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Andros – Fago”città”ta
Pittore, scultore, dissacratore e sconsacratore di miti e luoghi comuni, riesce a colpire ogni sorta di pubblico.
Comunicato stampa
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Andros è sicuramente uno degli artisti più interessanti dell'ultima generazione.
Pittore, scultore, dissacratore e sconsacratore di miti e luoghi comuni, riesce a colpire ogni sorta di pubblico, con opere di sicuro e forte impatto visivo, dietro alle quali cela messaggi e idee fortemente critiche e provocatorie nei confronti della società.
Per l'occasione Andros presenterà una nuova opera molto particolare, pensata, studiata e creata appositamente per questo evento e per lo spazio della casa 139.
fagoCITTAta: il ritorno di Andros nelle luminose vie segrete della metropoli-lupanare
“L’arte è come una cipolla asintotica; non è mai ad un solo livello e tende all’assoluto senza mai raggiungerlo”.
“L’artista è un filosofo con le mani sporche”.
E’ capace di aforismi fulminanti Andros, fulminanti come le sue sculture d’iperrealismo estremo. Vorrebbero urlare messaggi apodittici – apocalitticoredentori - le sue creature di gesso e materiali vari dipinti – “Sono un pittore a tre dimensioni” – irrimediabilmente rotte e ricomposte, anche nel senso primo e ultimo, se mai esso vi fosse.
Violenta denuncia della violenza del sistema? Moralismo savonaroliano d’esteta assoluto? Amorale, umorale, immorale... Dov’è la risposta quando scruti il lavoro di Andros? No, non vi sono risposte, se non quelle che affiorano dall’imo fango degli oceani interiori. Domande. L’arte di Andros è estenuante domanda sull’universo civile e il suo selvaggio contraltare, sulle informi o mutevoli forme dell’essere nel suo enigmatico trascorrere. Esplorazione dell’inconscio, notte abbagliante o nero giorno, titanico crogiuolo d’idee, prometeico proteiforme fuoco. E non lascia indifferenti, mai: che critici d’arte, bigotti e farisei assortiti siano avvertiti!
Creazione e distruzione, farfalle danzanti nel caos metropolitano, anatomie in dissoluzione, struggente poesia senza tempo, specchio del cinismo contemporaneo, futuri lancinanti, esistenze fagocitate dal silenzio della folla, vuote disperate grida, uomini sospesi sul filo dell’abisso, la morte dell’arte, l’amore nel mistero della sua presenza-assenza, totemico, golemico, cifra simbolicoarchetipica... Infinite riflessioni suscitano le provocatorie opere che Andros lancia e lascia nell’arena, la sabbia del pensiero a scorrere fine, fine, senza fine.
Carte di bari e destini indotti, carie del buon senso, un pugno nello stomaco, buchinerilampioscuritàfulgori della mente prigioniera e libera, la potenza distruttiva dell’eros, la vivificante strenna della morte in agguato: all’arte di Andros – uomo genitivo - accostatevi e meravigliatevi, cogliete l’imago feroce e soave che vi scava dentro, spietata e ineluttabile come l’affezione dei secoli, le morte teorie, il giacere nello sconvolto etere, resurrectio-infezione, croce e chiodi nel cuore.
Inquietante e irritante, fumettara, alienata e sinfonicorockeggiante, barocca e netta, dirompente, travolgente e stravolgente, agonista e agonica, clandestina e vicina, sessista e asessuata, demonica, monadica e caotica, similmetafisica e occultoluminosa, ineffabile, indefinibile e concreta, escreta e secreta, segreta, arcanomaterica, così muove la sua creatività, tesa, estesa, filamentosa, avvolgente, avviluppante, nullificante, totalizzante. Una lacrima di sangue divino su labbra di nostalgia; rabbia, anabasi e catarsi, e dalla furia plasmante la pacificazione per un istante.
Non rimarrete indifferenti, mai.
ALBERTO FIGLIOLIA
Commento di Pamela Maione
" Andros" , ovvero l'uomo , una ricerca costante attraverso l"empatia" dell'essere umano, i suoi dolori e le sue sofferenze.
L'uomo come contenitore dell'intero genere a cui appartiene, generatore del male e del bene.
Andros sceglie come mezzo per arrivare all'espressione dell'empatismo il figurativo ,unica via di fuga per rappresentare i suoi dolori, i suoi piaceri, i suoi perche' e le sue risposte.
Trasmette al suo pubblico la vita e tutto cio’ che la circonda, diventando volutamente irritante ed eccessivo, dove vi è la sua arte non puo' non nascere polemica o critica, non ci nega nulla ci fa vedere i dolori del mondo sotto un altra luce, una luce che si tinge di un velo sarcastico , accostando ad ogni opera un manifesto satirico e critico, Andros affronta temi pericolosi e ce ne da' una sua visione personale.
E' critico , cinico, provocatorio affronta le sue angosce guardandole e distruggendole , il sesso , la passione , l'eros il thanatos in Andros si fondono in una sola cosa , un limite impercettibile, un limite che in lui non esiste.
Andros si spinge oltre i limiti , oltre i confini, in sè vi è il seme della follia artistica che rende ogni suo lavoro un capolavoro, che ci suscita emozioni che ci rende liberi da ogni schema pragmatico della nostra societa'.
