Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Andreas McMuller – Inevitabili rinascite
Nel suo linguaggio visivo McMuller ricostituisce unitariamente i pezzi di un dibattito mai sopito tra l’essenzialità di un progresso manifesto e la natura, colei che difende la sua vitalità presentando il conto della propria esistenza in maniera persistente, attiva, pervicace.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo sguardo asciutto verso una vita inquadrata alla base, trattata come espressione di natura alleggerita dagli eccessi architettonico-funzionali e sovrastrutturali che l'uomo le ha sistemato attorno. Formalmente sgravata anche dell'uomo stesso, di una presenza tanto ingombrante che negli scatti di Andreas McMuller è categorizzata sull'essere “evanescenza implicita”, altra cosa rispetto al valore fotografico che detengono tutti quei sub-prodotti generati dall'attestazione della sua civiltà. Nel suo linguaggio visivo McMuller ricostituisce così unitariamente i pezzi di un dibattito mai sopito tra l'essenzialità di un progresso manifesto e la natura, colei che difende la sua vitalità presentando il conto della propria esistenza in maniera persistente, attiva, pervicace. Un compito antipatico sotto alcuni aspetti, ma anche espressivamente carico di soddisfazioni per il nostro fotografo.
Dopotutto è McMuller il primo a certificare che La vita vince sempre, serie orbitante attorno ad un gesto fotografico in nessun modo invasivo sul fronte dell'immagine; dove l'obbiettivo è specchio della sua concretezza e non cade quindi nel mood sensazionalistico-coercitivo di un qualunquismo poetico, in quanto deciso si sofferma a priori sugli aspetti potenzialmente contemplativi dello scatto. Ciò nonostante il fotografo sceglie in particolar modo risultati ampiamente comprensibili dal punto di vista narrativo, unici nel dare versione di un tempo reale in cui l'etica dell'imparzialità non pesa, poiché il punto di vista sui fatti va oltre la stessa macchina fotografica.
Fenomenologia della speranza, della reale necessità di un futuro già manifesto nella partita tra un papavero e una prescindibile pavimentazione in cemento. In piedi su quel suolo, fermo in mezzo al traffico, Mc Muller gioisce mentre sancisce un eloquente Vita-cemento 1-0, col suo rosso su grigio, una luce abbacinante e l'incuria visibilmente generalizzata. Ovvero tutto ciò che costituisce senso in un fermo immagine di “stranamente ordinaria urbanità”.
(Testo critico a cura di Andrea Rossetti)
Dopotutto è McMuller il primo a certificare che La vita vince sempre, serie orbitante attorno ad un gesto fotografico in nessun modo invasivo sul fronte dell'immagine; dove l'obbiettivo è specchio della sua concretezza e non cade quindi nel mood sensazionalistico-coercitivo di un qualunquismo poetico, in quanto deciso si sofferma a priori sugli aspetti potenzialmente contemplativi dello scatto. Ciò nonostante il fotografo sceglie in particolar modo risultati ampiamente comprensibili dal punto di vista narrativo, unici nel dare versione di un tempo reale in cui l'etica dell'imparzialità non pesa, poiché il punto di vista sui fatti va oltre la stessa macchina fotografica.
Fenomenologia della speranza, della reale necessità di un futuro già manifesto nella partita tra un papavero e una prescindibile pavimentazione in cemento. In piedi su quel suolo, fermo in mezzo al traffico, Mc Muller gioisce mentre sancisce un eloquente Vita-cemento 1-0, col suo rosso su grigio, una luce abbacinante e l'incuria visibilmente generalizzata. Ovvero tutto ciò che costituisce senso in un fermo immagine di “stranamente ordinaria urbanità”.
(Testo critico a cura di Andrea Rossetti)
26
novembre 2016
Andreas McMuller – Inevitabili rinascite
Dal 26 novembre al 07 dicembre 2016
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
Vernissage
26 Novembre 2016, h 17.00
Autore
Curatore