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Andrea Sabbion – Prospettive senza (con)FINE
Il progetto espositivo “Prospettive senza (con) FINE” presenta, a Venezia, la prima personale dell’artista padovano Andrea Sabbion. Opere pittoriche, installazioni site-specific e sonorità musicali e poetiche, costituiscono l’universo concettuale e estetico di Sabbion.
Comunicato stampa
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L’esistenza
è come la linea dell’orizzonte
nasce dove sei,
la vedi ovunque vai,
segnando il confine
da un infinito ignoto.
-Andrea Sabbion-
Il progetto espositivo "Prospettive senza (con) FINE" presenta, a Venezia, la prima personale dell’artista padovano Andrea Sabbion. Opere pittoriche, installazioni site-specific e sonorità musicali e poetiche, costituiscono l’universo concettuale e estetico di Sabbion. La sua pratica dell’arte, multidisciplinare e contemporanea, si materializza in un fenomeno creativo autodidatta, variabile e senza confini. Le immagini proposte da Sabbion possibilitano il dialogo, fluttuante e organico, tra una pittura di taglio geometrico, erede dell’arte metafisica quanto dell’assemblage, e l’espressività delle texture materiche, di onirico respiro. Sono esperimentazioni sulla astrazione che, in questa mostra, giocano insieme alla tecnologia musicale del dj, e alla reattivazione artistica dell’oggetto, invocando nel contempo quella trascendenza esistenziale, intrinseca alla sua prassi poetica.
Andrea Sabbion presenta una selezione di oltre trenta opere, tra dipinti e concezioni artistiche create per l’occasione. Un percorso di ricerca sulle Avanguardie del Novecento all’insegna di una narrativa stilistica propria, che proclama l'appartenenza ad una esperienza totale dell’arte. Lo spettatore, secondo l’artista, si confronterà con i “luoghi dell’anima”, grazie alla percezione simbolica di una pluralità di microcosmi, identificabili nella realtà della (nostra) esistenza. Dalle illusioni geometrico-astratte vicine all’Op Art, allo statismo formale nella visione metafisica del nuovo paesaggio cosmopolita. Dai ready-made, che salvano l’oggetto dalla malinconia, alle inspirazioni jazz ed elettroniche, che arrichiscono la visione poetica, nel confronto tra parola e ritratto dell’io. Dai grattacieli sospesi nell’aria, mosaico caleidoscopico saturo di fantasia, al ritmo organico delle immagini liriche, raffiguranti una natura primordiale, dove l’orizzonte delle marine, ci dice che qui, siamo nel luogo della pittura.
L’artista si nutre di quella dialettica vincente tra analogie e allusioni, richiami tra conscio e inconscio, tra inventiva e razionalità, tra simbolo e segno. Concepisce realtà globali, mosso da aspirazioni a una ricerca e una sensibilità onnicomprensive. All’essenzialità dell’arte, da cui salva forma e materia, Sabbion intreccia modulazioni del proprio approccio al contemporaneo; è la difesa di una fluidità del pensiero, di una consapevolezza meditativa, in cui l’unicuum si scioglie verso un sentimento dell’universale, senza imposizioni, per ritrovare la dimensione naturale della conoscenza. Grazie allo slittamento dei generi artistici che Sabbion adopera, lo sguardo verso la espressione plastica si diluisce nel suono e nella parola. Ne risulta un compendio contrastante di prospettive, tutte da contemplare, in cui il ricordo coraggioso di un principio si ricrea con coerenza verso l'infinitezza dell'arte.
La Scola dei Tiraoro e Battiloro, accanto all’imponente chiesa barocca di San Stae, accoglie l’esposizione, diventando cornice significativa dell’opera di Andrea Sabbion. Siamo in una sede storica d’ arte e cultura veneziane, e ora anche partecipe del percorso dell’arte contemporanea in città, per la vicinanza alla Fondazione Prada ed al Museo di Arte Moderna-Ca’Pesaro. Il rapporto fra espazio espositivo e intervento artistico diventa l’eloquenza del contrasto fra un anacronismo delle forme e la reivindicazione dello spirito molteplice del nostro tempo. Sabbion ha quella conoscenza intima del fatto creativo che si appoggia su intuizioni poderose; in “Prospettive senza (con) FINE” si concentrano le sfide e i paradossi dell’attività artistica, invitandoci a guardare attentamente, a giocare, a pensare...A fermarsi per capire.
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Informazioni sulla mostra
TITOLO
“Prospettive senza (con) FINE”.
Mostra-Installazione di Andrea Sabbion
SEDE
Scola dei Tiraoro e Battiloro
Campo San Stae, 1980 – Venezia
Vaporetto Stop-Linea 1, San Stae
ANTEPRIMA
Sabato 1 febbraio 2014
18:00-20:00
DATE
2 - 28 febbraio 2014
Mar-Dom, 11:00-18:00
INFORMAZIONI
prospettive@andreasabbion.it
www.andreasabbion.it
UFFICIO STAMPA
T. +39. 340.6521671
lauracornejob@gmail.com
in collaborazione con Studio Antonio dal Ponte: studiodalponte@libero.
Note Biografiche
Andrea Sabbion è nato a Padova il 30 novembre 1959, ed esercita la professione di avvocato, ma è anche artista eclettico. Il suo senso artistico è spontaneo e diretto, espressione dei movimenti dell’anima. Nella sua ricerca autodidatta, Andrea Sabbion si focalizza nella pratica artistica contemporanea e multiplidisciplinare: pittura, musica, installazione e poesia. “Prospettive senza (con) FINE” è la sua prima mostra personale, in cui ha voluto rappresentare la sua arte versatile e dialettica, incentrata nelle possibilità concettuali della forma astratta, e nella espressività pittorica delle texture materiche. Nel 2009 Andrea Sabbion ha pubblicato la sua raccolta di poesie “Fermarsi per capire”.
Laura Cornejo Brugués, nata nel 1979, è una dottoressa in Storia dell’Arte e ricercatrice in Teorie e Culture Contemporanee. Critica d’arte e curatrice indipendente, lavora tra l’Italia e la Spagna in progetti culturali e con artisti emergenti, avendo maturato diverse esperienze professionali nell'ambito dell'arte.
01
febbraio 2014
Andrea Sabbion – Prospettive senza (con)FINE
Dal primo al 28 febbraio 2014
arte contemporanea
Location
SCOLETTA DELL’ARTE DEI TIRAORO E BATTIORO
Venezia, Campo San Stae, 1980, (Venezia)
Venezia, Campo San Stae, 1980, (Venezia)
Orario di apertura
Mar-Dom, 11:00-18:00
Vernissage
1 Febbraio 2014, h 18:00-20:00
Sito web
www.andreasabbion.it
Autore
Curatore