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Andy Warhol
La mostra espone 60 opere originali di Andy Warhol.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel sessantesimo anniversario della fondazione della Città di Lignano Sabbiadoro, l’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza, presenta la mostra “Andy Warhol” presso la Terrazza a Mare dall’ 8 settembre al 13 ottobre 2019.
“Questa mostra” afferma l’Assessore alla Cultura Ada Iuri “è dedicata alla Città di Lignano Sabbiadoro e vuole essere un omaggio alla sua modernità in occasione del suo 60° anniversario. Lignano, una città che ha saputo guardare avanti con occhi colorati capaci di emozionare ed accogliere.”
La mostra, curata da Matteo Vanzan, racconta la rivoluzione del genio di Pittsburgh (che cambiò il concetto stesso di arte sovvertendo l’estetica di un’intera generazione) attraverso l’esposizione, tra le altre, delle celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Interviews raccontando la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative.
“Il nostro obiettivo” racconta il curatore della mostra Matteo Vanzan “sarà quello di raccontare l’uomo con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell’ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima del anni sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete”.
Nato il 6 Agosto 1928 a Pittsburgh da immigrati cecoslovacchi e morto il 22 febbraio 1987 a New York, Andy Warhol ha fatto della provocazione e dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità costruita attorno al concetto di un Artista trasformato in una macchina di riproduzione seriale, costantemente affascinato dalla ripetizione ossessiva di un’azione, apparentemente fine a se stessa. L’artista Popular lavora con film, fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di colore e sgocciolamenti: anzi il tocco dell’artista è minimo, assente in molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici.
Le icone pop-ular trattate non appartengono unicamente alla sfera materiale della collettività, ma anche alle idee, all’immaginario collettivo e allo stereotipo: il fumetto, il dollaro, i personaggi pubblici, le opere famose e inflazionate della storia dell’arte, tutto passa attraverso il filtro warholiano che rivisita mondo e storia in chiave diversa, conferendo all’immagine una magia unica.
È in effetti riduttivo definire Andy Warhol come un semplice pittore; la scoperta della tecnica della blotted line, ossia la linea a macchie d’inchiostro su carta assorbente, fu la rivelazione che cambiò per sempre il concetto di opera originale e di copia. La sua intenzione era infatti quella di essere lui stesso a stampare/serigrafare manualmente tutti i soggetti; le piccole imperfezioni causate da una maggiore o minore pressione della mano e del filtro serigrafico donavano ad ogni soggetto una sua individuale personalità. In un’epoca in cui si producevano migliaia di Zuppe Camblels, allo stesso modo di una macchina industriale Warhol si trasforma in fotocopiatore di arte spersonalizzando la creazione artistica e richiamando vistosamente il concetto di ready made che, nel 1917, cambiò definitivamente il concetto di artista nel mondo delle Arti Visive.
“Il percorso” conclude Matteo Vanzan “sarà composto non solo dalle opere d’arte, corpus principale della mostra, ma anche da una stretta selezione di video documentari della Factory e ad alcuni celebri film dell’artista concludendo l’esposizione anche con alcune opere di coloro che furono i compagni di viaggio di Warhol nel clima della Pop Art internazionale per comprendere come questa non fu un evento localizzato ma divenne fenomeno globale entrando, a pieno diritto, nella lingua del Novecento. Tra gli altri, troveremo opere di Roy Lichtenstein, Robert Indiana, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e Michelangelo Pistoletto”.
La mostra sarà inaugurata sabato 8 settembre 2019 alle ore 18.30 presso la Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro e sarà aperta, con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle 18.00 alle 24.00.
“Questa mostra” afferma l’Assessore alla Cultura Ada Iuri “è dedicata alla Città di Lignano Sabbiadoro e vuole essere un omaggio alla sua modernità in occasione del suo 60° anniversario. Lignano, una città che ha saputo guardare avanti con occhi colorati capaci di emozionare ed accogliere.”
La mostra, curata da Matteo Vanzan, racconta la rivoluzione del genio di Pittsburgh (che cambiò il concetto stesso di arte sovvertendo l’estetica di un’intera generazione) attraverso l’esposizione, tra le altre, delle celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Interviews raccontando la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative.
“Il nostro obiettivo” racconta il curatore della mostra Matteo Vanzan “sarà quello di raccontare l’uomo con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell’ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima del anni sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete”.
Nato il 6 Agosto 1928 a Pittsburgh da immigrati cecoslovacchi e morto il 22 febbraio 1987 a New York, Andy Warhol ha fatto della provocazione e dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità costruita attorno al concetto di un Artista trasformato in una macchina di riproduzione seriale, costantemente affascinato dalla ripetizione ossessiva di un’azione, apparentemente fine a se stessa. L’artista Popular lavora con film, fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di colore e sgocciolamenti: anzi il tocco dell’artista è minimo, assente in molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici.
Le icone pop-ular trattate non appartengono unicamente alla sfera materiale della collettività, ma anche alle idee, all’immaginario collettivo e allo stereotipo: il fumetto, il dollaro, i personaggi pubblici, le opere famose e inflazionate della storia dell’arte, tutto passa attraverso il filtro warholiano che rivisita mondo e storia in chiave diversa, conferendo all’immagine una magia unica.
È in effetti riduttivo definire Andy Warhol come un semplice pittore; la scoperta della tecnica della blotted line, ossia la linea a macchie d’inchiostro su carta assorbente, fu la rivelazione che cambiò per sempre il concetto di opera originale e di copia. La sua intenzione era infatti quella di essere lui stesso a stampare/serigrafare manualmente tutti i soggetti; le piccole imperfezioni causate da una maggiore o minore pressione della mano e del filtro serigrafico donavano ad ogni soggetto una sua individuale personalità. In un’epoca in cui si producevano migliaia di Zuppe Camblels, allo stesso modo di una macchina industriale Warhol si trasforma in fotocopiatore di arte spersonalizzando la creazione artistica e richiamando vistosamente il concetto di ready made che, nel 1917, cambiò definitivamente il concetto di artista nel mondo delle Arti Visive.
“Il percorso” conclude Matteo Vanzan “sarà composto non solo dalle opere d’arte, corpus principale della mostra, ma anche da una stretta selezione di video documentari della Factory e ad alcuni celebri film dell’artista concludendo l’esposizione anche con alcune opere di coloro che furono i compagni di viaggio di Warhol nel clima della Pop Art internazionale per comprendere come questa non fu un evento localizzato ma divenne fenomeno globale entrando, a pieno diritto, nella lingua del Novecento. Tra gli altri, troveremo opere di Roy Lichtenstein, Robert Indiana, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli e Michelangelo Pistoletto”.
La mostra sarà inaugurata sabato 8 settembre 2019 alle ore 18.30 presso la Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro e sarà aperta, con ingresso gratuito, tutti i giorni dalle 18.00 alle 24.00.
08
settembre 2019
Andy Warhol
Dall'otto settembre al 13 ottobre 2019
arte contemporanea
Location
TERRAZZA A MARE – Lignano Sabbiadoro
Lignano Sabbiadoro, Via Lungomare Trieste, 5, (Udine)
Lignano Sabbiadoro, Via Lungomare Trieste, 5, (Udine)
Orario di apertura
18-24
Vernissage
8 Settembre 2019, ore 18.30
Ufficio stampa
MV Eventi
Autore
Curatore
Produzione organizzazione