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Andrés Serrano
la mostra Il dito nella piaga, a cura di Oliva María Rubio, in collaborazione con La Fábrica di Madrid, una selezione di alcune delle sue più significative fotografie degli ultimi vent’anni, e la mostra The Morgue, a cura di Alessandro Riva, dieci lavori inediti dell’artista tratti dalla controversa omonima serie fotografica del 1992
Comunicato stampa
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In occasione della seconda edizione della Giornata del Contemporaneo (14 ottobre 2006), promossa dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI) con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici - Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee (DARC), il PAC di Milano celebra l’estro creativo di un grande interprete dei nostri tempi - Andres Serrano – con un duplice appuntamento: la mostra Il dito nella piaga, a cura di Oliva María Rubio, in collaborazione con La Fábrica di Madrid, una selezione di alcune delle sue più significative fotografie degli ultimi vent’anni, e la mostra The Morgue, a cura di Alessandro Riva, dieci lavori inediti dell’artista tratti dalla controversa omonima serie fotografica del 1992. Immagini macabre e scioccanti a lungo tenute nascoste per volere dello stesso artista e che ora vengono presentate per la prima volta, in esclusiva assoluta, a Milano.
Artista maledetto e grande provocatore: questa l’immagine che Serrano ha sempre dato di sé. In realtà, ad un’analisi più approfondita, la sua opera appare complessa e ricca di sfumature. Genio ribelle per eccellenza, Serrano esprime la sua critica nella sottile dicotomia che sottende le sue immagini fotografiche, patinate e perfette, terrificanti e trasgressive, rifiutando le finzioni del mondo contemporaneo e illustrandone i turbamenti interiori e le manie.
Dai suoi esordi – agli inizi degli anni ottanta – fino ai giorni nostri, le fotografie di Andres Serrano (New York, 1950) non hanno mai smesso di rappresentare i temi più controversi e polemici del convulso mondo in cui viviamo. La religione, il fanatismo, la corporeità, la xenofobia, la malattia e la morte, sono stati oggetto della sua meticolosa attenzione in serie come Bodily Fluids, The Morgue, Nomads, Ku Klux Klan, The Church, A History of Sex…Ciò che sembra una forma di provocazione si manifesta come una vocazione: quella di trattare temi e problematiche che ci riguardano come esseri umani attraverso immagini che si distinguono, inoltre, per la loro bellezza. La bellezza è una componente essenziale del lavoro di Serrano. Attraverso di essa, l’artista intensifica la tensione che seduce lo spettatore con il fascino proibito dei temi tabù. Di fatto, Serrano ha confessato che il suo obiettivo come artista è sempre stato quello della bellezza: “Credo che sia necessario cercare la bellezza anche nei luoghi meno convenzionali o nei candidati meno insospettabili. Se non incontro la bellezza non sono capace di scattare alcuna fotografia”.
L’efficacia delle sue immagini trova riscontro nei meccanismi della pubblicità: il ricorso ad una illuminazione dichiaratamente caravaggesca, i colori accesi, la precisione dei titoli, e, soprattutto, l’uso di un linguaggio breve, ma sempre eloquente. Serrano non ha un interesse specifico per il processo fotografico; è, piuttosto, un formalista che si identifica fortemente con la tradizione e con i grandi maestri della pittura barocca, definendosi un artista religioso del passato con idee contemporanee. Le sue composizioni sono rigorose e i simboli allegorici appaiono in ognuna delle sue serie fotografiche. Costruisce elaborati tableaux che adottano la qualità e il virtuosismo manierista dei grandi dipinti seicenteschi. Serrano non censura mai le sue foto e non scende mai a compromessi. Muovendosi sulla sottile linea che separa il sacro e il profano, il morale e l’immorale, il lecito e l’illecito, l’opera di Serrano ha evitato i limiti del puro decorativismo. L’artista travalica i confini del permissibile – tanto nell’ambito personale quanto in quello sociale – per adescare e sorprendere gli spettatori, mettendoli a confronto con immagini che, come primo impulso, farebbero chiudere gli occhi se non fossero presentate in modo bello e pittorico.
