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Angelo Barone/Aroldo Marinai/Mariateresa Sartori – Passeggeri
A diciotto anni dalla mostra che li vide insieme (era il 1995) tre artisti decidono di verificare i percorsi e presentare le loro opere recenti. Si può dire che in tutti e tre si trovano tracce assai evidenti dei modi personali e particolari di operare, allora e ora.
Comunicato stampa
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A diciotto anni dalla mostra che li vide insieme (era il 1995) tre artisti decidono di verificare i percorsi e presentare le loro opere recenti. Si può dire che in tutti e tre si trovano tracce assai evidenti dei modi personali e particolari di operare, allora e ora.
Angelo Barone ha mantenuto la centralità della fotografia e dell’architettura, ce lo conferma Mauro Panzera in un bello scritto in catalogo. Ogni opera di Barone registra una via di sparizione. Le sue foto odierne trattano di bunker e casematte sulle orme di uno studio di Paul Virilio degli anni ’50. Sono ombre, visioni, tracce di un viaggio immateriale colorato (e telematico).
Aroldo Marinai ha abbandonato l’uso delle foto “anonime” su cui interveniva con un segno pittorico a costruire un mondo a due velocità (così Laura Vecere a commento del lavoro di ieri). Oggi in Marinai la carica emotiva scorre liquida come allora affondando nel terreno dell’infanzia e mantenendo intatta la forza del segno e l’ironia dei soggetti (e dei titoli).
Di Mariateresa Sartori ricordiamo le delicate ambigue fotografie trattate con velature e resine. Era facile prevedere il passeggio al video, un mezzo più adeguato a esplicitare l’interesse di Sartori per neuroscienze, linguistica, epistemologia, e oggi anche l’incontro fra musica e linguistica. Il video in mostra è una riflessione sull’andamento del mondo accompagnata dal testo di Stephen Jay Gould a proposito degli argomenti deboli che sconfiggono i forti.
Angelo Barone ha mantenuto la centralità della fotografia e dell’architettura, ce lo conferma Mauro Panzera in un bello scritto in catalogo. Ogni opera di Barone registra una via di sparizione. Le sue foto odierne trattano di bunker e casematte sulle orme di uno studio di Paul Virilio degli anni ’50. Sono ombre, visioni, tracce di un viaggio immateriale colorato (e telematico).
Aroldo Marinai ha abbandonato l’uso delle foto “anonime” su cui interveniva con un segno pittorico a costruire un mondo a due velocità (così Laura Vecere a commento del lavoro di ieri). Oggi in Marinai la carica emotiva scorre liquida come allora affondando nel terreno dell’infanzia e mantenendo intatta la forza del segno e l’ironia dei soggetti (e dei titoli).
Di Mariateresa Sartori ricordiamo le delicate ambigue fotografie trattate con velature e resine. Era facile prevedere il passeggio al video, un mezzo più adeguato a esplicitare l’interesse di Sartori per neuroscienze, linguistica, epistemologia, e oggi anche l’incontro fra musica e linguistica. Il video in mostra è una riflessione sull’andamento del mondo accompagnata dal testo di Stephen Jay Gould a proposito degli argomenti deboli che sconfiggono i forti.
29
novembre 2013
Angelo Barone/Aroldo Marinai/Mariateresa Sartori – Passeggeri
Dal 29 novembre al 19 dicembre 2013
arte moderna e contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
LA CORTE ARTE CONTEMPORANEA
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Firenze, Via Dei Coverelli, 27r, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, dalle 16 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
29 Novembre 2013, ore 18.00
Autore