Pittore, scultore, dissacratore e sconsacratore di miti e luoghi comuni, riesce a colpire ogni sorta di pubblico, con opere di sicuro e forte impatto visivo, dietro alle quali cela messaggi e idee fortemente critiche e provocatorie nei confronti della società.
Per l'occasione Andros presenterà una nuova opera molto particolare, pensata, studiata e creata appositamente per questo evento e per lo spazio della casa 139.
fagoCITTAta: il ritorno di Andros nelle luminose vie segrete della metropoli-lupanare
“L’arte è come una cipolla asintotica; non è mai ad un solo livello e tende all’assoluto senza mai raggiungerlo”.
“L’artista è un filosofo con le mani sporche”.
E’ capace di aforismi fulminanti Andros, fulminanti come le sue sculture d’iperrealismo estremo. Vorrebbero urlare messaggi apodittici – apocalitticoredentori - le sue creature di gesso e materiali vari dipinti – “Sono un pittore a tre dimensioni” – irrimediabilmente rotte e ricomposte, anche nel senso primo e ultimo, se mai esso vi fosse.
Violenta denuncia della violenza del sistema? Moralismo savonaroliano d’esteta assoluto? Amorale, umorale, immorale... Dov’è la risposta quando scruti il lavoro di Andros? No, non vi sono risposte, se non quelle che affiorano dall’imo fango degli oceani interiori. Domande. L’arte di Andros è estenuante domanda sull’universo civile e il suo selvaggio contraltare, sulle informi o mutevoli forme dell’essere nel suo enigmatico trascorrere. Esplorazione dell’inconscio, notte abbagliante o nero giorno, titanico crogiuolo d’idee, prometeico proteiforme fuoco. E non lascia indifferenti, mai: che critici d’arte, bigotti e farisei assortiti siano avvertiti!
Creazione e distruzione, farfalle danzanti nel caos metropolitano, anatomie in dissoluzione, struggente poesia senza tempo, specchio del cinismo contemporaneo, futuri lancinanti, esistenze fagocitate dal silenzio della folla, vuote disperate grida, uomini sospesi sul filo dell’abisso, la morte dell’arte, l’amore nel mistero della sua presenza-assenza, totemico, golemico, cifra simbolicoarchetipica... Infinite riflessioni suscitano le provocatorie opere che Andros lancia e lascia nell’arena, la sabbia del pensiero a scorrere fine, fine, senza fine.
Carte di bari e destini indotti, carie del buon senso, un pugno nello stomaco, buchinerilampioscuritàfulgori della mente prigioniera e libera, la potenza distruttiva dell’eros, la vivificante strenna della morte in agguato: all’arte di Andros – uomo genitivo - accostatevi e meravigliatevi, cogliete l’imago feroce e soave che vi scava dentro, spietata e ineluttabile come l’affezione dei secoli, le morte teorie, il giacere nello sconvolto etere, resurrectio-infezione, croce e chiodi nel cuore.
Inquietante e irritante, fumettara, alienata e sinfonicorockeggiante, barocca e netta, dirompente, travolgente e stravolgente, agonista e agonica, clandestina e vicina, sessista e asessuata, demonica, monadica e caotica, similmetafisica e occultoluminosa, ineffabile, indefinibile e concreta, escreta e secreta, segreta, arcanomaterica, così muove la sua creatività, tesa, estesa, filamentosa, avvolgente, avviluppante, nullificante, totalizzante. Una lacrima di sangue divino su labbra di nostalgia; rabbia, anabasi e catarsi, e dalla furia plasmante la pacificazione per un istante.
Non rimarrete indifferenti, mai.
ALBERTO FIGLIOLIA
Commento di Pamela Maione
" Andros" , ovvero l'uomo , una ricerca costante attraverso l"empatia" dell'essere umano, i suoi dolori e le sue sofferenze.
L'uomo come contenitore dell'intero genere a cui appartiene, generatore del male e del bene.
Andros sceglie come mezzo per arrivare all'espressione dell'empatismo il figurativo ,unica via di fuga per rappresentare i suoi dolori, i suoi piaceri, i suoi perche' e le sue risposte.
Trasmette al suo pubblico la vita e tutto cio’ che la circonda, diventando volutamente irritante ed eccessivo, dove vi è la sua arte non puo' non nascere polemica o critica, non ci nega nulla ci fa vedere i dolori del mondo sotto un altra luce, una luce che si tinge di un velo sarcastico , accostando ad ogni opera un manifesto satirico e critico, Andros affronta temi pericolosi e ce ne da' una sua visione personale.
E' critico , cinico, provocatorio affronta le sue angosce guardandole e distruggendole , il sesso , la passione , l'eros il thanatos in Andros si fondono in una sola cosa , un limite impercettibile, un limite che in lui non esiste.
Andros si spinge oltre i limiti , oltre i confini, in sè vi è il seme della follia artistica che rende ogni suo lavoro un capolavoro, che ci suscita emozioni che ci rende liberi da ogni schema pragmatico della nostra societa'.
14
marzo 2005
Andros – Fago”città”ta
Dal 14 marzo al 14 aprile 2005
arte contemporanea
Location
LA CASA 139
Milano, Via Giuseppe Ripamonti, 139, (Milano)
Milano, Via Giuseppe Ripamonti, 139, (Milano)
Biglietti
consumazione 5 € + tessera arci
Orario di apertura
dalle 21.30 alle 3 di notte circa
Vernissage
14 Marzo 2005, ore 21,30
Sito web
www.androsart.com
Autore
Curatore