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Andrea Salvà – Montagne di luce
Mostra personale
Comunicato stampa
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Andrea Salvà
Montagne di luce
Inaugurazione:
sabato 22 ottobre, ore 20.00
Luogo:
00A Gallery, Via Ortenstein 4, 39012 Merano
Durata della mostra:
22 - 30 Ottobre 2016
A cura di Camilla Martinelli
Il motivo dell'uomo che guarda uno scenario naturale é uno dei topos della cultura occidentale. Il potere evocativo del paesaggio montano alimenta da sempre l'immaginario degli artisti altoatesini e continua ancora oggi, con nuove accezioni e particolarità, a muovere una certa esperienza della natura legata all'ambito dell'alpinismo e dell'escursionismo. La ricerca di spazi sconfinati e del contatto con la natura selvaggia non ancora addomesticata dall'uomo diventa un antidoto per riuscire ad azzerare la moltitudine di stimoli artificiali ai quali siamo sottoposti ogni giorno, per immergersi in spazi che non appartengono a nessuno, se non allo sguardo che riesce a carpirli. La ricerca di un mondo puro, non ancora corrotto, ma allo stesso prossimo alla civilizzazione urbana, collide con il fatto che dall'alta quota provengono in effetti molte delle materie prime dalle quali dipende la nostra stessa civiltà. Questi sono alcuni degli argomenti sui quali riflette la ricerca artistica del fotografo meranese Andrea Salvà, le cui opere saranno presentate in occasione della prossima mostra in programma alla 00A Gallery di Merano dal prossimo sabato 22 ottobre. Il progetto espositivo propone una serie di lavori fotografici legati all'esperienza dell'alta montagna intitolati "Montagne di luce". Le montagne sono soggetti principe della fotografia paesaggistica, tant'è che hanno ispirato un vero e proprio sottogenere spesso definito "fotografia di montagna". Il paesaggio montano è stato ritratto da grandi maestri della fotografia, tra tutti ricordiamo l'italiano Vittorio Sella e l'americano Ansel Adams.
"Paesaggio" è un termine che rimanda al trionfo della cultura sulla natura, allo sguardo che ha dato forma al kaos e trasformato il mondo in uno spazio definito di contemplazione visiva, ovvero in un kosmos ordinato e comprensibile. Il concetto di paesaggio implica la presenza di un osservatore, un riferimento all'atto del guardare. Guardare un paesaggio significa essenzialmente vedere delle cose ed escluderne altre, "cogliere l'unità nella diversità dei fenomeni", diceva Humboldt sulla scorta del pensiero kantiano del pensare il particolare come contenuto dell'universale. Al tutto estraneo della natura è data forma simbolica e in questa forma si manifesta una cultura, un'espressione del rapporto uomo-mondo. Osservare la fotografia di paesaggio significa in questo senso cercare di comprendere l'esperienza del guardare come atto conoscitivo. Simmel scriveva che il paesaggio è l'equivalente di un volto umano e che lo stato d'animo sempre diverso che la natura con la sua mutevolezza produce nell'osservatore (Stimmung) corrisponde all'unità di tutti gli elementi particolari riuniti in tutto ciò che è lo spettatore. La ricerca di Andrea Salvà mira a cogliere la realtà cangiante e materica delle montagne in alta quota e ad osservare la mutevolezza delle forme in relazione ai cambiamenti di luce e d'atmosfera. Le sue fotografie nascono a un'altezza superiore ai 2.000 metri e sono realizzate con il banco ottico, un apparecchio analogico ben diverso dalle piccole fotocamere digitali utilizzate solitamente oggi dagli escursionisti . L'impiego di questo dispositivo, che consente di realizzare fotografia di grande formato impiegando un sistema ottico complesso, rimanda agli albori della fotografia e può essere sostanzialmente considerato come l'evoluzione della prima camera oscura. Realizzare fotografie ad alta quota con questo tipo di attrezzatura comporta il fatto di doverla trasportare con sé sul posto per poi installarla nella posizione e nelle condizioni atmosferiche più favorevoli. La realizzazione dell'opera è dunque indissolubilmente legata a un'azione fisica e ad un'esperienza solitaria intenzionalmente volta al confronto con luoghi incontaminati e privi di presenza antropica. L'uomo è il grande assente di questi paesaggi silenziosi, che si dispiegano di fronte ai nostri occhi in tutta la loro maestosità come condensati di un'emozione vissuta dall'uomo ma che l'uomo cerca di dimenticare. "Montagne di luce" è una serie di fotografie alla quale l'artista lavora da più di quattro anni, ricercando le prospettive e le condizioni più idonee per fotografare la grana materica delle montagne a seconda dell'incidenza della luce. Le cime del Gruppo Tessa, della Val Senales, il Sassolungo si fanno così deserti in altura, cretti contrappuntati da macchie rade di vegetazione, soglie che trascinano la visione al di là di se stessa, per affermarsi come campi coloristici resi possibili da una luce che è agente attivo della nostra percezione.
La mostra di Andrea Salvà inaugura alla 00A Gallery sabato 22 ottobre alle 20.00 e rimane visitabile domenica 23/10 e da venerdì 28 a domenica 30/10 dalle 14.00 alle 21.00. Sabato 29 ottobre alle 16.30 si terrà una visita guidata in compagnia dell'artista.
