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Angel Otero
Rinomato per l’utilizzo anticonvenzionale di materiali tradizionali, l’artista trae ispirazione ma nel contempo gioca con la storia dell’arte. Nonostante dai suoi primi lavori traspaia un approccio romantico e legato alla memoria, Otero non è interessato alla narrazione: l’esperienza diventa un pretesto per la costruzione dell’opera, un semplice strumento della creazione che potrebbe avere come punto di partenza un qualsiasi altro oggetto.
Influenzato dalla gestualità caratteristica dell’espressionismo astratto, con un riferimento al barocco spagnolo, Otero è affascinato dalla materia e dai processi di produzione. L’artista ha messo a punto la sua tecnica attuale partendo dagli scarti dell’atelier e raschiando grumi di pittura dalle vecchie tele per creare nuove composizioni.
Rinomato per l’utilizzo anticonvenzionale di materiali tradizionali, l’artista trae ispirazione ma nel contempo gioca con la storia dell’arte. Nonostante dai suoi primi lavori traspaia un approccio romantico e legato alla memoria, Otero non è interessato alla narrazione: l’esperienza diventa un pretesto per la costruzione dell’opera, un semplice strumento della creazione che potrebbe avere come punto di partenza un qualsiasi altro oggetto.
Influenzato dalla gestualità caratteristica dell’espressionismo astratto, con un riferimento al barocco spagnolo, Otero è affascinato dalla materia e dai processi di produzione. L’artista ha messo a punto la sua tecnica attuale partendo dagli scarti dell’atelier e raschiando grumi di pittura dalle vecchie tele per creare nuove composizioni.
Il suo metodo, tutt’altro che ordinario, parte dall’applicazione inversa di strati di vernice su di una lastra di vetro; una volta asciutto, questo agglomerato pittorico viene raschiato dalla superficie al fine di ottenere una “oil skin”, una pellicola materica da riposizionare su una nuova tela. L’artista si mette volutamente in disparte per lasciare spazio ad una procedura aleatoria che sfrutta al massimo la potenzialità dei materiali. Si tratta di un processo lento e meditativo, tradotto in un’esplosione di colori che mette in risalto l’andamento sinuoso dei drappeggi formati dall’accumulo di vernice.
Nato nel 1981 a Santurce, Puerto Rico, Angel Otero lascia il suo lavoro come agente assicurativo nel 2005 per trasferirsi a Chicago con una borsa di studio alla School of Art Institute dove consegue un MFA(Master of Fine Arts) nel 2009. Nello stesso anno riceve il prestigioso premio Leonore Annenberg Fellowship in the Performing and Visual Arts. Il suo lavoro è stato esposto in importanti collezioni, gallerie di fama internazionale e mostre museali tra cui Constellations, curata da Julie Rodriguez Widholm presso il Museum of Contemporary Art di Chicago, la personale Touch With Your Eyes al Chicago Cultural Center e la Biennale di New York 2011 a El Museo del Barrio, oltre ad aver partecipato con la sua solo show all’ultima edizione di Istanbul ’74 del febbraio scorso; anche il Contemporary Art Museum di Raleigh gli ha dedicato la personale New Works e nel 2013 è in programma una sua mostra allo Scad Museum of Art, Savannah. Attualmente vive e lavora a New York.
Angel Otero
Milano, Via Carlo Farini, 32, (Milano)