoria fantasmatica di Andrea Ruffoni, confinato
volontario nell'Isola Pescatori e testimone nichilista del futuro disfacimento
molecolare della realtà nella materia informe generante.
(...)
Nei meandri visionari e spesso allucinati e allucinanti del pensiero
(e dell'opera) di Ruffoni troviamo la connessione fra questa idea della
"realtà personale" dell'artista e la citazione di Sartre in un'altra ambigua
trascrizione di "Tàpies a Michel Tapié", sul retro di un invito del 1982
ad una mostra di Lorenzo Pepe nella Sala Napoleonica di Brera...
(...)
Accanto a questo magma vitale manoscritto, dalla biblioteca, che
meriterebbe un esame autonomo e non affrettato ricco di rivelazioni
sulla sua cultura contemporanea, nello stesso tempo assai ampia
e fortemente soggettiva, emergono altri spunti illuminanti sui suoi
vagabondaggi nell'Europa surreale e informale.
(...)
Questa fantasia nichilistica è una chiave essenziale per comprendere
forma e significato dei "paesaggi", nel cui magma di plastica bruciata
affiorano i "simulacri", memorie della vita estinta di uomini e di oggetti
che di quella vita facevano parte, ottenuti bruciando e plastificando
carte e vestiti. Il notes è ricco di esempi di questi "quadri" e delle
relative procedure.
14
settembre 2007
Andrea Ruffoni – Opere
Dal 14 settembre al 28 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
MUSEO DEL PAESAGGIO – PALAZZO VIANI-DUGNANI
Verbania, Via Ruga, 44, (Verbano-cusio-ossola)
Verbania, Via Ruga, 44, (Verbano-cusio-ossola)
Vernissage
14 Settembre 2007, ore 17.30
Autore
Curatore