Se la storia del ritratto fotografico è considerata come una serie di tentativi di immortalare i defunti, cosa succede quando un fotografo illumina il non-vivente con una sensibilità di solito riservata per i vivi e poi cattura il ritratto di un ritratto? Siamo semplicemente doppiamente distanti dall’essenza del modello originale, siamo improvvisamente nel vortice di un circolo vizioso? O siamo sospesi nello spazio abitato tra i vivi e i morti?

La pratica di scultura-installazione per la quale Hazewinkel è ampiamente conosciuto in Australia è ampliata dal suo recente lavoro con i media fotografici. Per Fugitive Mirror, prende come punto di partenza la documentazione fotografica ottocentesca del non-vivente. Negli ultimi quattro anni l’artista ha fatto un rilevamento visivo della collezione, poco conosciuta ma importante, di fotografie di scultura antica, 630 negativi su lastra di vetro della Collezione Marshall nell’Archivio dell’Accademia Britannica, una raccolta che è stata essenziale per l’acquisizione di sculture greche e romane da parte del Metropolitan Museum of Art di New York e del Boston Museum of Fine Arts.

Nel tentativo di lavorare con la fotografia senza macchina fotografica, e la scultura senza materiali pesanti, Hazewinkel ha sviluppato un processo di produzione di immagini che si riferisce a entrambe le discipline. La carta vetrata diventa una superficie di lavoro che sfrutta le qualità dimensionali della sua superficie invece che le qualità abrasive che la rendono di norma uno strumento per plasmare forma. La foglia argento, con il riferimento alla antica pratica della doratura delle sculture, diventa uno strumento di disegno, fondendo fisionomie che affondano nell'antichità con volti incontrati dalla metropolitana. Queste spettrali forme cangianti si librano con sicurezza in uno spazio indefinito tra pittura, disegno, fotografia e scultura. Su una vetrina luminosa, accanto a una selezione dei negativi originali su lastra di vetro, l’artista pone sottili lastre di agata traslucida, riccamente colorata, istituendo un rapporto inconsueto tra le immagini generate naturalmente nella pietra, e i dettagli della forma umana scolpiti in antichi marmi.


Andrew Hazewinkel è nato a Melbourne nel 1965. Dal 2006, quando fu Australia Council Residente presso l’Accademia Britannica, vive e lavora tra Roma e Melbourne. Ha tenuto numerose mostre in entrambi i contesti, Australia ed Europa. I suoi progetti recenti includono include Fugitive Mirror, BSR Rome 2010,The Acqua Alta Project # 4, Mission to Seafarers, Melbourne 2010, The Acqua Alta Project #3, The Italian Institute of Culture, Melbourne 2009, Exhausted Nature [con Susan Jacobs], Conical, Melbourne 2008, Turbulence, 24HR Darwin 2008, The Acqua Alta Project # 2, Melbourne 2007, Cluster [con Richard Giblett], Conical, Melbourne 2005, Flood, Westspace Melbourne 2003. Fra le mostre collettive, The Ecologies Project 2008, Monash University, Melbourne, Nice Stratigraphy 2008, Conical, Melbourne, Dutch Under, CIA, Amsterdam 2006, Overlap 3, BSR, Roma 2006, Drawn Out PICA, Perth 2005, Dimensions Variable CCAS, Canberra 2005, This Was the Future – Australian Sculpture of The 60’s, 70’s 80’s and Today. Heide Museum of Modern Art, Melbourne. 2003. Nel 2005 è stato insignito della prestigiosa Murdoch Travelling Fellowship e ha ottenuto numerosi altri premi e riconoscimenti, in particolare dalla National Gallery, Victoria, Australia Council for the Arts e Arts Victoria, che sostengono la sua attuale mostra Fugitive Mirror.