Come di consueto, anche questo duplice appuntamento con l’arte di Serrano è accompagnato da un programma di attività didattiche e di visite guidate per singoli visitatori, gruppi e scolaresche. Iniziative realizzate con il sostegno del Gruppo COOP Lombardia.
Catalogo a cura di Silvana Editoriale.
L’iniziativa è realizzata con il sostegno di TOD’S e Imesa Group.
Artista maledetto e grande provocatore: questa l’immagine che Serrano ha sempre dato di sé. In realtà, ad un’analisi più approfondita, la sua opera appare complessa e ricca di sfumature. Genio ribelle per eccellenza, Serrano esprime la sua critica nella sottile dicotomia che sottende le sue immagini fotografiche, patinate e perfette, terrificanti e trasgressive, rifiutando le finzioni del mondo contemporaneo e illustrandone i turbamenti interiori e le manie.
Dai suoi esordi – agli inizi degli anni ottanta – fino ai giorni nostri, le fotografie di Andres Serrano (New York, 1950) non hanno mai smesso di rappresentare i temi più controversi e polemici del convulso mondo in cui viviamo. La religione, il fanatismo, la corporeità, la xenofobia, la malattia e la morte, sono stati oggetto della sua meticolosa attenzione in serie come Bodily Fluids, The Morgue, Nomads, Ku Klux Klan, The Church, A History of Sex…Ciò che sembra una forma di provocazione si manifesta come una vocazione: quella di trattare temi e problematiche che ci riguardano come esseri umani attraverso immagini che si distinguono, inoltre, per la loro bellezza. La bellezza è una componente essenziale del lavoro di Serrano. Attraverso di essa, l’artista intensifica la tensione che seduce lo spettatore con il fascino proibito dei temi tabù. Di fatto, Serrano ha confessato che il suo obiettivo come artista è sempre stato quello della bellezza: “Credo che sia necessario cercare la bellezza anche nei luoghi meno convenzionali o nei candidati meno insospettabili. Se non incontro la bellezza non sono capace di scattare alcuna fotografia”.
L’efficacia delle sue immagini trova riscontro nei meccanismi della pubblicità: il ricorso ad una illuminazione dichiaratamente caravaggesca, i colori accesi, la precisione dei titoli, e, soprattutto, l’uso di un linguaggio breve, ma sempre eloquente. Serrano non ha un interesse specifico per il processo fotografico; è, piuttosto, un formalista che si identifica fortemente con la tradizione e con i grandi maestri della pittura barocca, definendosi un artista religioso del passato con idee contemporanee. Le sue composizioni sono rigorose e i simboli allegorici appaiono in ognuna delle sue serie fotografiche. Costruisce elaborati tableaux che adottano la qualità e il virtuosismo manierista dei grandi dipinti seicenteschi. Serrano non censura mai le sue foto e non scende mai a compromessi. Muovendosi sulla sottile linea che separa il sacro e il profano, il morale e l’immorale, il lecito e l’illecito, l’opera di Serrano ha evitato i limiti del puro decorativismo. L’artista travalica i confini del permissibile – tanto nell’ambito personale quanto in quello sociale – per adescare e sorprendere gli spettatori, mettendoli a confronto con immagini che, come primo impulso, farebbero chiudere gli occhi se non fossero presentate in modo bello e pittorico.
Come di consueto, anche questo duplice appuntamento con l’arte di Serrano è accompagnato da un programma di attività didattiche e di visite guidate per singoli visitatori, gruppi e scolaresche. Iniziative realizzate con il sostegno del Gruppo COOP Lombardia.
Catalogo a cura di Silvana Editoriale.
L’iniziativa è realizzata con il sostegno di TOD’S e Imesa Group.
14
ottobre 2006
Andrés Serrano
Dal 14 ottobre al 26 novembre 2006
arte contemporanea
Location
PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Milano, Via Palestro, 14, (Milano)
Biglietti
€ 5 intero - € 3 ridotti e studenti - € 2 scolaresche
Gratuito nella giornata del 14 ottobre dalle 12.00 alle 24.00
Orario di apertura
9.30 – 19.00 tutti i giorni. Giovedì fino alle 21.00. Chiuso il lunedì
Vernissage
14 Ottobre 2006, ore 12-24
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO DE ANGELIS
Autore
Curatore