Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Angela Maria Antuono – La Repubblica di Caianello, fotopoesie
“La Repubblica di Caianello” è una narrazione fotografica in bianco e nero, ed anche un progetto editoriale validissimo, completato da alcune poesie dell’autrice e dalla lettura critica di Angelo Calabrese, un testo che meglio non poteva rendere giustizia al lavoro di Angela Maria Antuono.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Angela Maria Antuono dice, del suo amato paese, che la storia vi è passata, ma non si è fermata. Come il fiume sempre in piena delle auto in transito sull'Autostrada che lambisce il confine del suo impianto urbanistico, sparso e indefinito. Per me, in effetti, Caianello è solo e sempre stato uno snodo autostradale, l'uscita che promette una scorciatoia verso il mio sud. Finchè non ho conosciuto Angela e il suo mondo, naturalmente. D'ora innanzi e per sempre, invece, Caianello sarà per me la Repubblica di Caianello.
Nella Repubblica di Caianello è proprio il non luogo anonimo e privo di storia a diventare luogo eletto dove la Storia atemporale si salva e si compie ancora. Niente a che vedere con quella specifica dell'incontro garibaldino a mezza strada o con quella dei nazisti temporanei invasori, a stipulare patti diplomatici o a darsele di santa ragione; mi riferisco piuttosto a quella più vera ed eterna della vita d'ogni giorno e del rituale che si rinnova, con gesto sempre uguale: il seme da interrare, la spiga da falciare, il grano da macinare, il pane da cuocere...
Per diventare Storia, bisogna che la storia qualcuno la sappia vedere e darne accurata testimonianza, sapendola raccontare come si deve. In questo lavoro, “La Repubblica di Caianello”, Angela lo ha fatto per vent'anni, magistralmente, assecondando l'urgenza di fissarla al volo col mezzo che riteneva più idoneo all'occasione, tra quelli di cui dispone per formazione artistica: la camera fotografica; decidendo sin da subito che non sarebbe stato il viaggio in luoghi lontani a procurarle conoscenza, ma il cortile di casa propria e i suoi dintorni, dove la vicenda umana incontra ancora il mito nel rituale del pomodoro da passare e della statua del santo da vestire, nel susseguirsi dei cicli che scandiscono le fasi della donna che cresce: l'innocenza che si fa sensualità, malizia e poi sapienza da perpetuare...la gallina, frattanto, scappato a suo tempo l'invasore, ha continuato a garantire in cortile uova fresche a colazione e pollame per la festa.
Un centinaio di scatti in cui, per grazia ricevuta e mantenuta salva, una visione sensibile si sovrappone come matrice perfettamente compatibile al vissuto quotidiano dell’autrice stessa. E’ tale visione, aderente al fondo della retina dell’autrice, come bagaglio visivo colto che racchiude stratificata e condensata tutta l’esperienza umana in fatto di produzione di immagini, a produrre e liberare per tutti, ancora, immagini di grande poesia, e di oggettiva ed eterna validità.
Claudio Muolo
Accade, di primo mattino, che mi vengano mostrate, da uno schermo elettronico, delle fotografie; immediatamente avverto, con quello che si può chiamare “il pensiero dell'occhio”, che si tratta di immagini venute alla luce a discapito di qualsiasi implicazione formale preconcetta dell'oggetto fotografia. Mi spiego meglio; lo scatto si avverte essere un'azione viscerale, ma non istintiva, come se la necessità di compiere degli scatti a quella maniera e a quei soggetti ne implica un intimo rapporto di esistenza tra l'autore e i soggetti scelti.
In genere le immagini, credo, se hanno e hanno avuto un ruolo in questo nostro transito terrestre, questo ruolo è legato al rapporto di memoria che si può stabilire attraverso queste e l'esistere nel senso più ampio possibile, come una sorta di significato che si nutre di un suo significante.
