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Andy – Fluoressenza
Di scena sono una trentina di nuovi lavori del giovane artista milanese, nato sotto il segno della pop art
Comunicato stampa
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Dipingere le note e suonare i colori: Andy compone gli elementi dei suoi quadri come fosse una musica, un lavoro di patchwork, un taglia e cuci. Fotografie, frame, momenti vissuti ricomposti in un universo surreale, fumettistico. Come il campionamento in un suono è una frazione di realtà manipolata e messa in sequenza. Così nei dipinti l’artista fotografa un istante, un flashback e lo ridispone in un’ottica surreale…Emozioni, esperienze e colori vivono in una dimensione al tempo stesso lucida e caotica dove personaggi apparentemente scollegati fra loro diventano simboli di concetti da esporre.
Andy realizza un collage di situazioni, oggetti, persone. Ci sono i suoi amici, il campanile che lo sveglia la mattina, opere d’arte che l’hanno particolarmente “segnato”, personaggi dello star system. Il tutto avvolto da un’atmosfera onirica, enigmatica.
Le tele diventano una sorta di diario per annotare appunti, e in un unico battito di ciglia, lui riesce a collassare differenti movimenti e molteplici personaggi. I tagli prospettici sono dichiaratamente sfalsati e scoordinati, il segno grafico è forte, netto e marcato, e i colori sono acidi, fluorescenti, psichedelici, esagerati, da pugno in un occhio. “Sono un esibizionista e un tamarro – racconta – un pittore tamarro. E se tornassi nell’85 vorrei un motorino Garelli arancio-fluo…. Fin da bambino mi ammaliavano i cartelli affittasi o vendesi, perché erano fluorescenti! Senza dimenticare l’Uniposca. Quando apparve fu una rivoluzione: un colore solubile in acqua che copriva ogni tipo di superficie e non si rovinava col tempo”.
I suoi maestri sono Warhol (provocatore e sperimentatore infaticabile, che con la sua capacità di trasformare in mito anche la zuppa del supermercato era riuscito a conquistare tanto il mondo dell’arte quanto lo star system) e Keith Haring (capace di tracciare una linea e coinvolgere chiunque nella semplicità del suo tratto). Ma è affascinato anche da un surrealista come Ives Tanguy e da un genio come Bruno Munari, padre assoluto della comunicazione visiva.
Andy nasce a Monza nel 1971. Un diploma all'Istituto d'Arte di Monza e una specializzazione in grafica pubblicitaria e illustrazione all'Accademia di Arti Applicate di Milano. Contemporaneamente sviluppa la sua attenzione nei confronti della musica, studia il saxofono, i sintetizzatori (tastiere) e collabora a un progetto musicale chiamato Bluvertigo, una band capitanata da Morgan (voce, basso e piano) , supportata da Sergio Carnevale (batteria) e Livio Magnini (chitarra), che propone al mercato italiano un suono anglofilo basato sulla commistione tra elettronico e suonato. Dopo anni di tournee, apparizioni televisive e implicazioni discografiche, Andy si propone oggi in diversi ruoli, cercando di unire differenti forme di espressione: dipinge grandi quadri fluorescenti su tela, compone colonne sonore per la danza contemporanea e il teatro, mixa la musica new wave degli anni 80 nei club più rinomati.
Andy realizza un collage di situazioni, oggetti, persone. Ci sono i suoi amici, il campanile che lo sveglia la mattina, opere d’arte che l’hanno particolarmente “segnato”, personaggi dello star system. Il tutto avvolto da un’atmosfera onirica, enigmatica.
Le tele diventano una sorta di diario per annotare appunti, e in un unico battito di ciglia, lui riesce a collassare differenti movimenti e molteplici personaggi. I tagli prospettici sono dichiaratamente sfalsati e scoordinati, il segno grafico è forte, netto e marcato, e i colori sono acidi, fluorescenti, psichedelici, esagerati, da pugno in un occhio. “Sono un esibizionista e un tamarro – racconta – un pittore tamarro. E se tornassi nell’85 vorrei un motorino Garelli arancio-fluo…. Fin da bambino mi ammaliavano i cartelli affittasi o vendesi, perché erano fluorescenti! Senza dimenticare l’Uniposca. Quando apparve fu una rivoluzione: un colore solubile in acqua che copriva ogni tipo di superficie e non si rovinava col tempo”.
I suoi maestri sono Warhol (provocatore e sperimentatore infaticabile, che con la sua capacità di trasformare in mito anche la zuppa del supermercato era riuscito a conquistare tanto il mondo dell’arte quanto lo star system) e Keith Haring (capace di tracciare una linea e coinvolgere chiunque nella semplicità del suo tratto). Ma è affascinato anche da un surrealista come Ives Tanguy e da un genio come Bruno Munari, padre assoluto della comunicazione visiva.
Andy nasce a Monza nel 1971. Un diploma all'Istituto d'Arte di Monza e una specializzazione in grafica pubblicitaria e illustrazione all'Accademia di Arti Applicate di Milano. Contemporaneamente sviluppa la sua attenzione nei confronti della musica, studia il saxofono, i sintetizzatori (tastiere) e collabora a un progetto musicale chiamato Bluvertigo, una band capitanata da Morgan (voce, basso e piano) , supportata da Sergio Carnevale (batteria) e Livio Magnini (chitarra), che propone al mercato italiano un suono anglofilo basato sulla commistione tra elettronico e suonato. Dopo anni di tournee, apparizioni televisive e implicazioni discografiche, Andy si propone oggi in diversi ruoli, cercando di unire differenti forme di espressione: dipinge grandi quadri fluorescenti su tela, compone colonne sonore per la danza contemporanea e il teatro, mixa la musica new wave degli anni 80 nei club più rinomati.
30
marzo 2007
Andy – Fluoressenza
Dal 30 marzo al 20 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA STRAGAPEDE/PERINI CONTEMPORANEA – CONCEPT STORE FITZCARRALDO
Milano, Viale Angelo Filippetti, 41, (Milano)
Milano, Viale Angelo Filippetti, 41, (Milano)
Orario di apertura
martedì – domenica, ore 17.00 – 22.00
mattina su appuntamento
Vernissage
30 Marzo 2007, ore 19-22
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore