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Andreas Perlick
Col suo lavoro fotografico Andreas Perlick esplora questa dicotomia di luce ed ombra al fine di scoprire tesori
visivi nel mondo attorno a noi. Concentrandosi su momenti molto speciali nei quali luce e ombra permettono
piccoli sguardi nel magico che spesso si nasconde nelle cose del mondo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Biffi Arte, sabato 10 marzo, ore 18.00, inaugura la personale del fotografo tedesco Andreas
Perlick.
Senza dubbio la luce è la forza primaria che rende possibile la fotografia. E’ riflessa dal mondo e percepita dai
nostri occhi oppure dalla materia sensibile come la pellicola fotografica. Questo è stato da sempre insito nella
definizione “disegnare con la luce”. Ma è risaputo che ogni medaglia possiede due lati: Semplicemente la luce
ci può fornire informazioni importanti sul nostro mondo ma non riuscirà a darci immagini forti ed
emozionanti.
Il secondo elemento che contrasta la luce e ne definisce la qualità dell’ azione è l’ombra, la fidata amica dei
fotografi cultori del Bianco & Nero.
Col suo lavoro fotografico Andreas Perlick esplora questa dicotomia di luce ed ombra al fine di scoprire tesori
visivi nel mondo attorno a noi. Concentrandosi su momenti molto speciali nei quali luce e ombra permettono
piccoli sguardi nel magico che spesso si nasconde nelle cose del mondo, ci permette di entrare in un ambito di
bellezza e meditazione. Questo è il mondo alternativo attorno a noi che Minor White potrebbe aver avuto in
mente quando scriveva “non si dovrebbero fotografare le cose per quello che sono ma per ciò che
rappresentano d’ altro”. Il “focus” di questo lavoro non sta nella veduta stupefacente di destinazioni esotiche:
tanto nella natura quanto nei contesti urbani l’ambizione di Perlick mira sempre ai dettagli, ai piccoli spazi.
Ma, pur mostrando solo piccole sezioni del mondo, queste tendono ad avere il carattere di dettagli che danno
l’idea del tutto all’ occhio sensibile di chi guarda la piccola, intima immagine fotografica. In molti casi si ha
l’idea che la ragione principale dell’ immagine non sia quella parte di mondo ritratta, ma che lo scopo insito
sia di attivare significati individuali, idee, memorie, persino sentimenti in chi guarda.
Agiscono come finestre sul proprio mondo interiore, perciò traducendosi in significati marcatamente diversi
tra i vari individui.L’intenzione è ulteriormente supportata dalla divisione del suo lavoro per serie.
Il focus su di un tema mediante un certo numero di stampe fa scoprire tratti caratteristici e significati reconditi
che la singola immagine difficilmente rivelerebbe. Queste idee sono molto concisamente riassunte nel titolo
programmatico del lavoro di Andreas Perlick “Chiaroscuro- piccoli momenti di beatitudine”.
Andreas Perlick
Lavora esclusivamente in bianco e nero e si colloca ancora nell’ antico mondo della fotografia analogica.
Esegue autonomamente tutte le fasi della creazione, stampa, montaggio e presentazione dell’ immagine
fotografica. Tutto ciò considera di vitale importanza per raggiungere quel sottile equilibrio tra luce e ombra
che è così fondamentale alla specifica atmosfera delle sue immagini ed al fine di accentuare il carattere
grafico dei soggetti ripresi. Da autodidatta il suo linguaggio dell’ immagine non è stato influenzato da scuole o
workshops ma si è formato lentamente nel corso del suo lungo lavoro con il mezzo fotografico.
Di grande importanza per lui è stato ed è tuttora l’interesse nel lavoro di altri colleghi fotografi ed artisti.
Inappropriato sarebbe citare alcuni nomi ma grande influenza hanno avuto sul suo lavoro gli artisti della
fotografia della U.S. West Coast, il gruppo post II.a Guerra Mondiale FOTOFORM in Germania ed anche la
fotografia dell’ Europa dell’ Est.
Nel 2011 presenta la sua prima personale in Italia, a Firenze, presso l’Hotel Savoy. Nel 2012 partecipa insieme
ad artisti quali Candida Höfer, Vanessa Beecroft e David Lachapelle alla collettiva A meno di non ricorrere
a una fotografia, a cura di Falminio Gualdoni, Galleria M&D Arte, Milano.
Vive con la moglie Brigitte, sua indispensabile collaboratrice, presso Norimberga in Germania, è coordinatore
scentifico della Facoltà di Biologia della Scienza all’ Università di Erlangen (Norimberga).
