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Andrew Schoultz – Crisis
L’esposizione presenterà un grande ambiente, appositamente creato per lo spazio milanese, composto da 12 lavori di grandi dimensioni, capaci di combinare pittura, scultura e installazione.
Comunicato stampa
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L’esposizione presenterà un grande ambiente, appositamente creato per lo spazio milanese, composto da dodici opere di grandi dimensioni che, sulla base del tipico linguaggio che fonda tra loro l’energia della street art, i riferimenti alla storia dell’arte e un’incisiva critica politica, vedrà interagire tra loro pittura, scultura e installazione.
Andrew Schoultz – vive e lavora a San Francisco – è noto per i suoi iperdettagliati murali esterni e per i lavori su tela, tavola, carta, nonché per le grandi installazioni scultoree.
Le tipiche immagini che appartengono alla sua cifra espressiva – cavalli in battaglia, cataste di legname, ponti spezzati, figure in atto di essere soggiogate, alberi legati con banconote, iscrizioni arabe e portali ardenti – sono spesso coperte da un energico vortice di linee, punti e collages, che creano sul dipinto una sorta di ragnatela.
L’ambiente creato all’interno della Jerome Zodo Contemporary consiste in un cumulo di strutture simili a pali telefonici che sembrano fatte crollare e sparse per la stanza. Se l’opera offre un immediato riferimento al crollo dei sistemi di telecomunicazione, alla luce dei recenti avvenimenti di Haiti, l’installazione costituisce una visione, ancora più potente, del disastro naturale e politico.
Nello spirito dell’urgenza di questi temi, Schoultz impiega molte forme e stili artistici – fra cui i graffiti, la cartografia medioevale, la pittura miniaturistica indiana e antichi intagli nel legno – e assembla una notevole varietà di elementi codificati nel suo lavoro. I grandi dipinti recano frammenti di vere banconote, certificati azionari annullati, antiche carte e acqueforti, nonché frammenti ritagliati dal suo stesso lavoro.
Accompagna la mostra un catalogo con testo di Glen Helfand.
La mostra di Andrew Schoultz s’inserisce a pieno titolo nel progetto curatoriale, firmato da Jerome Zodo e che ha guidato le linee critiche della collettiva (Ex)Communicate, aperta fino al 27 febbraio, con la quale si sono inaugurati i nuovi spazi della Jerome Zodo Contemporary. Per questa occasione Jerome Zodo aveva selezionato artisti che condividevano la medesima filosofia della galleria, ovvero restituire un ruolo centrale al fruitore dell’opera d’arte e rappresentava un’anteprima della programmazione futura della galleria, che vedrà alternarsi nei mesi a venire ciascuno degli artisti che parteciparono a quella iniziativa.
Andrew Schoultz è stato protagonista di molte mostre in musei e gallerie, nonché in siti nazionali e internazionali, tra cui il MAMA, Rotterdam, Olanda; Roberts & Tilton, Los Angeles, California; Marx & Zavaterro, San Francisco, California; Morgan Lehman Gallery, New York; V1 Gallery, Copenhagen, Danimarca; European Kunsthalle e Linn Luhn, Colonia, Germania; e la House of Campari, Los Angeles, California.
Schoultz ha presentato due grandi lavori in (Ex)comunicate, la mostra inaugurale della Jerome Zodo Contemporary, che ha aperto a gennaio, e lo si vedrà presto in un’esposizione al Warhol Museum di Pittsburgh. Testi su Schoultz sono apparsi su Whitewall, The Los Angeles Times, LA Weekly, San Francisco Bay Guardian, Juxtapoz, Arrow, Alarm, SF Weekly, The San Francisco Chronicle, Playboy, oltre che su numerose altre pubblicazioni. Una monografia del suo lavoro, Ulysses: Departures, Journeys & Returns: The Artwork of Andrew Schoultz, è stata pubblicata nel 2007.
Andrew Schoultz – vive e lavora a San Francisco – è noto per i suoi iperdettagliati murali esterni e per i lavori su tela, tavola, carta, nonché per le grandi installazioni scultoree.
Le tipiche immagini che appartengono alla sua cifra espressiva – cavalli in battaglia, cataste di legname, ponti spezzati, figure in atto di essere soggiogate, alberi legati con banconote, iscrizioni arabe e portali ardenti – sono spesso coperte da un energico vortice di linee, punti e collages, che creano sul dipinto una sorta di ragnatela.
L’ambiente creato all’interno della Jerome Zodo Contemporary consiste in un cumulo di strutture simili a pali telefonici che sembrano fatte crollare e sparse per la stanza. Se l’opera offre un immediato riferimento al crollo dei sistemi di telecomunicazione, alla luce dei recenti avvenimenti di Haiti, l’installazione costituisce una visione, ancora più potente, del disastro naturale e politico.
Nello spirito dell’urgenza di questi temi, Schoultz impiega molte forme e stili artistici – fra cui i graffiti, la cartografia medioevale, la pittura miniaturistica indiana e antichi intagli nel legno – e assembla una notevole varietà di elementi codificati nel suo lavoro. I grandi dipinti recano frammenti di vere banconote, certificati azionari annullati, antiche carte e acqueforti, nonché frammenti ritagliati dal suo stesso lavoro.
Accompagna la mostra un catalogo con testo di Glen Helfand.
La mostra di Andrew Schoultz s’inserisce a pieno titolo nel progetto curatoriale, firmato da Jerome Zodo e che ha guidato le linee critiche della collettiva (Ex)Communicate, aperta fino al 27 febbraio, con la quale si sono inaugurati i nuovi spazi della Jerome Zodo Contemporary. Per questa occasione Jerome Zodo aveva selezionato artisti che condividevano la medesima filosofia della galleria, ovvero restituire un ruolo centrale al fruitore dell’opera d’arte e rappresentava un’anteprima della programmazione futura della galleria, che vedrà alternarsi nei mesi a venire ciascuno degli artisti che parteciparono a quella iniziativa.
Andrew Schoultz è stato protagonista di molte mostre in musei e gallerie, nonché in siti nazionali e internazionali, tra cui il MAMA, Rotterdam, Olanda; Roberts & Tilton, Los Angeles, California; Marx & Zavaterro, San Francisco, California; Morgan Lehman Gallery, New York; V1 Gallery, Copenhagen, Danimarca; European Kunsthalle e Linn Luhn, Colonia, Germania; e la House of Campari, Los Angeles, California.
Schoultz ha presentato due grandi lavori in (Ex)comunicate, la mostra inaugurale della Jerome Zodo Contemporary, che ha aperto a gennaio, e lo si vedrà presto in un’esposizione al Warhol Museum di Pittsburgh. Testi su Schoultz sono apparsi su Whitewall, The Los Angeles Times, LA Weekly, San Francisco Bay Guardian, Juxtapoz, Arrow, Alarm, SF Weekly, The San Francisco Chronicle, Playboy, oltre che su numerose altre pubblicazioni. Una monografia del suo lavoro, Ulysses: Departures, Journeys & Returns: The Artwork of Andrew Schoultz, è stata pubblicata nel 2007.
11
marzo 2010
Andrew Schoultz – Crisis
Dall'undici marzo al 17 aprile 2010
arte contemporanea
Location
JEROME ZODO CONTEMPORARY
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Milano, Via Lambro, 7, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle 10 alle 19; chiuso domenica e lunedì.
Ufficio stampa
CLP
Autore