Montagne di luce
Inaugurazione:
sabato 22 ottobre, ore 20.00
Luogo:
00A Gallery, Via Ortenstein 4, 39012 Merano
Durata della mostra:
22 - 30 Ottobre 2016
A cura di Camilla Martinelli
Il motivo dell'uomo che guarda uno scenario naturale é uno dei topos della cultura occidentale. Il potere evocativo del paesaggio montano alimenta da sempre l'immaginario degli artisti altoatesini e continua ancora oggi, con nuove accezioni e particolarità, a muovere una certa esperienza della natura legata all'ambito dell'alpinismo e dell'escursionismo. La ricerca di spazi sconfinati e del contatto con la natura selvaggia non ancora addomesticata dall'uomo diventa un antidoto per riuscire ad azzerare la moltitudine di stimoli artificiali ai quali siamo sottoposti ogni giorno, per immergersi in spazi che non appartengono a nessuno, se non allo sguardo che riesce a carpirli. La ricerca di un mondo puro, non ancora corrotto, ma allo stesso prossimo alla civilizzazione urbana, collide con il fatto che dall'alta quota provengono in effetti molte delle materie prime dalle quali dipende la nostra stessa civiltà. Questi sono alcuni degli argomenti sui quali riflette la ricerca artistica del fotografo meranese Andrea Salvà, le cui opere saranno presentate in occasione della prossima mostra in programma alla 00A Gallery di Merano dal prossimo sabato 22 ottobre. Il progetto espositivo propone una serie di lavori fotografici legati all'esperienza dell'alta montagna intitolati "Montagne di luce". Le montagne sono soggetti principe della fotografia paesaggistica, tant'è che hanno ispirato un vero e proprio sottogenere spesso definito "fotografia di montagna". Il paesaggio montano è stato ritratto da grandi maestri della fotografia, tra tutti ricordiamo l'italiano Vittorio Sella e l'americano Ansel Adams.
"Paesaggio" è un termine che rimanda al trionfo della cultura sulla natura, allo sguardo che ha dato forma al kaos e trasformato il mondo in uno spazio definito di contemplazione visiva, ovvero in un kosmos ordinato e comprensibile. Il concetto di paesaggio implica la presenza di un osservatore, un riferimento all'atto del guardare. Guardare un paesaggio significa essenzialmente vedere delle cose ed escluderne altre, "cogliere l'unità nella diversità dei fenomeni", diceva Humboldt sulla scorta del pensiero kantiano del pensare il particolare come contenuto dell'universale. Al tutto estraneo della natura è data forma simbolica e in questa forma si manifesta una cultura, un'espressione del rapporto uomo-mondo. Osservare la fotografia di paesaggio significa in questo senso cercare di comprendere l'esperienza del guardare come atto conoscitivo. Simmel scriveva che il paesaggio è l'equivalente di un volto umano e che lo stato d'animo sempre diverso che la natura con la sua mutevolezza produce nell'osservatore (Stimmung) corrisponde all'unità di tutti gli elementi particolari riuniti in tutto ciò che è lo spettatore. La ricerca di Andrea Salvà mira a cogliere la realtà cangiante e materica delle montagne in alta quota e ad osservare la mutevolezza delle forme in relazione ai cambiamenti di luce e d'atmosfera. Le sue fotografie nascono a un'altezza superiore ai 2.000 metri e sono realizzate con il banco ottico, un apparecchio analogico ben diverso dalle piccole fotocamere digitali utilizzate solitamente oggi dagli escursionisti . L'impiego di questo dispositivo, che consente di realizzare fotografia di grande formato impiegando un sistema ottico complesso, rimanda agli albori della fotografia e può essere sostanzialmente considerato come l'evoluzione della prima camera oscura. Realizzare fotografie ad alta quota con questo tipo di attrezzatura comporta il fatto di doverla trasportare con sé sul posto per poi installarla nella posizione e nelle condizioni atmosferiche più favorevoli. La realizzazione dell'opera è dunque indissolubilmente legata a un'azione fisica e ad un'esperienza solitaria intenzionalmente volta al confronto con luoghi incontaminati e privi di presenza antropica. L'uomo è il grande assente di questi paesaggi silenziosi, che si dispiegano di fronte ai nostri occhi in tutta la loro maestosità come condensati di un'emozione vissuta dall'uomo ma che l'uomo cerca di dimenticare. "Montagne di luce" è una serie di fotografie alla quale l'artista lavora da più di quattro anni, ricercando le prospettive e le condizioni più idonee per fotografare la grana materica delle montagne a seconda dell'incidenza della luce. Le cime del Gruppo Tessa, della Val Senales, il Sassolungo si fanno così deserti in altura, cretti contrappuntati da macchie rade di vegetazione, soglie che trascinano la visione al di là di se stessa, per affermarsi come campi coloristici resi possibili da una luce che è agente attivo della nostra percezione.
La mostra di Andrea Salvà inaugura alla 00A Gallery sabato 22 ottobre alle 20.00 e rimane visitabile domenica 23/10 e da venerdì 28 a domenica 30/10 dalle 14.00 alle 21.00. Sabato 29 ottobre alle 16.30 si terrà una visita guidata in compagnia dell'artista.
22
ottobre 2016
Andrea Salvà – Montagne di luce
Dal 22 al 29 ottobre 2016
fotografia
Location
00A GALLERY
Merano, Vicolo Ortenstein, 2, (Bolzano)
Merano, Vicolo Ortenstein, 2, (Bolzano)
Orario di apertura
14.00 - 21.00
Vernissage
22 Ottobre 2016, ore 19.30
Autore
Curatore