Le immagini prodotte da Angela per quanto belle, evocative e sicuramente, lo dico senza retorica, legate al territorio della vita dell'autrice, mi sono apparse come delle azioni che volessero escludere ogni volontà di linguaggio; o, ugualmente, includere tutte le sue possibilità espressive.
Domenico Militello
Nella Repubblica di Caianello è proprio il non luogo anonimo e privo di storia a diventare luogo eletto dove la Storia atemporale si salva e si compie ancora. Niente a che vedere con quella specifica dell'incontro garibaldino a mezza strada o con quella dei nazisti temporanei invasori, a stipulare patti diplomatici o a darsele di santa ragione; mi riferisco piuttosto a quella più vera ed eterna della vita d'ogni giorno e del rituale che si rinnova, con gesto sempre uguale: il seme da interrare, la spiga da falciare, il grano da macinare, il pane da cuocere...
Per diventare Storia, bisogna che la storia qualcuno la sappia vedere e darne accurata testimonianza, sapendola raccontare come si deve. In questo lavoro, “La Repubblica di Caianello”, Angela lo ha fatto per vent'anni, magistralmente, assecondando l'urgenza di fissarla al volo col mezzo che riteneva più idoneo all'occasione, tra quelli di cui dispone per formazione artistica: la camera fotografica; decidendo sin da subito che non sarebbe stato il viaggio in luoghi lontani a procurarle conoscenza, ma il cortile di casa propria e i suoi dintorni, dove la vicenda umana incontra ancora il mito nel rituale del pomodoro da passare e della statua del santo da vestire, nel susseguirsi dei cicli che scandiscono le fasi della donna che cresce: l'innocenza che si fa sensualità, malizia e poi sapienza da perpetuare...la gallina, frattanto, scappato a suo tempo l'invasore, ha continuato a garantire in cortile uova fresche a colazione e pollame per la festa.
Un centinaio di scatti in cui, per grazia ricevuta e mantenuta salva, una visione sensibile si sovrappone come matrice perfettamente compatibile al vissuto quotidiano dell’autrice stessa. E’ tale visione, aderente al fondo della retina dell’autrice, come bagaglio visivo colto che racchiude stratificata e condensata tutta l’esperienza umana in fatto di produzione di immagini, a produrre e liberare per tutti, ancora, immagini di grande poesia, e di oggettiva ed eterna validità.
Claudio Muolo
Accade, di primo mattino, che mi vengano mostrate, da uno schermo elettronico, delle fotografie; immediatamente avverto, con quello che si può chiamare “il pensiero dell'occhio”, che si tratta di immagini venute alla luce a discapito di qualsiasi implicazione formale preconcetta dell'oggetto fotografia. Mi spiego meglio; lo scatto si avverte essere un'azione viscerale, ma non istintiva, come se la necessità di compiere degli scatti a quella maniera e a quei soggetti ne implica un intimo rapporto di esistenza tra l'autore e i soggetti scelti.
In genere le immagini, credo, se hanno e hanno avuto un ruolo in questo nostro transito terrestre, questo ruolo è legato al rapporto di memoria che si può stabilire attraverso queste e l'esistere nel senso più ampio possibile, come una sorta di significato che si nutre di un suo significante.
Le immagini prodotte da Angela per quanto belle, evocative e sicuramente, lo dico senza retorica, legate al territorio della vita dell'autrice, mi sono apparse come delle azioni che volessero escludere ogni volontà di linguaggio; o, ugualmente, includere tutte le sue possibilità espressive.
Domenico Militello
26
maggio 2012
Angela Maria Antuono – La Repubblica di Caianello, fotopoesie
Dal 26 maggio al primo luglio 2012
fotografia
Location
IL CHIODO DI SERMONETA
Sermoneta, Piazza Del Popolo, 13, (Latina)
Sermoneta, Piazza Del Popolo, 13, (Latina)
Orario di apertura
10,00-13,00 17,00-20,00
Vernissage
26 Maggio 2012, h.18,30
Autore
Curatore