Perlick.
Senza dubbio la luce è la forza primaria che rende possibile la fotografia. E’ riflessa dal mondo e percepita dai
nostri occhi oppure dalla materia sensibile come la pellicola fotografica. Questo è stato da sempre insito nella
definizione “disegnare con la luce”. Ma è risaputo che ogni medaglia possiede due lati: Semplicemente la luce
ci può fornire informazioni importanti sul nostro mondo ma non riuscirà a darci immagini forti ed
emozionanti.
Il secondo elemento che contrasta la luce e ne definisce la qualità dell’ azione è l’ombra, la fidata amica dei
fotografi cultori del Bianco & Nero.
Col suo lavoro fotografico Andreas Perlick esplora questa dicotomia di luce ed ombra al fine di scoprire tesori
visivi nel mondo attorno a noi. Concentrandosi su momenti molto speciali nei quali luce e ombra permettono
piccoli sguardi nel magico che spesso si nasconde nelle cose del mondo, ci permette di entrare in un ambito di
bellezza e meditazione. Questo è il mondo alternativo attorno a noi che Minor White potrebbe aver avuto in
mente quando scriveva “non si dovrebbero fotografare le cose per quello che sono ma per ciò che
rappresentano d’ altro”. Il “focus” di questo lavoro non sta nella veduta stupefacente di destinazioni esotiche:
tanto nella natura quanto nei contesti urbani l’ambizione di Perlick mira sempre ai dettagli, ai piccoli spazi.
Ma, pur mostrando solo piccole sezioni del mondo, queste tendono ad avere il carattere di dettagli che danno
l’idea del tutto all’ occhio sensibile di chi guarda la piccola, intima immagine fotografica. In molti casi si ha
l’idea che la ragione principale dell’ immagine non sia quella parte di mondo ritratta, ma che lo scopo insito
sia di attivare significati individuali, idee, memorie, persino sentimenti in chi guarda.
Agiscono come finestre sul proprio mondo interiore, perciò traducendosi in significati marcatamente diversi
tra i vari individui.L’intenzione è ulteriormente supportata dalla divisione del suo lavoro per serie.
Il focus su di un tema mediante un certo numero di stampe fa scoprire tratti caratteristici e significati reconditi
che la singola immagine difficilmente rivelerebbe. Queste idee sono molto concisamente riassunte nel titolo
programmatico del lavoro di Andreas Perlick “Chiaroscuro- piccoli momenti di beatitudine”.
Andreas Perlick
Lavora esclusivamente in bianco e nero e si colloca ancora nell’ antico mondo della fotografia analogica.
Esegue autonomamente tutte le fasi della creazione, stampa, montaggio e presentazione dell’ immagine
fotografica. Tutto ciò considera di vitale importanza per raggiungere quel sottile equilibrio tra luce e ombra
che è così fondamentale alla specifica atmosfera delle sue immagini ed al fine di accentuare il carattere
grafico dei soggetti ripresi. Da autodidatta il suo linguaggio dell’ immagine non è stato influenzato da scuole o
workshops ma si è formato lentamente nel corso del suo lungo lavoro con il mezzo fotografico.
Di grande importanza per lui è stato ed è tuttora l’interesse nel lavoro di altri colleghi fotografi ed artisti.
Inappropriato sarebbe citare alcuni nomi ma grande influenza hanno avuto sul suo lavoro gli artisti della
fotografia della U.S. West Coast, il gruppo post II.a Guerra Mondiale FOTOFORM in Germania ed anche la
fotografia dell’ Europa dell’ Est.
Nel 2011 presenta la sua prima personale in Italia, a Firenze, presso l’Hotel Savoy. Nel 2012 partecipa insieme
ad artisti quali Candida Höfer, Vanessa Beecroft e David Lachapelle alla collettiva A meno di non ricorrere
a una fotografia, a cura di Falminio Gualdoni, Galleria M&D Arte, Milano.
Vive con la moglie Brigitte, sua indispensabile collaboratrice, presso Norimberga in Germania, è coordinatore
scentifico della Facoltà di Biologia della Scienza all’ Università di Erlangen (Norimberga).
10
marzo 2012
Andreas Perlick
Dal 10 marzo al 14 aprile 2012
fotografia
Location
BIFFI ARTE – ARTE | EVENTI PER IL XXI SECOLO
Piacenza, Via Chiapponi, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Chiapponi, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
da martedì a domenica 16.00-19.30
sabato 10.30 - 12.30 / 16.00-19.30
al mattino su appuntamento
Vernissage
10 Marzo 2012, ore 18.00
Autore
Curatore