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Andrea Vizzini – La Fine dell’Arte
Andrea Vizzini riprende e sviluppa le riflessioni che lui stesso ha realizzato con le sue opere “Coperture e negazioni” esposte a New York, nei primi anni ’90
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La pittura può rappresentare tutto,
basta solamente saper vedere e saperlo fare…
A.V.
Andrea Vizzini con “ La Fine dell’Arte” riprende e sviluppa le riflessioni che lui stesso ha realizzato con le sue opere “Coperture e negazioni” esposte a New York, nei primi anni ’90.
Per Vizzini il passato si scioglie e si ricompatta nel presente, facendolo rivivere con gesti nuovi in contesti inaspettati, dando significato e senso diverso al presente.
Ciò che consideriamo reale, utile, presente e necessario sia alla conoscenza di sé stessi che della realtà, all’interno di una visione poetica non può che essere arte… ed è per questo che Vizzini prende le distanze dalla spettacolarizzazione dell’arte come “messa in scena”.
Egli guarda con più interesse alla “rappresentazione come conoscenza”. L'arte, per Vizzini, non tiene conto del meta-problema "vero- falso", l'arte punta ad un processo integrativo di più umana percezione riguardo al tema di ” reale- irreale”.
C’é un processo illusorio nel credere che la rappresentazione pittorica, attraverso le tracce di una Presenza sovrasti la natura stessa.
Le intromissioni razionali nel loro insieme ci trasmettono significati tangibili, pur entrando a
far parte nell'opera con accezioni nuove e personali.
Queste opere sono intrise di una ricerca continua, che hanno la necessità, ancora, di trasmettere Bellezza; la metafora “La fine dell'arte" vuole sicuramente suggerirci che ci sarà un nuovo inizio.
Quale sarà l'arte nel futuro?
Per la risposta a questa domanda, ci affidiamo al lavoro creativo dell'artista.
A.F.
basta solamente saper vedere e saperlo fare…
A.V.
Andrea Vizzini con “ La Fine dell’Arte” riprende e sviluppa le riflessioni che lui stesso ha realizzato con le sue opere “Coperture e negazioni” esposte a New York, nei primi anni ’90.
Per Vizzini il passato si scioglie e si ricompatta nel presente, facendolo rivivere con gesti nuovi in contesti inaspettati, dando significato e senso diverso al presente.
Ciò che consideriamo reale, utile, presente e necessario sia alla conoscenza di sé stessi che della realtà, all’interno di una visione poetica non può che essere arte… ed è per questo che Vizzini prende le distanze dalla spettacolarizzazione dell’arte come “messa in scena”.
Egli guarda con più interesse alla “rappresentazione come conoscenza”. L'arte, per Vizzini, non tiene conto del meta-problema "vero- falso", l'arte punta ad un processo integrativo di più umana percezione riguardo al tema di ” reale- irreale”.
C’é un processo illusorio nel credere che la rappresentazione pittorica, attraverso le tracce di una Presenza sovrasti la natura stessa.
Le intromissioni razionali nel loro insieme ci trasmettono significati tangibili, pur entrando a
far parte nell'opera con accezioni nuove e personali.
Queste opere sono intrise di una ricerca continua, che hanno la necessità, ancora, di trasmettere Bellezza; la metafora “La fine dell'arte" vuole sicuramente suggerirci che ci sarà un nuovo inizio.
Quale sarà l'arte nel futuro?
Per la risposta a questa domanda, ci affidiamo al lavoro creativo dell'artista.
A.F.
22
giugno 2017
Andrea Vizzini – La Fine dell’Arte
Dal 22 giugno al 15 luglio 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE RAVAGNAN
Venezia, Piazza San Marco, 50a, (Venezia)
Venezia, Piazza San Marco, 50a, (Venezia)
Orario di apertura
dalle 10.00 alle 19.00
Vernissage
22 Giugno 2017, ore 18
Autore
Curatore